A Mirabella un incontro sui problemi dell’emigrazione italiana all’estero

L’amministrazione comunale ha organizzato un incontro pubblico sul tema “Proposta di legge su abolizione Imu ai residenti Aire’ al palazzo Biscari e la sala teatro si è riempita di persone che hanno seguito con molta attenzione. Il sindaco Giovanni Ferro ha parlato di Imu come problema molto sentito dagli emigrati e dell’impegno della sua amministrazione per trovare una soluzione. Gli interventi di Salvatore Branciforte (capogruppo di maggioranza al consiglio comunale) e di Giuseppe Barbuscia (presidente Associazione Italiana Sindelfingen) hanno evidenziato la forte ingiustizia sociale che tocca tutti gli emigrati, mentre l’on. Anthony Barbagallo ha elogiato la giunta Ferro e il sostegno del partito sull’argomento.

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Protagonista della serata è stato l’on. Toni Ricciardi, eletto per la circoscrizione estero (italiani in Germania) e vicepresidente alla Camera dei deputati del gruppo parlamentare Pd:

“Sono docente di Storia delle migrazioni all’università di Ginevra e l’emigrazione è la mia vita (sono figlio di due emigrati campani in Svizzera, mio padre iniziò come lavoratore stagionale e mia madre in fabbrica). Quando sono stato eletto ho voluto far parte della Commissione finanze solo per occuparmi di questo problema perchè mi rendo conto che questa è la grande battaglia da affrontare.

Oggi chi è beneficiario di una pensione in convenzione con l’Italia ha una riduzione del 37,5% sul pagamento della tassa Imu (in precedenza era il 50% – qualche anno fa in un decreto milleproroghe fu inserita l’esenzione Imu estero ma senza copertura finanziaria). L’Unione Europea ha chiesto che l’esenzione debba riguardare tutti i cittadini europei con casa in Italia e non solo il cittadino italiano emigrato all’estero e ciò costa 100 milioni di euro l’anno. La mia proposta di legge n.956 non prevede l’esenzione ma l’equiparazione, cioè il pagamento di una tassa uguale per tutti equiparando di fatto gli iscritti Aire ai residenti in territorio italiano. Inoltre la proposta di legge prevede la sostituzione della dicitura ‘residente all’estero’ con ‘iscritto all’Aire’ perchè l’iscritto Aire diventa soggetto fiscale contributore per lo Stato (è falso che gli emigrati all’estero non paghino le tasse in Italia): l’indirizzo di residenza di una casa in un comune italiano diventa così prima casa (ad eccezione di una casa in affitto o più case di proprietà) e ciò determinerà per lo Stato la riduzione capillare della cifra che sarà intorno ai 10 milioni di euro (anche l’Anci si è dichiarata favorevole e vuole trovare un fondo di compensazione). Gli emigrati devono pretendere gli stessi diritti degli italiani, non qualcosa di più…per chi non ha più una casa nel paese d’origine e la si possiede in altro comune italiano attualmente la legge non prevede trasferimento Aire (oggi l’iscrizione Aire si tiene nel paese d’origine e si può spostare solo per congiungimento familiare – a ottobre dovrebbe arrivare un decreto del governo che riformula l’Aire e presenterò un emendamento rispetto a questa modifica).

Quindi l’equiparazione di un emigrato all’estero a un cittadino italiano comporta un abbattimento del costo iniziale del 90% e su questa mia proposta c’è il parere favorevole della commissione finanze, estero e trasporti, manca solo il parere della commissione bilancio. Nell’arco dei prossimi due mesi conto di far chiudere l’iter per l’approvazione in commissione in modo da avere un testo da portare alla Camera e poi in Senato. Per l’Imu la discussione è partita dalla Commissione finanze e ringrazio il presidente Osnato di FdI che ha voluto che facessi il relatore per tutto il Parlamento; si è arrivati a sette proposte di legge ordinarie, tutti i partiti sono d’accordo e ho ricevuto l’impegno dal viceministro Leo di fare un tavolo con tutte le forze politiche a settembre e una conferenza stampa in cui si dichiara che il governo recepisce questa mia proposta.

Lo scorso 1°agosto alla Camera dei deputati è stata approvata all’unanimità una proposta di legge, a mia prima firma, rispetto ai servizi consolari e ai passaporti perchè i tempi di rinnovo sono troppo lunghi (6/8 mesi), mentre sulle carte d’identità si sta spingendo perchè i comuni italiani possano fare quella elettronica per i residenti all’estero. Stanziati 4 milioni di euro che verranno suddivisi in base all’operatività: più un consolato fa i passaporti, più incassa una percentuale dei soldi che può utilizzare per assumere personale territoriale e aumentare così la produttività. Adesso si attende che la proposta sia calendarizzata al Senato ed è la prima volta dal 2006, da quando esiste il voto degli italiani all’estero, che vengono previsti gli stanziamenti di risorse fuori dalle leggi di bilancio.

Nel 2006 c’erano 3.600.000 iscritti Aire, oggi sono stati superati i 7 milioni: rispetto al problema consolati e passaporti abbiamo depositato una proposta di legge che è legge vigente in Spagna e prevede che al compimento del 70° anno di età non si devono più rinnovare i documenti di riconoscimento tranne che per casi particolari (i settantenni in Europa nei principali consolati rappresentano il 35-40%), quindi si riducono le domande e si abbattono i tempi.

Infine il canone Rai è una scelta esclusiva del Mef che deciderà se tenerlo nella bolletta elettrica e se si riescono a fare delle riduzioni, mentre la tassa dei rifiuti è già una gestione comunale ed è facoltà dei comuni operare delle riduzioni rispetto alla classe dei rifiuti”.

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