Un’iniziativa della comunità ospedaliera per portare conforto a pazienti, famiglie e personale, con il contributo di volontari e artisti locali.
Thank you for reading this post, don't forget to subscribe!Anche quest’anno, la comunità ospedaliera del “Gravina” si è unita per realizzare un presepe artistico, simbolo di speranza e vicinanza per i pazienti, le loro famiglie e tutto il personale medico, sanitario e tecnico. La benedizione del presepe, allestito nella hall dell’ospedale calatino, è stata officiata da don Davide Paglia, assistente religioso della struttura, il quale ha sottolineato:
«Un segno dedicato a tutti, dai malati ai volontari, per ricordare che, anche in un luogo segnato dalla sofferenza, c’è spazio per la speranza».
L’evento inaugurale ha visto una grande partecipazione di pazienti, operatori sanitari e volontari. Il presepe, frutto della collaborazione tra la Cappellania ospedaliera e l’associazione “Forte Insieme”, è stato impreziosito dai personaggi in ceramica realizzati da Sonia Forte, maestra ceramista e presidente dell’associazione, che opera presso l’UOC di Oncologia dell’ospedale. L’allestimento è stato curato con dedizione da Giuseppe e Marco Cona.
Sonia Forte ha dichiarato:
«Abbiamo voluto lanciare un messaggio di speranza e condivisione in un luogo segnato dal dolore, cercando di accendere una luce per chi vive momenti difficili», aggiungendo: «Anche attraverso iniziative come questa, desideriamo offrire sostegno e vicinanza a chi entra in contatto con il nostro ospedale».
L’assessora Lara Lodato, intervenuta in rappresentanza del sindaco Fabio Roccuzzo, ha evidenziato il valore simbolico del presepe e dell’albero di Natale:
«Questi segni rappresentano un’opportunità per unire istituzioni, operatori e volontari in una comunanza di obiettivi, mettendo sempre al centro la persona e promuovendo un’etica della cura».
La direzione aziendale, insieme alle direzioni medica e amministrativa, ha espresso profonda gratitudine verso i volontari e gli operatori pastorali per il loro costante impegno nel rendere il nosocomio un luogo non solo di cura, ma anche di umanità e speranza.