Il 10 settembre segna la Giornata Mondiale per la Prevenzione del Suicidio, un momento cruciale per riflettere sulla salute mentale e la prevenzione di gesti estremi. Come riporta l’ANEP (Associazione Nazionale Educatori Professionali), il tema per il 2024-2026 è “Cambiare la prospettiva sul suicidio”, mirando a sensibilizzare sull’importanza di modificare la narrazione che circonda il suicidio, ridurre lo stigma e incoraggiare una comunicazione aperta.
Thank you for reading this post, don't forget to subscribe!Il suicidio, spesso risultato di profonda sofferenza psicologica, rimane una delle principali cause di morte a livello globale. Ogni anno, migliaia di vite si spengono prematuramente, lasciando famiglie e comunità devastate. Secondo l’ANEP, nell’Unione Europea è la seconda causa di morte tra i giovani di 15-19 anni, dopo gli incidenti stradali. Nel 2020, circa 931 giovani sono morti per suicidio nell’UE, equivalenti alla perdita di circa 18 vite a settimana.
In Italia, la situazione è altrettanto preoccupante. L’ANEP riporta che nel 2021 si sono tolte la vita 3.870 persone, circa 10 al giorno. Il 77,2% sono uomini, con tassi più elevati nel Nord Italia, specialmente nel Nord-Est. I tassi più bassi si registrano nelle regioni del Sud Italia.
A Caltagirone e nelle aree circostanti, diversi episodi hanno scosso la comunità, evidenziando l’urgente necessità di potenziare le misure preventive e il supporto psicologico. Recentemente, grazie all’intervento tempestivo delle forze dell’ordine, molti tentativi di suicidio sono stati sventati. Un esempio notevole è il salvataggio di una donna sulla tangenziale di Catania. A Caltagirone, i vigili urbani hanno impedito il suicidio di un giovane, dimostrando l’importanza di una risposta rapida.
Questi interventi, per quanto cruciali, sottolineano la necessità di un approccio preventivo più robusto. Il nostro giornale, Prima Stampa, ha riportato casi come quello di un detenuto nel carcere di Caltagirone e i tragici eventi nel ragusano, rivelando una crisi silenziosa che colpisce molti.
L’ANEP sottolinea anche l’emergenza suicidi nelle carceri italiane. Dopo il record di 85 suicidi nel 2022, il 2023 ha registrato 70 casi, e il 2024 sta mostrando un trend allarmante con 30 suicidi accertati tra gennaio e metà aprile.
Gli Educatori e le Educatrici Professionali, come evidenzia l’ANEP, sono in prima linea nella progettazione e attuazione di attività di prevenzione dei gesti suicidari, operando sia nelle specifiche aree di intervento che con interventi mirati di “postvention” nei contesti colpiti da casi di suicidio.
La prevenzione del suicidio passa attraverso il dialogo, l’ascolto e la creazione di una rete di sostegno che coinvolga familiari, amici e operatori sanitari. È fondamentale abbattere il tabù che circonda il suicidio e la malattia mentale, favorendo un clima di comprensione e accoglienza.
L’ANEP sottolinea l’urgente necessità di incoraggiare il Governo e le Regioni a prestare maggiore attenzione allo sviluppo di politiche finalizzate a ridurre il numero dei suicidi, rafforzando la ricerca, la raccolta e l’analisi dei dati, e la formazione del personale nei servizi pertinenti.
Alla luce di questi dati allarmanti, è imperativo che le istituzioni locali e nazionali intensifichino i loro sforzi per contrastare questo dramma. Sono necessarie azioni concrete e immediate per potenziare i servizi di supporto psicologico, implementare programmi di prevenzione efficaci e creare una rete di sostegno più solida per le persone a rischio. Solo attraverso un impegno collettivo e sistematico sarà possibile affrontare questa emergenza silenziosa e salvare vite preziose.