Caltagirone, il corteo dei nostri figli con Giovanni Impastato contro la mafia

Il volto più bello della nostra Caltagirone splendeva nei giovanissimi in corteo questa mattina da piazza Falcone e Borsellino al parco giochi di via Dante Alighieri, in occasione del 31° anniversario della strage di Capaci, in cui persero la vita Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.

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Alla manifestazione, oltre alle istituzioni, ha preso parte anche Giovanni Impastato, fratello di Peppino, assassinato da cosa nostra all’età di trent’anni il 9 maggio del 1978. E proprio a lui sarà intitolato il parco giochi in cui i nostri figli hanno concluso il loro corteo antimafia

“Commemorare questo giorno è importante e personalmente, trovarmi qui, oggi, in questo spazio che sarà intitolato a mio fratello Peppino è emozionante”, ha dichiarato Giovanni Impastato.

“Anche quest’anno – sottolinea l’assessore alla Legalità Giuseppe Fiorito -, intendiamo non soltanto ricordare il sacrificio di quanti hanno perso la vita lottando contro la mafia, ma anche evidenziare l’esempio di coloro che, ancora oggi, con le proprie azioni, si battono con determinazione per affermare il valore della legalità”.

“Pure a distanza di oltre 30 anni – osserva l’assessore alle Politiche giovanili Luca Giarmanà -, fra le giovani generazioni è viva la memoria delle vittime della mafia ed è compito delle istituzioni contribuire a rafforzare il loro impegno costante contro ogni forma di illegalità”.

“Caltagirone – dichiara il sindaco Fabio Roccuzzo – ricorda le vittime della strage di Capaci con il pieno coinvolgimento della società civile, del mondo delle istituzioni, della magistratura e dell’avvocatura affinché non vada mai persa la memoria dei servitori dello Stato morti per mano della criminalità organizzata, in un territorio, quale il nostro, che negli anni non è stato certo immune da fenomeni mafiosi”.

Servizio di Francesca Giarratana e Manuela Melina

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