Finalmente riaperto il viadotto Ritiro sulla tangenziale di Messina

Questa mattina è stato riaperto al traffico il viadotto Ritiro sull’autostrada A20 Messina-Palermo.
I lavori sono stati realizzati dalla Toto Costruzioni Generali e sono costati complessivamente 68 milioni di euro, dei quali 51 milioni a carico del bilancio del Cas, 14 milioni finanziati dalla Regione con fondi a valere sulla programmazione Fsc 2014-2020 e 3 milioni a carico dello Stato per il “caro materiali”.

A rappresentare la Regione Siciliana è stato l’assessore regionale Alessandro Aricò, che ha ricordato Salvatore Ada, l’operaio morto durante i lavori di realizzazione della struttura. “Ada ha perso la vita nel 2021 proprio per costruire quest’opera che riteniamo fondamentale per le infrastrutture siciliane ma anche per la viabilità della Sicilia e della provincia di Messina.

L’opera ha previsto l’adeguamento statico e il miglioramento sismico, con l’utilizzo di cento dissipatori, del viadotto Ritiro, con completa demolizione e ricostruzione degli impalcati di questo strategico snodo viario fra le autostrade siciliane A18 e A20 attraverso lo svincolo Giostra, favorendo una connessione diretta tra l’arteria autostradale e il porto di Messina e alleviando il traffico che grava sulle strade cittadine.

Finalmente finisce l’incubo per la chiusura di un cantiere dopo 12 anni di rallentamenti e ritardi per i messinesi che quotidianamente percorrono quel tratto di strada e per l’impatto dei tanti tanti turisti che sbarcano in Sicilia.

Ragusa: Contro la violenza di genere nasce “Bellezza non è un trucco”

Sul palco di Ragusani del Mondo, giunto alla sua ventinovesima edizione, quest’anno c’è stato spazio anche per l’ASP di Ragusa. Sabato sera, in piazza Libertà, la dottoressa Concetta Brugaletta (responsabile del Servizio di Medicina Legale) ha presentato, a nome della Direzione generale, il primo step della campagna “Bellezza non è un trucco”, che si pone l’obiettivo di contrastare la violenza di genere in tutte le sue forme.

Prima dell’inizio della serata, 250 prototipi di un particolarissimo “rossetto”, con all’interno tutte le indicazioni per le donne vittime -o potenzialmente vittime – di abuso, sono state distribuite in platea, riscontrando un grande interesse da parte del pubblico. L’iniziativa, che in futuro vedrà la collaborazione attiva da parte delle istituzioni (come la Prefettura e la Questura), esprime l’impegno dell’Azienda Sanitaria Provinciale anche in ambito sociale.
Ed è utile a ricordare che l’ASP è dotata di uno specifico protocollo, denominato “Codice Rosa”, per tutte le vittime di violenza di genere.
L’iniziativa “Bellezza non è un trucco” – perché la bellezza di essere donna va al di là dell’estetica – da ora è consultabile sul sito www.asp.rg.it/bellezzanoneuntrucco
C’è una piaga da debellare, e nessuno può tirarsi indietro.

 

ASP di Agrigento: nuovo mammografo all’ospedale di Licata

L’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento ieri ha inaugurato il nuovo mammografo, e per l’occasione il Centro gestionale screening dell’ASP ha indetto un open day di visite gratuite e senza prenotazione grazie al quale sono state eseguite ben sessanta mammografie. Lo ha annunciato il responsabile dell’Ufficio Stampa dell’ASP di Agrigento, dott. Angelo Cinquemani.

Il risultato dimostra come l’implementazione delle potenzialità della radiologia del “San Giacomo d’Altopasso”, con l’introduzione del nuovo mammografo digitale fortemente voluto dal direttore generale Giuseppe Capodieci, abbia di fatto colmato un vuoto assistenziale presso il comprensorio licatese, permettendo adesso alle donne di età compresa fra i cinquanta ed i sessantanove anni di non doversi più spostare verso altri centri vicini per effettuare i controlli calendarizzati dello screening oncologico.

L’apparecchiatura, in grado di garantire esami diagnostici di alta qualità e definizione, fa della radiologia dell’ospedale di Licata un Centro di screening di primo livello ed incrementa le possibilità di ottenere una maggiore e tempestiva identificazione di tumori della mammella in fase precoce, quindi maggiormente “aggredibili” dalle cure con conseguente innalzamento delle possibilità di guarigione.

Sanità: garantita continuità assistenziale al centro di chirurgia pediatrica di Taormina

Proroga fino al 31 luglio 2025 per il Centro di cardiochirurgia pediatrica dell’ospedale San Vincenzo di Taormina, al momento gestito in convenzione con l’Irccs Bambino Gesù di Roma.

«Un provvedimento – dice il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani – che abbiamo richiesto al governo nazionale e che ringraziamo per la fattiva e operosa collaborazione perché ci consente di garantire la continuità assistenziale in attesa che il ministero della Salute accolga la nostra richiesta di deroga al “decreto Balduzzi” per mantenere in via definitiva la struttura di cardiochirurgia pediatrica nella provincia di Messina».

La Regione, infatti, in sede di revisione della rete ospedaliera dell’Isola e ispirandosi al “modello Veneto”, regione con caratteristiche di popolazione analoghe alla Sicilia, intende confermare i due centri di cardiochirurgia pediatrica al momento attivati e funzionanti.

«Riteniamo concretamente possibile, oltre che utile per ridurre la mobilità sanitaria della Sicilia e, in molti casi, anche della Calabria – prosegue Schifani – mantenere la piena funzionalità di entrambe le strutture. La proroga di un anno ci consente di attendere con maggiore serenità le determinazioni del ministero della Salute, con cui il confronto è aperto in relazione alla rete ospedaliera in corso di revisione. Il nostro obiettivo è garantire cure e assistenza d’eccellenza a tutti i piccoli pazienti della nostra comunità siciliana, evitando disagi e costi aggiuntivi alle famiglie».

La Regione siciliana semplifica le procedure per il prelievo di acqua non potabile a causa della crisi idrica

La Regione Siciliana semplifica e accelera le procedure per il rilascio delle autorizzazioni all’attingimento di acqua per uso non domestico, riducendo l’iter da 60 a 5 giorni. Lo prevede una direttiva firmata dall’assessore alle Infrastrutture, Alessandro Aricò, dal quale dipendono gli uffici provinciali del Genio civile, titolati al rilascio delle relative licenze.

«L’attuale emergenza siccità per la quale il governo Schifani è impegnato in prima linea – sottolinea l’assessore – richiede misure straordinarie e immediate. Con questa direttiva, intendiamo supportare le aziende agricole e zootecniche dell’Isola, permettendo loro di accedere rapidamente alle risorse idriche necessarie per la continuità delle loro attività produttive».

La licenza, sebbene provvisoria, consente l’utilizzo immediato delle risorse idriche in attesa del provvedimento definitivo. A partire dalla pubblicazione della direttiva, chiunque faccia richiesta di attingimento per attività agricole, zootecniche e di trasformazione, potrà iniziare i prelievi di acqua successivamente alla presentazione dell’istanza corredata dalla documentazione necessaria e da una dichiarazione asseverata da un professionista. L’ufficio del Genio civile competente per territorio rilascerà entro cinque giorni un’attestazione che avrà valore abilitativo. La procedura autorizzativa definitiva sarà poi completata entro 60 giorni.

La direttiva emergenziale sarà valida fino a quando perdurerà lo stato di crisi idrica e si applicherà esclusivamente alle istanze per usi agricoli, zootecnici e di trasformazione dei prodotti, con approvvigionamento da corsi d’acqua, sorgenti e pozzi. Saranno garantiti il deflusso vitale minimo per i corsi d’acqua e una portata massima di prelievo di un litro al secondo per ciascun pozzo.

Sanità: la Regione Siciliana firma un accordo con l’ospedalità privata convenzionata

Nella foto da sinistra: Carmelo Tropea, Giovanna Volo, Renato Schifani, Barbara Cittadini, Salvatore Iacolino e Domenico Arena

Quindici milioni di euro per il supporto che il sistema sanitario privato convenzionato darà all’abbattimento delle liste d’attesa, specialmente per i trapianti di midollo osseo e cornea e gli interventi di chirurgia oncologica in Sicilia, nonché per altre prestazioni di ricovero.

È uno dei punti dell’accordo tra la Regione e le associazioni dell’ospedalità privata per l’erogazione dei finanziamenti regionali per le prestazioni di ricovero in strutture accreditate e contrattualizzate, per il 2024. L’intesa firmata oggi prevede lo stanziamento complessivo di oltre 515,8 milioni di euro.

A sottoscrivere il documento, stamattina a Palazzo d’Orléans, il presidente Renato Schifani, l’assessore alla Salute Giovanna Volo, assistiti dal dirigente generale del dipartimento della Pianificazione strategica Salvatore Iacolino, e i presidenti regionali di Acop, Carmelo Tropea, di Aiop, Barbara Cittadini, e di Aris, Domenico Arena.

«Con questo accordo – ha detto il presidente Schifani – investiamo risorse importanti per abbattere le liste d’attesa nelle aree critiche, a cominciare dalle aree di emergenza e gli interventi di chirurgia oncologica e dai trapianti di midollo e di cornea. Un campo, questo, nel quale la Sicilia sta compiendo progressi importanti, che intendiamo rendere strutturali. Abbiamo avviato un programma sull’edilizia ospedaliera per rendere la sanità siciliana fortemente competitiva, con l’obiettivo di tutelare il bene primario della salute dei cittadini. A tal fine, il sistema privato convenzionato di qualità è una risorsa con professionalità e strutture di eccellenza che concorre con il sistema pubblico a rendere le prestazioni accessibili agli assistiti della comunità isolana».

«Sono soddisfatta perché con questa intesa – ha aggiunto l’assessore Volo – la sanità privata convenzionata viene incontro al settore pubblico nel soddisfacimento del bisogno dei siciliani legato, soprattutto, all’emergenza-urgenza. La Sicilia era l’unica Regione che non aveva ancora formalizzato questa collaborazione. Con l’impegno di questo governo per l’ampliamento della rete territoriale di assistenza e gli investimenti sull’edilizia ospedaliera, daremo la possibilità a tutti i siciliani di trovare risposta ai loro bisogni di salute e di porre fine ai viaggi della speranza»

L’accordo prevede inoltre risorse per 18 milioni di euro per prestazioni di alta complessità volte a contrastare la mobilità sanitaria verso altre regioni. L’intesa punta anche a migliorare l’assistenza dei pazienti che ricorrono ai pronto soccorso del sistema pubblico, con la possibilità di trasferirli, con il loro consenso, in una struttura privata. A tal fine, le Aziende sanitarie, accertata l’obiettiva necessità di ricorrere a soggetti privati contrattualizzati, potranno bandire una manifestazione di interesse pubblico alla quale potranno aderire gli operatori privati convenzionati e contrattualizzati per ridurre il carico di lavoro e il sovraffollamento dei pronto soccorso degli ospedali pubblici, garantendo al contempo tempestività e appropriatezza dei necessari trattamenti sanitari.

Clima: Osservatorio ENEA di Lampedusa entra nella rete mondiale della radiazione solare e infrarossa

L’Osservatorio atmosferico ENEA di Lampedusa è entrato nel World Radiation Monitoring Center (WRMC), il grande archivio della rete mondiale Baseline Surface Radiation Network (BSRN), che fornisce dati sui flussi di radiazione solare ed infrarossa per la validazione di osservazioni satellitari e la modellistica climatica. Il risultato – raggiunto dopo un periodo di valutazione di sei mesi – è stato ottenuto grazie all’ottima qualità delle misure raccolte, alla loro unicità e alla rappresentatività della vasta area del Mediterraneo Centrale.

L’archivio BSRN raccoglie le misure dei flussi di radiazione solare e infrarossa da 43 stazioni di riferimento localizzate in aree climaticamente significative del pianeta ed è consultabile sul portale PANGAEA, la libreria di dati digitali delle Scienze della Terra.

“Il bilancio radiativo del sistema terra-atmosfera svolge un ruolo fondamentale nel determinare le condizioni termiche e la circolazione dell’atmosfera e dell’oceano, influenza il ciclo idrologico e contribuisce a determinare le principali caratteristiche del clima terrestre”, sottolinea Daniela Meloni responsabile delle misure dell’Osservatorio. “Le misure della composizione e sulla struttura dell’atmosfera che vengono condotte insieme a quelle di radiazione sono fondamentali per comprendere le variazioni del bilancio radiativo. Per fare un esempio: l’aumento della concentrazione dei gas ad effetto serra nel tempo sta facendo aumentare la temperatura che a sua volta incide fortemente sulla radiazione infrarossa emessa dall’atmosfera”.

L’osservatorio di Lampedusa è considerato un punto di riferimento internazionale per la ricerca sui processi climatici a livello globale e contribuisce alle principali reti osservative mondiali ed europee mettendo a disposizione informazioni integrate sui comparti marino, terrestre e atmosferico e fornendo anche un quadro complessivo sul ciclo del carbonio. Oltre che per lo studio della radiazione solare e infrarossa, l’Osservatorio atmosferico ENEA contribuisce agli studi su nubi, aerosol e vari gas serra, tra cui vapor d’acqua, CO2, protossido di azoto, i composti alogenati, ma anche il metano, responsabile di più del 30% del riscaldamento antropico del clima.

A 5 chilometri dalla costa sorge l’Osservatorio oceanografico, una boa hi-tech dotata di sistemi di sensoristica avanzata che consente lo studio anche delle proprietà chimico-fisiche delle acque, la validazione delle osservazioni satellitari e rende disponibili alla comunità scientifica dati meteorologici, di temperatura, pressione, pH ma anche clorofilla e materia organica disciolta. A queste misure di recente si sono aggiunte quelle effettuate nell’Osservatorio degli ecosistemi terrestri relative agli scambi di CO2 tra vegetazione e atmosfera che consentono di ottenere un quadro complessivo integrato sugli scambi e la distribuzione della CO2 e di energia tra mare, terra ed atmosfera che regolano il clima di tutta la regione.

Finanziati due progetti ad Acireale e nelle Madonie dal Ministero delle Imprese

Assegnate risorse a progettualità formulate dai territori di Veneto, Toscana, Umbria, Emilia-Romagna, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.

La Sicilia si distingue nel panorama nazionale per due importanti progetti di sviluppo territoriale, recentemente finanziati nell’ambito di un’iniziativa che coinvolge diverse regioni italiane.

Questi interventi, mirati alla valorizzazione delle risorse locali e al potenziamento dell’offerta turistico-culturale, interessano in particolare l’area di Acireale e il territorio delle Madonie.

Il “Cultural Hub delle Aci” e il progetto “Identità, Innovazione, Irretire” rappresentano esempi concreti di come la sinergia tra pubblico e privato possa tradursi in opportunità di crescita sostenibile, coniugando la tutela del patrimonio naturale e culturale con lo sviluppo economico e sociale delle comunità locali.

Ecco in dettaglio quelli che riguardano la Sicilia:

  • “Cultural Hub delle Aci”, COMUNE DI ACIREALE

    Foto di Gal Terra di Aci

    Il Progetto Pilota “Cultural Hub delle Aci” ha come obiettivo lo sviluppo locale del territorio del Patto Territoriale delle Aci, a forte antropizzazione e a specializzazione rurale ma prossimo alla città di Catania e parte della sua area metropolitana, mirando ad una convergenza fra capacità e funzioni urbane e rurali, con una specifica attenzione allo sviluppo di funzioni culturali strettamente connesse alla rigenerazione urbana delle “piccole città” del territorio.
    Gli interventi del Progetto Pilota (7 di natura pubblica e 7 di natura privata) riguardano le tematiche della valorizzazione delle risorse naturali – culturali – del turismo sostenibile e destagionalizzato e della riqualificazione delle aree urbane e delle aree interne.

  •  “Identità, Innovazione, Irretire”, SO.SVI.MA.S.P.A. – AGENZIA DI SVILUPPO DELLE MADONIE
    Foto di Agenzia di Sviluppo delle Madonie

    Il Progetto pilota “Identità, Innovazione, Irretire” persegue l’obiettivo di migliorare l’offerta turistico culturale del territorio, nel quadro della ricerca di una maggiore competitività sul mercato turistico e di incrementare le opportunità di reddito. L’obiettivo è perseguito attraverso la rigenerazione dei centri storici ed i nuclei abitati, volta a evitare consumo di nuovo suolo, e il supporto all’incremento quantitativo e, soprattutto, qualitativo dell’offerta ricettiva extralberghiera e di strutture complementari alle attività turistiche.
    Gli interventi del Progetto Pilota (22 di natura pubblica e 41 di natura privata) riguardano le tematiche della valorizzazione delle risorse naturali, culturali e della autoimprenditorialità.

Anche quest’anno Ragusa ottiene il riconoscimento “Spighe Verdi”

Le Spighe Verdi 2024 per i Comuni rurali sono state annunciate ieri nel corso della cerimonia di premiazione svoltasi a Roma presso il Ministero della Cultura alla presenza dei sindaci vincitori. In questa nona edizione sono 75 i Comuni in Italia a cui è stato assegnato il riconoscimento di Spighe Verdi e solo uno in Sicilia: Ragusa.

Spighe Verdi è un programma nazionale della FEE – Foundation for Environmental Education, l’organizzazione che rilascia nel mondo il riconoscimento Bandiera Blu per le località costiere, pensato per guidare i Comuni rurali, a scegliere strategie di gestione del territorio in un percorso virtuoso che giovi all’ambiente e alla qualità della vita dell’intera comunità.

Spighe Verdi è un efficace strumento di valorizzazione del nostro patrimonio rurale, ricco di risorse naturali e culturali, anche in un’ottica di occupazione. Spighe Verdi non è solo un riconoscimento, ma un impegno che gratifica il turismo rurale e sposta l’attenzione verso le aree interne. L’agricoltura ha un ruolo prioritario nel programma Spighe Verdi, poiché è qui che deve avvenire la vera rivoluzione culturale.

Così il sottosegretario al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Luigi D’Eramo: “Le aree rurali possono ancora esprimere un potenziale incisivo, anche in ambito agricolo, contribuendo sempre di più alla produttività nazionale. Abbiamo il compito di valorizzarle e di sostenere turismo agricoltura e lavoro in queste zone per evitarne lo spopolamento. La promozione dei comuni rurali passa anche attraverso la manutenzione e la salvaguardia del territorio. A tal fine servono anche infrastrutture adeguate, strade, ospedali, banda larga: bisogna intervenire con un progetto che parta dall’agricoltura e vada oltre per tutelare bellezze paesaggistiche, artistiche, storiche e gastronomiche. Abbiamo chiuso un protocollo di intesa con Unioncamere che va nella direzione di un progetto pilota e per questo stiamo dialogando anche con le Organizzazioni di categoria”.