“Giu i fucili dai cervi di Belluno”, questa è la decisione del Tribunale Amministrativo del Veneto che ha accolto la richiesta di sospendere la caccia ai cervi maschi, femmine e cuccioli contenuta nel ricorso presentato dall’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente – AIDAA e patrocinato dall’avvocato Maria Caburazzi del foro di Venezia avverso la delibera della provincia di Belluno che prevedeva l’abbattimento di 3.334 capi di Cervi compresi i cuccioli, oltre ai maschi e femmine adulti.
Thank you for reading this post, don't forget to subscribe!La delibera provinciale aveva fissato la caccia al cervo fino al 14 settembre, la prima sezione del tribunale amministrativo regionale del Veneto presieduta dal giudice Maddalena Filippi ha accolto la richiesta di sospensiva allungando la data fino al 23 settembre quando si discuterà in camera di consiglio del ricorso nella sua interezza. “Siamo veramente felici- si legge in una nota a firma del presidente AIDAA Lorenzo Croce- i fucili per ordine della magistratura amministrativa devono smettere di sparare,e tutti i cervi sono salvi.e di questo voglio ringraziare l’avvocato Maria Caburazzi che ha creduto prima di tutti noi in questo ricorso e ne è stata l’enstensore”.
Particolarmente importante la motivazine adotta dal TAR nell’accogliere la richiesta di sospensiva con la quale richiamando il parere della Terza Sessione del Consiglio di Stato del 14 ottobre 2019 numero 5077 riconosce che: “Nel bilanciamento dei contrapposti interessi – in sede cautelare l’interesse pubblico generale alla conservazione delle specie animali selvatiche prevale su quello individuale ed associativo ad esercitare la caccia”.