Alla Pinacoteca di Vasto in Provincia di Chieti, l’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo, il 24 maggio ha organizzato un incontro sulla giustizia e l’informazione che sono regolate da rigidi codici deontologii, sulla professione di Magistrato e di Giornalista.
In particolare, sono state analizzate le ripercussioni che i processi mediatici, caratterizzati dall’eccessiva esposizione dei procedimenti, possono influenzare negativamente il corretto svolgimento della giustizia, nella trasparenza e accessibilità del processo.
Sono state trattate anche le patologie, con riferimento alle fughe di notizie ad indagini in corso che possono influenzare il giudizio.
In ogni caso il Giornalista deve sempre divulgare la notizia, anche se riservata, naturalmente previo accertamento della fonte di informazione e attendibilità degli argomenti trattati.
Il Sostituto Procuratore Bruno Giangiacomo della Corte di Appello di Roma, ha trattato la giurisdizione e la politica, nel cattivo uso della giustizia.
Al termine degli anni 70 il legislatore ha permesso l’ingresso delle donne in magistratura, ma l’ipotesi che un politico potesse essere messo sotto processo era quasi impossibile.
Con l’entrata in vigore dell’attuale codice di procedura penale, il titolare delle indagini non è più il Giudice ma il PM.
Le Procure presso i Tribunali sostituiscono “l’ancien règime” delle Preture.
Vengono ricordate le indagini sulla Banca d’Italia con il titolare che non fu messo in galera per limite di età, e l”istanza di custodia cautelare senza contraddittorio.
L’informazione, comunque, deve sempre considerare la presunzione di innocenza.
Ma la politica non riesce a trovare soluzioni adeguate rispetto al legame statuale della giurisdizione e tutto rimane irrisorio.
Il Magistrato ricorda ai presenti lo scandalo a Genova dei tre tra cui Alessandro Sanna, degli anni ’70 e quando decisero di incontrare Sandro Pertini nel ’74, nella lavanderia di Montecitorio, in un momento delicatissimo per la democrazia, con microspie dappertutto
e le lacrime del Presidente della Camera dei Deputati, alla notizia che tra i finanziamenti illegali dei Partiti c’era anche il Partito socialista
E ancora, le leggi ad personam del ’94, leggi che hanno il nome del primo firmatario,
L’abbassamento della prescrizione,
il porcellum che ledeva il principio della rappresentatività, dichiarato incostituzionale e la democratura dei due referendum del Cavaliere e di Renzi, bocciate dai cittadini.
Il Giudice ha richiamato ancora la L.251 del 2005 , c.d. legge ex Cirielli, per calcolare il tempo necessario a prescrivere un reato si fa riferimento alla pena massima prevista per il reato stesso, con due limiti: nel caso di delitto, il tempo non può mai essere inferiore ai 6 anni; nel caso di contravvenzione, non può mai essere inferiore a 4 anni.
Infine ha citato il carrierismo peggiore in Magistratura, le incerttitazioni come mezzo di ricerca di una ipotesi di reato, e il concorso esterno che non è un reato di natura giurisprudenziale.
Il Giornalista Stefano Goffredo ha considerato
l’opportunità e liceità negli atteggiamenti politici del caso ligure, screditando i colleghi che non si occupano di approfondire le morti nel lavoro.
Nel richiamare le storie giudiziarie surrettizie negli scandali dell’imprenditoria italiana, ha ulteriormente precisato che nel 92 il vuoto di potere della politica ha determinato un campo di invasione dei giudici senza precedenti.
In Abruzzo non esiste più un centro di informazione adeguata. Ha chiuso il messaggero. I giornalisti al 70% devono trovarsi un altro lavoro e l’intelligenza artificiale li ha impoveriti ed occorre costituire una sorta di Stati generali per recuperare credibilità.
Si sono toccati temi come la maxtangente, il suicidio di Raoul Gardini, la mutilazione dell’art.98 della Costituzione, sul servizio esclusivo alla Nazione degli impiegati pubblici e la questione della l’immunità.
Altre riflessioni hanno raggiunto il ’93 con il cappio lanciato alla Camera e l’ostensione clamorosa delle indagini preliminari
Non è mancato il riferimento al 27 maggio 1994 e la scesa in campo di Berlusconi, l’uomo nuovo nella libertà liberalle, ma anche la sciagura Renzi e il fallimento della modifica della Costituzione.
Il 30 marzo 2019 segna il passo il caso Palamara, con il correntismo della Magistratura che ha divorato pezzi interi della società. e il mito di mani pulite che avanza nel mediatico.
In tempi più recenti, la pandemia e le guerre poi hanno rivoluzionato il senso di vita di ognuno.
Altri argomenti non trascurabili sono stati la riformina del traffico di influenza, la separazione delle carriere, la riformia del ’68 e del ’54 e la necessità di reintrodurre l’immunità parlamentare.
Lo svolgimento della Funzione Pubblica con disciplina e onore.
Il Presidente Stefano Pallotta precisa che l’Ordine dei Giornalisti è nato nel ’63 dopo tanti anni dalla Costituzione e non esistono in Italia grandi inchieste.
Aggiunge che finché la democrazia resterà, il giornalista vivrà. Può solo morire la carta stampata che sarà sostituita da altri mezzi d’informazione.
Angelo Vincenzo Grasso