I 13 milioni di euro destinati dalla Regione siciliana alla ricostruzione dell’impianto della
frazione secca, distrutto dall’incendio del 5 luglio 2021, non sono ancora stati erogati per una
“dimenticanza” della parte burocratica della Regione stessa, che non ha previsto la distribuzione
delle somme su più capitoli di spesa nelle diverse annualità, stanziandole invece sui vecchi fondi da
utilizzare entro il 2023. Ciò è avvenuto diversamente da quanto previsto dal disciplinare sottoscritto
dal Dipartimento regionale Acqua e Rifiuti, da Kalat Ambiente e da Kalat Impianti, che
contemplava l’erogazione del finanziamento su più annualità. Costanti interlocuzioni sono in atto
con la Regione stessa (rappresentanti del Governo e dirigenti) e rassicurazioni sono arrivate da
quest’ultima sul reperimento in tempi celeri delle risorse in questione attingendo in parte a fondi
propri, in parte a fondi della nuova programmazione.
E’ quanto è emerso dalla seduta di Consiglio comunale svoltasi ieri sera su richiesta dei
consiglieri comunali del centrodestra – primo firmatario Sergio Gruttadauria – e dedicata
esclusivamente alla situazione riguardante Kalat Impianti, che vede 37 lavoratori in cassa
integrazione sino al 31 dicembre 2024 e che, dato il ritardo nell’inizio dei lavori (peraltro già
aggiudicati), pone seri interrogativi sul loro futuro.
E’ stato l’amministratore unico di Kalat Impianti, Vincenzo Ciffo, a fare il punto della
situazione, fornendo dettagliate informazioni sul percorso sin qui seguito, sugli ostacoli procedurali
registratisi, sulle iniziative auspicabili affinché le somme necessarie all’avvio dell’opera si
materializzino al più presto e su quanto potrebbe prospettarsi per “garantire” i lavoratori anche oltre
la scadenza della Cig.
Numerosi gli interventi sull’argomento. Dal fronte del centrodestra si è evidenziato
(Sergio Gruttadauria, Aldo Grimaldi e Valentina Messina) “il merito di questa seduta straordinaria
nel far emergere problematiche che, se da noi apprese prima, ci avrebbero consentito di dare il
nostro contributo alla loro soluzione anche attraverso un’idonea previsione nella Finanziaria
regionale”; si sono espresse perplessità sulla gestione della vicenda da parte di Kalat Impianti
(Giuseppe Rabbito), chiesto rassicurazioni sul fatto che non ci sarà un aumento della tariffa (ancora
Gruttadauria e Grimaldi), espresso l’auspicio che si lavori insieme perché il finanziamento arrivi al
più presto a Kalat Impianti (Antonio Montemagno) e previsto che la soluzione possa essere
rappresentata da una imminente rimodulazione dei fondi Poc (Francesco Caristia).
Dai banchi del centrosinistra si è rilevata l’esigenza che la Regione faccia in fretta senza
dover attendere le risorse della nuova programmazione (Vincenzo Di Stefano), si sono sottolineate
le responsabilità della classe dirigente regionale, anche politica, nella situazione venutasi a creare
(Pia Giardinelli), la necessità di un’azione comune anche per la difesa dell’autonomia dell’Ato
rifiuti del Calatino (ancora Di Stefano e Giardinelli) e considerato questo Consiglio straordinario
“un autogol del centrodestra” (Claudio Panarello). Il sindaco Fabio Roccuzzo ha sostenuto
l’esigenza di un’iniziativa unitaria (Kalat Ambiente sta agendo in questa direzione) che induca la
Regione ad assegnare fondi propri, in tempi brevissimi, per la costruzione dell’impianto.
Botta e risposta, infine, sulla richiesta del centrosinistra (Vincenzo Di Stefano, Mario Polizzi,
Pia Giardinelli e Greta Bonanno) di concordare un ordine del giorno da votare a conclusione della
seduta, cui i consiglieri del centrodestra – intervenuti Sergio Gruttadauria e Francesco Alparone – si
sono opposti (la proposta è stata pertanto respinta a maggioranza), ritenendo non sovrapponibili le
posizioni in campo.
In apertura di seduta l’assise ha osservato un minuto di silenzio in memoria dei morti sul
lavoro di Firenze e dei compianti Valerio Marletta (ex sindaco di Palagonia) e Umberto
Chiaramonte (storico e studioso di Sturzo), recentemente scomparsi. Ha poi tributato un saluto
unanime e colmo di apprezzamenti per il lavoro da lui svolto al comandante della polizia
municipale e dirigente di altre aree Renzo Giarmanà, in pensione dal prossimo 1 marzo. Ha
successivamente puntato i riflettori sui lavori al Poggio Fanales e in piazza Risorgimento (“Quando
riprenderanno?” – ha chiesto Francesco Alparone), sullo stop all’utilizzo della palestra del plesso
Fisicara da parte dell’Asd Basket, “deciso dalla dirigenza dell’istituto Arcoleo – Feltre”
(Gruttadauria e Grimaldi), sui rifiuti sulla Sp 39 che la Città metropolitana di Catania dovrebbe
rimuovere (Luigi Failla), sull’asserito, mancato coinvolgimento di alcune associazioni nella
Consulta dello Sport (Selenia Tutone), sul bilancio stabilmente riequilibrato (Giuseppe Rabbito,
critico con l’Amministrazione), sul dopo – Giarmanà e quindi sul Corpo di polizia municipale
(Marco Failla e ancora Tutone).
Il sindaco Roccuzzo ha annunciato l’avvio delle procedure per la selezione di un nuovo
comandante della polizia municipale, ribadito la correttezza dell’operato dell’Amministrazione
“anche sul bilancio stabilmente riequilibrato” e anticipato una nuova richiesta di interventi di
pulizia alla Città metropolitana di Catania. Sulla “querelle” per la palestra ha garantito che seguirà
con attenzione la situazione, mentre sulla Consulta ha assicurato “ogni utile verifica”. Infine, il
vicesindaco Paolo Crispino ha dichiarato che gli interventi al Poggio Fanales cominceranno nella
prima metà di marzo, mentre per quelli in piazza Risorgimento, “a seguito di un bonario
componimento con l’impresa esecutrice, si sta procedendo allo scorrimento della graduatoria della
gara d’appalto e alla sua sostituzione con quella che segue in graduatoria”.