Abbiamo intervistato in esclusiva per PrimaStampa.eu il direttore generale dell’Asp di Ragusa, Angelo Aliquò, affrontando la tematica principale di questi mesi, ossia quella riguardante l’emergenza causata dal Coronavirus, entrando sullo specifico nella Provincia di Ragusa.
Thank you for reading this post, don't forget to subscribe!Come avete affrontato la crisi sanitaria, in Provincia di Ragusa, dovuta al Covid 19, ricordando che siete stati la provincia meno colpita? “Abbiamo seguito la norma, chi ha lavorato bene sono state le forze dell’ordine e i comuni, e noi non appena avevamo la conoscenza dei casi, li isolavamo e intervenivamo in maniera repentina. Prima dell’arrivo dei migranti i casi sono stati una novantina, ora sono cresciuti i numeri dopo gli sbarchi. Bisognerebbe limitare gli accessi, non dormiamo più per quanto lavoriamo, gli operatori sono nei porti e negli hotspot per arginare i casi”.
Sul caso scoppiato a Modica, riguardante l’escort peruviana, che ha destato molto clamore in questi giorni, come vi siete mossi? “Siamo stati avvertiti dall’Ospedale di Foligno, e siamo intervenuti immediatamente con persone che si sono costituite e altre meno, ma finora sui tamponi effettuati nessuno è risultato positivo. Qualcuno ha dichiarato di essere stato con la donna, altri invece si sono rivolti al medico di famiglia e poi hanno effettuato il tampone. Smentisco che sono stati fatti più di 70 tamponi alle persone venute a contatto con la signora”.
Un’altra vicenda drammatica ha riguardato la signora modicana che dal Nord è arrivata a Modica e poi deceduta, e che durante il viaggio è stata in contatto con un tassista che l’aveva trasportata, e per quanto accaduto lo stesso è arrivato alla cronaca nazionale. Cosa si sente di dire? “La signora purtroppo è stata una vittima, come per gli altri è stato fatto il possibile per salvarla ma nonostante questo non ce l’ha fatta. Per quanto concerne il tassista, arrabbiato per l’accaduto, è stato messo in quarantena dopo il primo tampone”.
Da alcune segnalazioni si diceva che al tassista non fosse stato effettuato un ulteriore tampone dopo la quarantena, conferma o smentisce? “Noi abbiamo seguito le varie normative del momento che si evolvevano da una settimana all’altra, sono stati seguiti tutti i protocolli di sicurezza. Noi abbiamo sul sito la possibilità di fornire informazioni, attraverso un database, sui vari casi”.
Per quanto riguarda la possibilità di nuovi contagi a settembre, come si potrebbe agire con le scuole? “Per le scuole si devono seguire i decreti ministeriali, invece per i porti abbiamo ricevuto una direttiva dal presidente della Regione continuando a fare quello che facevamo. In molti casi ci sostituivamo a altri enti come l’Usmaf. Infatti non era previsto di salire a bordo delle navi e invece l’abbiamo fatto”.
Alcuni esperti parlano di un rilancio del virus, qual è il suo punto di vista anche alla luce dei nuovi sbarchi? “Non sono un virologo e non saprei dirlo, da osservatore posso confermare che al momento tutti i casi sono solo stranieri, dobbiamo continuare a seguire le norme di sicurezze con mascherine e guanti. Ma vedo ogni giorno gente che non rispetta le regole e non fa bene”.
Sugli assembramenti a Marina di Ragusa e altri posti di mare, cosa si potrebbe fare per evitarli? “Nessuno di noi ha il diritto di fare rischiare la vita a un altro, in questo caso potrebbe essere utile fare delle multe, dobbiamo rispettare le regole. Sono stato fino altro giorno a fare tamponi quindi se non usassi la mascherine sarei un delinquente. Anche io, in questi giorni, insieme agli operatori mi sono messo a fare i test rapidi che a mio avviso sono inutili”.
Potrebbe spiegarci la differenza fra test rapido e tampone e perché definisce inutili i primi? “I testi rapidi sono inutili perché nel momento in cui facciamo 105 test rapidi e vediamo un positivo poi viene fatto il tampone alle stesse persone e ne risultano 24 di positivi, di conseguenza fa capire che non è attendibile”.
Perché si continuano a fare? “A volte, il test rapido, si confonde con il sierologico che è un prelievo di sangue, si immagini di dovere fare 105 prelievi tutti in una volta. Il test rapido è una goccia di sangue e si ha il risultato dopo dieci minuti circa, per il tampone si attendono quattro ore. Il test rapido è una perdita di tempo, tanto vale fare immediatamente il tampone, visto che lo avevamo effettuato ai migranti il giorno dopo, farlo ci ha fatto perdere solo una giornata”.
Fate prima i test rapidi e poi il tampone? “Di norma ma da questo momento ho disposto di fare immediatamente il tampone perché ribadisco il test rapido è inutile”
Vuole ringraziare qualcuno? “Tutti quelli del comparto medico che hanno lavorato il triplo senza tirarsi indietro nonostante le forti carenze che abbiamo”.
Siete sotto organico? “Siamo fortemente sotto organico, in particolare come medici di pronto soccorso. Tante procedure concorsuali sono andate a vuoto. I nostri Ospedali soffrono assenza di pediatri, ortopedici, anestesisti e medici di pronto soccorso dove ne abbiamo più carenza. Poi giustamente la gente si lamenta che aspettano ore non sapendo che non abbiamo personale per potere garantire un servizio adeguate alle esigenze”.
Contributo al servizio: Lorena Longo