Martedì 8 ottobre ha preso il via il primo incontro multifamiliare all’Ospedale Gravina di Caltagirone con l’iniziativa dell’Asp di Catania e della Cooperativa sociale “Insieme onlus”, nell’ambito del progetto sperimentale “Hub di comunità”, per promuovere la salute e prevenire il disagio mentale.
L’incontro multifamiliare è stato organizzato presso il reparto di Oncologia del Presidio Ospedaliero “Gravina” di Caltagirone, diretto da Carmelo Giorgio Giannitto, nell’ambito del progetto sperimentale “Hub di comunità” dell’Asp di Catania, realizzato in partnership con la Cooperativa sociale “Insieme onlus”, nell’ambito dell’iniziativa “Ricerca/azione per la sperimentazione e validazione di una rete di Hub comunitari per la salute mentale”.
Thank you for reading this post, don't forget to subscribe!Il cancro non colpisce solo la persona che ne è affetta, ma anche la stretta cerchia di persone coinvolte nelle relazioni affettive e familiari, che spesso assumono il ruolo di caregiver durante tutto il percorso di cura. Molteplici ricerche hanno dimostrato l’importanza della terapia psicologica per favorire la partecipazione dei pazienti al trattamento, per aumentare il livello di benessere e per la gestione delle emozioni quando si affronta una malattia così complessa come il tumore.
Soddisfazione per l’iniziativa è espressa dalla Direzione strategica dell’Asp di Catania, guidata dal manager Giuseppe Laganga Senzio e dal direttore del Dipartimento di Salute mentale Carmelo Florio.
L’intervento mira a implementare metodologie e dispositivi di psicoterapia di gruppo orientati al mantenimento delle relazioni, al supporto e all’ascolto, alla valorizzazione e allo sviluppo delle risorse interiori di persone che attraversano un periodo di grande sofferenza.
La metà o più dei malati di cancro sperimenta disagio psicologico (ansia, depressione e disturbi da stress), «dopo un’attenta lettura delle esigenze della comunità – spiega Francesco Lirosi, presidente di Insieme onlus, realtà storica che opera su tutto il territorio regionale dal 1991, partner co-gestore dell’Hub di comunità calatino – in collaborazione con il Dipartimento di Salute Mentale dell’Asp di Catania abbiamo implementato questo ampio progetto annuale improntato sulla “persona”.
L’obiettivo – continua Lirosi – è quello di una collaborazione pubblico/privato volta a promuovere politiche di sviluppo sociale e di benessere relazionale, favorendo uno stretto rapporto tra cura e riabilitazione, in corsia così come nella vita quotidiana. Un progetto che prevede anche altre attività che mirano a potenziare il benessere bio-psico-sociale dei cittadini».
Sostegno psicologico prossimamente anche nel reparto di Cardiologia
Gli incontri mensili – che a breve prenderanno il via anche nel reparto di Cardiologia, diretto da Daniele Giannotta – saranno condotti in Ospedale dalla psicoterapeuta Angelita Volpe, fino a ottobre del 2025.
«Le malattie gravi, come i tumori o l’infarto cardiaco – spiega Raffaele Barone, direttore del modulo DSM Caltagirone-Palagonia – hanno un impatto dirompente sul paziente, sulla famiglia, ma anche sugli operatori. Abbiamo sperimentato che i gruppi multifamiliari funzionano in diversi ambiti, sono adottati, ad esempio, con grandi risultati nelle psicosi, nell’autismo… e abbiamo proposto la loro adozione in forma sperimentale anche in oncologia e in cardiologia”.
“Le ricerche – continua Barone – dimostrano gli effetti benefici dell’intervento psicologico in questi ambiti, non solo per il benessere della persona, ma anche nel contribuire a migliorare la risposta del corpo alla terapia e nel favorire una maggiore e migliore partecipazione dei pazienti al processo di cura. È da evidenziare anche il grande sostegno offerto ai familiari – spesso travolti da emozioni, sentimenti, ansie, preoccupazioni – e agli operatori. L’azione che stiamo mettendo in campo è quindi un’azione di cura, ma anche di prevenzione e di responsabilità sociale».
«Sono molto contento di poter commentare l’avvio di questa nuova fase di sperimentazione in questo Hub di Comunità – dichiara Fortunato Parisi, dirigente responsabile dell’UOS Attività territoriali, del modulo DSM Caltagirone-Palagonia – Mi riferisco all’integrazione fra pubblico e privato sociale, e oggi anche l’integrazione fra Ospedale e Territorio. Nel gruppo multifamiliare si crea, quasi magicamente, un’occasione in cui poter scovare corrispondenze degli altri in noi. Pian piano il gruppo assumerà la forma di una comunità in cui poter condividere le proprie ricchezze, e non solo il dolore, e sviluppare relazioni rinnovate».
Cosa sono gli Hub di Comunità
L’Hub di comunità è una forma di organizzazione innovativa per la promozione della salute e la prevenzione del disagio mentale, frutto delle sperimentazioni realizzate nell’ultimo decennio in diverse regioni d’Italia, e in particolare in Sicilia nei Dipartimenti di Salute mentale delle tre Aziende sanitarie metropolitane. Gli Hub comunitari svolgono funzioni di collegamento territoriale delle risorse e dei profili assistenziali, pubblici e privati, per la creazione di opportunità di sviluppo e di benessere sia per gli utenti, sia per le comunità territoriali che li accolgono. Il Progetto è finanziato con fondi europei.
Caratteristica peculiare delle azioni progettuali è l’alta integrazione sul territorio fra tutti gli attori istituzionali e del terzo settore, con l’obiettivo di favorire la presa in carico globale degli utenti, ponendo attenzione tanto alla sfera della cura quanto alla riconquista dei diritti di cittadinanza e quindi alla qualità della vita.
Sono quattro gli Hub di comunità avviati dall’Asp di Catania in partnership con il provato sociale (Catania, Acireale e due Hub comunitari a Caltagirone).
In ogni Hub di comunità sono presenti delle equipe multidisciplinari integrate che coordinano e accompagnano la gestione dei PTI (Piani terapeutici individuali) sostenuti dai Budget di salute.