Agrigento è crisi idrica, salta anche la Giunta comunale

L’agrigentino è in ginocchio. La temperatura rovente e la siccità desertica hanno portato al collasso gran parte della provincia di Agrigento, dove oramai l’acqua arriva in media ogni 20 giorni.
«Il cambiamento climatico presenta il conto», così la Federconsumatori Sicilia che da anni si batte sulla crisi idrica dell’isola. «Occorre prontamente invertire la rotta – continua l’associazione che tutela i consumatori – occorrono degli interventi strutturali indispensabili e attivare una corretta e sostenibile gestione della risorsa in grado di garantire l’acqua per tutti gli usi, migliorando la capacità di raccolta e distribuzione delle risorse idriche».

I cittadini per quanto allo stremo non si arrendono. A dimostrarlo i comitati spontanei, espressione di diversi settori della società civile: Cartello sociale e Comitato “Vogliamo l’acqua”. Entrambi guidano il malcontento dei cittadini in questa crisi già annunciata.

Dopo la manifestazione che ha portato nelle strade migliaia di persone, il Cartello e il Comitato hanno scritto una lettera al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. «Signor Presidente, ad Agrigento l’acqua viene ormai distribuita con turni di 23-24-25 giorni, con erogazioni di 1 o 2 ore, assolutamente insufficienti per i nostri fabbisogni», ecco una parte della lettera scritta in maiuscolo come fosse urlato. Una crisi, quella dell’acqua, che necessita di azioni straordinarie che potrebbero essere messe in atto dall’intervento del Genio Militare e della Protezione civile: «perché ci venga fornito nell’immediato un dissalatore. Che si possano mettere in campo tutte quelle azioni necessarie per evitare un ulteriore aumento dell’esasperazione civile, difficile ormai da contenere o disapprovare».

La temperatura bollente non è soltanto climatica, ma anche politica. Il sindaco agrigentino Miccichè ha azzerato la giunta con l’obiettivo di rilanciarne l’operatività.
«Non è una buona idea arrivare alla resa dei conti all’ interno dell’esecutivo in un momento come quello attuale», così in una nota congiunta del Cartello Sociale e del Consiglio Pastorale della città di Agrigento. Le priorità per entrambe, infatti, sono: «L’emergenza idrica da un lato i clamorosi ritardi sul fronte Agrigento 2025 meritano grande attenzione e senso di responsabilità davanti alle attese di una popolazione esasperata».
Sì perché Agrigento è stata proclamata Capitale della cultura 2025, titolo guadagnato da secoli di storia e straordinarie bellezze.

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