Caltagirone e aree interne, oltre 36 milioni per il Calatino: siglata l’intesa. Si punta soprattutto su infrastrutture ed energia. Questa la cifra per ogni paese. GUARDA FOTO

Siglata stamani, nell’ufficio del primo cittadino di Caltagirone, Gino Ioppolo, l’intesa per la ripartizione delle risorse fra i Comuni facenti parte del Calatino, una delle cinque aree interne della Sicilia che comprende Caltagirone (capofila), Grammichele, Licodia Eubea, Mineo, Mirabella Imbaccari, San Cono, San Michele di Ganzaria e Vizzini, per un totale di 77mila abitanti, per la quale, nell’ambito della Snai (Strategia nazionale aree interne), sono previsti fondi comunitari e nazionali pari a 36.121.668 euro (non 43, come prima indicato, ma comunque una cifra consistente). Si tratta di somme finalizzate a bloccare il preoccupante fenomeno dell’abbandono di tanti paesi e a ridurre il divario che riguarda soprattutto la sanità, l’istruzione e il sistema della mobilità.

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Con l’accordo si stabilisce che, per la suddivisione delle risorse in questione, si adotteranno i criteri della popolazione residente in ogni Comune (che incide nella misura dell’85 per cento) e dello spopolamento (per il 15 per cento). Pertanto le somme saranno così ripartite: Caltagirone 15.143.203,12; Grammichele 5 milioni; Licodia Eubea 2 milioni; Mineo 2.555.791,45; Mirabella Imbaccari 3.333.934,06; San Cono 1.828.989,62; San Michele di Ganzaria 2.986.184,81; Vizzini 3.273.555,66 euro.

Le somme maggiori saranno utilizzate per la realizzazione di lavori di miglioramento, ammodernamento e adeguamento di assi viari secondari di collegamento con la viabilità principale (13.673.724 euro), per l’attuazione di interventi di efficientamento energetico negli edifici pubblici (5.036.975,64) e per la realizzazione di opere di trasformazione degli impianti di pubblica illuminazione con lampade a led e telegestione della rete (2.007.995,77).

“Caltagirone – ha detto il sindaco della città della ceramica, Gino Ioppolo – ha fornito, al di là del rapporto numerico, un consistente contributo alle altre città perché crede fortemente nella coesione del territorio e nelle politiche d’ambito. Lo sviluppo, infatti, non può essere relegato agli stretti confini municipali, ma pensato e programmato in un’area più vasta”. Intervenuta alla riunione anche l’assessore Concetta Mancuso, che si è occupata sin dall’inizio dell’argomento – Snai.

“Si è lavorato – ha sostenuto il sindaco di Grammichele, Giuseppe Purpora, che era accompagnato dall’assessore Giovanni Lamagna – tenendo sempre presente l’obiettivo primario dell’unità del territorio, con un’equa distribuzione delle somme incentrata sulle sue criticità e sulla necessità di farvi fronte con efficacia”.  “Grazie a un’oculata rivisitazione dei criteri per l’assegnazione delle risorse – ha affermato il sindaco di Mirabella Imbaccari, Giovanni Ferro – si è addivenuti a una strategia più omogenea e meglio rispondente alle esigenze dell’area”.  “Si è raggiunto un risultato positivo nel segno della piena condivisione – ha rilevato il sindaco di San Michele di Ganzaria, Gianluca Petta -, con l’obiettivo strategico di colmare ilo gap rispetto ad altre aree del Paese”.

“Attraverso il doppio criterio della popolazione residente e dello spopolamento – ha osservato il sindaco di Licodia Eubea, Giovanni Verga, che era accompagnato dal vicesindaco Santo Randone – si è adottato un metodo equilibrato per la suddivisione dei fondi fra i Comuni”. “Uno sforzo importante – ha dichiarato il sindaco di Mineo, Giuseppe Mistretta – interesserà le infrastrutture viarie, che sono indispensabili per fare rete anche e beneficio delle imprese e possono produrre ulteriori ricadute positive se messe a sistema con gli interventi previsti da altri enti”.

“Si è riusciti – ha evidenziato l’assessore del Comune di Vizzini, Pietro La Rocca – nell’intento di suddividere le risorse in maniera equilibrata, tenendo nella giusta considerazione i centri maggiormente penalizzati dallo spopolamento”. “Siamo soddisfatti – ha affermato l’assessore del Comune di San Cono, Giuseppe Militello – perché si è superata ogni difficoltà e si è compiuto un concreto passo avanti nell’interesse di tutto il territorio”.

Il modello di sviluppo a cui si ispirano i centri del Calatino, e che sarà messo nero su bianco con la rimodulazione del preliminare di strategia, è caratterizzato da interventi a favore: del rafforzamento del tessuto produttivo artigianale e agroalimentare;  dell’innovazione del settore della didattica e dell’istruzione, coniugando tradizione e settori maggiormente propulsivi per consentire alle comunità di diventare, in modo stabile, luoghi in cui si generino progetti e capacità di governo; del rinnovamento dell’offerta sanitaria anche attraverso la deospedalizzazione e la costituzione di presidi sanitari decentrati; del miglioramento della mobilità e accessibilità, oggi grande nota dolente, sia fra i piccoli centri e Caltagirone, sia dell’area del Calatino con il resto della Sicilia e del territorio nazionale, in questo caso mediante il miglioramento dei collegamenti con gli aeroporti di Catania e Comiso; della revisione dell’offerta culturale dell’area puntando soprattutto sulla creazione di una rete dei Comuni, attraverso adeguati processi di digitalizzazione, fondata sul polo museale regionale presso l’ex convento di Sant’Agostino su cui far convergere tutti i musei locali per una più piena fruizione e valorizzazione del grande patrimonio culturale esistente; dell’efficientamento energetico delle strutture pubbliche, che potrebbe favorire pure la crescita di nuovi mestieri.

 

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