Caltagirone, il cuore della tradizione: l’impegno di Nuccio Sciacca per il Senato Civico

Tra i gioielli culturali di Caltagirone c’è il Senato Civico, un evento unico in Sicilia che vede ogni anno tanti giovani indossare abiti storici durante le principali feste religiose e civili della città. Dietro le quinte di questa tradizione, che rappresenta un vero simbolo d’identità per il territorio, si cela l’instancabile lavoro del signor Nuccio Sciacca, consulente e figura di riferimento per questa cerimonia. Durante la presentazione del calendario storico, il 25 gennaio scorso, giunto alla sua decima edizione, il sindaco Roccuzzo e l’assessore Lo Monaco hanno espresso pubblicamente il loro ringraziamento per l’impegno di Sciacca, sottolineando quanto sia prezioso il contributo di persone appassionate come lui.

In un’intervista esclusiva, Sciacca ha raccontato la sua storia, il suo amore per il Senato Civico e le sfide che affronta ogni anno per garantire la continuità di questa tradizione.

Una missione nata per caso

“Ho iniziato nel 2005 per dare una mano, quasi per caso,” spiega Sciacca. “Nel 2018 ho assunto ufficialmente il ruolo di consulente, ma nessuno mi ha mai insegnato come fare. È una tradizione che senti dentro e che porti avanti con passione.” Sciacca non si limita alla supervisione: nel corso degli anni è diventato un punto di riferimento per ogni aspetto organizzativo, dall’assistenza ai ragazzi fino alla cura degli abiti storici. “Ci vuole un sarto per questi vestiti, bisogna saperli rammendare e sistemare. Mi è capitato più volte di dover riparare bottoni o cucire dettagli pochi minuti prima dell’inizio delle processioni.”

Le sfide del Senato Civico

Non mancano le difficoltà, soprattutto a causa del caldo estivo e delle condizioni delle chiese durante le processioni. Sciacca ricorda episodi in cui alcuni ragazzi sono svenuti per le alte temperature. “Sono momenti difficili, ma ogni volta riusciamo a superare tutto grazie alla dedizione di chi crede in questa tradizione,” racconta.

Un’altra sfida è il coinvolgimento delle nuove generazioni. “Un tempo avevamo fino a 150 ragazzi, potevamo formare cinque squadre solo per San Giacomo. Oggi è difficile trovare partecipanti: facciamo fatica ad arrivare a 30. Ho provato a coinvolgere le scuole superiori, lasciando i miei contatti, ma negli ultimi tre anni solo un ragazzo si è fatto avanti. È un problema che riguarda tutta la città.”

Un appello per il futuro

Sciacca lancia un grido d’allarme: “Non possiamo lasciare che questa tradizione scompaia. Abbiamo bisogno di più persone, soprattutto giovani, che possano aiutare a mantenere vivo il Senato Civico. Non si tratta solo di partecipare: ci vuole impegno, passione e dedizione. L’amministrazione comunale mi sostiene, ma servono più fondi e più volontari.”

Dietro il lavoro di Sciacca, ci sono anche molte persone che, nell’anonimato, si sono messe a disposizione per rammendare, curare e ricucire gli abiti storici, garantendo che siano pronti per ogni evento. “Senza il contributo di queste persone, nulla di tutto ciò sarebbe possibile,” aggiunge Sciacca con gratitudine.

Un patrimonio da proteggere

Il Senato Civico non è solo una celebrazione: è un simbolo della storia e dell’identità di Caltagirone. “Faccio tutto questo per la mia città,” conclude Sciacca. “Ma serve un cambio di passo, una mobilitazione collettiva per preservare questa tradizione unica in Sicilia.”

L’appello del signor Sciacca non può passare inosservato: il futuro del Senato Civico dipende dall’impegno di tutta la comunità. Mantenere viva questa tradizione significa custodire un pezzo di storia e garantire che continui a essere tramandata alle nuove generazioni.


Pubblicato su PrimaStampa.eu.

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