Lunedì 27 novembre, alle 10, nel salone di rappresentanza “Mario Scelba” del municipio, si
terrà la conferenza stampa di presentazione dell’avvio dei lavori (con l’illustrazione dei diversi
interventi), finanziati al Comune di Caltagirone per 7.943.180,00 euro col Pnrr (Piano nazionale
ripresa resilienza), per l’incremento della qualità del decoro urbano e la rifunzionalizzazione eco-
sostenibile del quartiere ex Matrice – Sant’Agostino (area Unesco).
Interverranno: il rettore dell’Università di Catania Francesco Priolo; il presidente della
Struttura didattica speciale in Architettura e Patrimonio culturale di Siracusa, Fausto Carmelo
Nigrelli; il coordinatore scientifico della convenzione Unict – Comune di Caltagirone, Vito
Martelliano e il sindaco Fabio Roccuzzo. Saranno presenti l’assessore comunale alla
Rigenerazione urbana e ai Lavori pubblici, nonché vicesindaco, Paolo Crispino, e il dirigente
dell’Ufficio tecnico comunale Gianpaolo Sottile.
I lavori permetteranno di dare corpo al progetto, redatto dall’Ufficio tecnico comunale con
la consulenza della Facoltà di Architettura di Catania e Siracusa e grazie alla convenzione con
l’Università etnea, che prevede i seguenti interventi: riqualificazione degli spazi pubblici tramite la
ripavimentazione in pietra lavica di strade, scalinate e piazze; efficientamento energetico oltre che
interramento delle linee elettriche di pubblica illuminazione e installazione di mensole artistiche di
supporto alla nuova illuminazione a Led; realizzazione di un parcheggio pubblico a servizio dei
residenti lungo la via Monsignor Gerbino: costruzione, sotto la stessa via Monsignor Gerbino, di un
hub per bus turistici con annesso punto d’accoglienza per i visitatori, a servizio del Museo
regionale della Ceramica, che avrà la sua sede definitiva nell’immobile di Sant’Agostino, già in fase
avanzata di ristrutturazione; creazione di un centro sociale prospiciente la via Serbatoio dopo la
demolizione di alcuni edifici fatiscenti; realizzazione di un giardino pubblico soprastante l’area
dell’antico serbatoio dell’acquedotto comunale (alle spalle del Museo).