Anche in Sicilia molti negozi e centri commerciali aperti: proteste dei lavoratori

Mentre nel resto d’Europa le aperture sono limitate e regolamentate, in Italia a decretarle sono solo le imprese.

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Da quando il Governo Monti ha approvato il decreto Salva Italia che ha liberalizzato le aperture domenicali e festive la Filcams CGIL non ha mai rinunciato a rivendicare la necessità di regolamentare le aperture commerciali, chiedendo dignità per le lavoratrici e i lavoratori del settore.

La liberalizzazione delle aperture non ha giovato ai consumatori né alle imprese, spostando semplicemente le vendite dall’infrasettimanale alla domenica e ai festivi.
Pesante è stato invece l’impatto sulle lavoratrici e i lavoratori, che hanno subito un profonda revisione dell’organizzazione del lavoro: solo in poche grandi imprese nazionali è stato possibile affrontarla attraverso la contrattazione aziendale, nella maggior parte dei casi si è trattato di una iniziativa unilaterale delle imprese che ha gravato in modo particolare sui lavoratori part time, ai quali è stato aggiunto l’obbligo alla prestazione domenicale, e ai più ricattabili contratti a termine e in somministrazione.

In quasi tutta Europa sono previsti limiti alle aperture: basta ricordare che a Parigi, in occasione delle olimpiadi, è stato disposto un apposito intervento per consentire alle attività commerciali di aprire la domenica in alcune aree, considerato l’eccezionale arrivo di turisti.
In occasione delle ingiustificate aperture previste per Ferragosto la Filcams CGIL, come per ogni festività, rivendica quindi la proposta di tornare alle chiusure domenicali e festive con possibilità di deroga solo a livello territoriale attraverso il confronto con le parti sociali.

Con l’attuale legge sono le sole imprese a decidere se aprire o no nei giorni domenicali e festivi, è sufficiente che un’impresa decida di aprire e tutta la concorrenza è costretta a fare lo stesso per non perdere vendite, un processo che in questi anni ha portato ad aprire tutte le domeniche e quasi tutti i festivi. Sono completamente tagliate fuori le rappresentanze dei lavoratori e le istituzioni locali, che invece un ruolo dovrebbero averlo, perché al commercio è legata una parte importante della vita sociale delle città e delle comunità locali, e soprattutto la vita delle lavoratrici e dei lavoratori.

La Filcams CGIL conferma quindi la propria contrarietà alle aperture nel giorno di Ferragosto ribadendo lo slogan “la festa non si vende” e invitando politica e istituzioni ad ascoltare le istanze delle lavoratrici e dei lavoratori del settore.

 

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