Le criticità nella gestione dei rifiuti in Sicilia

La gestione dei rifiuti in Sicilia continua a essere un settore critico, segnato da numerose difficoltà che vanno dalla carenza di impianti adeguati e dalla bassa percentuale di raccolta differenziata, alla presenza di discariche non a norma, alle infiltrazioni della criminalità organizzata. Le inefficienze degli enti locali, unita alla scarsità di risorse e alla mancanza di politiche ambientali efficaci, aggrava ulteriormente la situazione, con un impatto diretto sulla qualità della vita dei cittadini. Inoltre la regione non rispetta gli standard ambientali, con gravi conseguenze per la qualità dell’aria, del suolo e delle falde acquifere.

Nonostante alcuni progressi sono stati compiuti negli ultimi anni, il sistema presenta ancora carenze strutturali e operative che ne compromettono l’efficienza e la sostenibilità. Attualmente, sull’isola sono presenti 37 impianti dedicati alla gestione dei rifiuti, così suddivisi: 23 impianti di compostaggio (è quello che trasforma l’organico in fertilizzante); 3 impianti di trattamento meccanico biologico (inceneritori di rifiuti speciali); 11 discariche per lo smaltimento finale dei rifiuti.

Impianti insufficienti e saturi

Gli impianti per lo smaltimento dei rifiuti in Sicilia sono insufficienti e, in alcuni casi, mal gestiti. La regione non ha investito in sistemi più moderni e sostenibili, come per il riciclaggio e il compostaggio, che potrebbero ridurre significativamente il carico sui siti di smaltimento. Molte discariche sono ormai sature, tra cui quella di Bellolampo a Palermo, aggravando ulteriormente la situazione emergenziale. La mancanza di investimenti e di controlli adeguati aggrava ancora di più il problema. E’ per questo motivo che la Regione siciliana ha avviato un progetto strategico per migliorare la gestione dei rifiuti, annunciando la costruzione di due nuovi termovalorizzatori, uno a Catania e uno a Palermo. Questi impianti, che avranno la capacità di trattare i rifiuti in modo più efficiente e sostenibile, contribuiranno a ridurre la pressione sulle discariche e ad aumentare la capacità di smaltimento dei rifiuti nell’isola.

Bassa percentuale di raccolta differenziata

La percentuale di raccolta differenziata in Sicilia si attesta al 55,2%, secondo l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA). Nonostante alcuni comuni virtuosi, come Mirto (ME), che registra la percentuale più alta dell’isola con il 93,8%, o comuni come Grammichele, Licodia Eubea, Mazzarrone e San Michele di Ganzaria, nel Calatino, si distinguono con percentuali intorno all’80%, vi sono molte discrepanze e le grandi città mostrano risultati nettamente inferiori, con Palermo al 16,5% e Catania al 36%. Queste differenze sottolineano la necessità di interventi mirati per migliorare la gestione dei rifiuti nelle aree meno virtuose e contribuire così ad elevare la media regionale.

Infiltrazioni della criminalità organizzata

La gestione dei rifiuti in Sicilia è spesso influenzata dalle infiltrazioni della criminalità organizzata, che approfitta della situazione per ottenere guadagni illeciti. Un esempio sono gli incendi dolosi che hanno colpito la discarica di Kalat Impianti di Grammichele.

Scarse risorse e inefficienza degli enti locali

Gli enti locali sono spesso sotto pressione a causa delle difficoltà economiche e di bilancio, non riescono a investire adeguatamente nelle infrastrutture e nelle tecnologie necessarie per ottimizzare il ciclo dei rifiuti. Questo si traduce in una serie di inefficienze, come ritardi nella raccolta, mancanza di attrezzature moderne e, in alcuni casi, una gestione poco trasparente delle risorse. L’incapacità di attuare politiche efficaci porta a un accumulo di rifiuti nelle strade e nei quartieri, aggravando il già delicato problema della gestione ambientale.

Costi elevati per i cittadini

Una gestione inefficace dei rifiuti comporta un aumento significativo dei costi. Quando la raccolta, lo smaltimento e il riciclaggio non vengono gestiti correttamente, le amministrazioni locali sono costrette ad alzare le tasse sui rifiuti per coprire le spese aggiuntive. Inoltre, quando le discariche locali sono sature o non rispettano gli standard ambientali, i rifiuti devono essere trasportati fuori regione con costi aggiuntivi per il trasporto, che aumentano ulteriormente l’importo delle bollette dei rifiuti.

La Sicilia si trova dunque a fronteggiare una serie di sfide che richiedono interventi urgenti, sia a livello di infrastrutture che di educazione civica ai cittadini, per migliorare la gestione dei rifiuti, ridurre i costi e garantire una maggiore sostenibilità ambientale. Solo attraverso un impegno concreto e coordinato tra istituzioni, imprese e cittadini sarà possibile affrontare le criticità attuali e costruire un sistema di gestione dei rifiuti che sia efficiente, trasparente e rispettoso dell’ambiente.