Incidente mortale lungo la Catania Caltagirone: muore 46enne calatino

Un 46enne calatino, di Palagonia, ha perso la vita poco prima dell’alba a causa di un incidente stradale molto probabilmente autonomo. Luogo della tragedia, la strada statale 385 Catania Caltagirone, nel territorio comunale di Palagonia.

Per cause ancora da accertare pare che l’uomo abbia perso il controllo della propria Vespa Piaggio e sia andato a finire ad impattare contro un cordolo di delimitazione della carreggiata e un palo.

Il personale dell’Anas si è recato sul posto per la gestione della viabilità e per il ripristino della normale circolazione. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Palagonia per ricostruire l’esatta dinamica del sinistro.

Foto articolo: Franco Assenza

Ragazza accoltellata in casa, fermato un uomo

I carabinieri del Comando provinciale di Catania hanno fermato un uomo per tentato omicidio nell’ambito delle indagini sull’accoltellamento di una 24enne presso la propria abitazione a Belpasso, nel Catanese. Da alcune indiscrezioni emerge che l’indagato avrebbe avuto in passato una relazione con la ragazza.

L’aggressione sarebbe avvenuta la scorsa notte, a casa della vittima, che adesso è ricoverata nel reparto Terapia intensiva del Policlinico di Catania, con prognosi riservata.

Sequestro record Gdf Catania: due tonnellate di cocaina galleggiavano in mare

I militari del Comando Provinciale di Catania della Guardia di finanza, unitamente a finanzieri del Gruppo Aeronavale di Messina, hanno sottoposto a sequestro 2 tonnellate circa di sostanza stupefacente del tipo cocaina, rinvenuta in mare a largo delle coste orientali della Sicilia.

In particolare, nell’ambito delle specifiche attività di controllo delle acque costiere della Sicilia orientale per finalità di polizia economico-finanziaria, unità aeronavali delle Fiamme Gialle hanno individuato numerosi colli galleggianti, scortati da un dispositivo luminoso di segnalazione e tenuti insieme da reti che ne evitavano la dispersione. Da un sommario ed esterno esame è stato possibile riscontrare la particolare cura dell’imballaggio, verosimilmente diretto a evitare infiltrazioni di acqua in modo da preservarne il contenuto e, al contempo, scongiurare il pericolo di inabissamento.

Le peculiari modalità di confezionamento e la presenza di un dispositivo luminoso per consentirne il rintraccio hanno fatto ipotizzare che potesse trattarsi di un carico di sostanze stupefacenti, verosimilmente lasciato in mare da una delle navi cargo che solcano quel tratto di costa per essere successivamente recuperato e trasportato sulla terraferma. È stato, pertanto, attivato il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di finanza di Catania il quale, anche con il supporto del Reparto Operativo Aeronavale di Palermo, ha fornito collaborazione in relazione alle attività di recupero dei colli a mare e ha inoltre coordinato le successive operazioni di messa in sicurezza del carico, svolgendo i necessari approfondimenti sul delicato contesto.

Parallelamente è stata avviata un’attività di ricognizione aerea da parte di velivoli del Gruppo di Esplorazione Aeromarittima di Pratica di Mare e della Sezione Aerea di Manovra di Catania volta a verificare l’eventuale presenza di ulteriori colli dispersi nell’area circostante a quella di rinvenimento.

Terminate le attività aeree e in mare, unità specializzate del citato Nucleo PEF di Catania hanno proceduto dunque all’ispezione dei colli, riscontrando l’effettiva presenza all’interno degli stessi di numerosi panetti contenenti sostanza biancastra in polvere che, da un preliminare esame tramite l’utilizzo di test speditivi, è risultata essere cocaina.

Sulla scorta delle evidenze emerse, informata costantemente la Procura Distrettuale della Repubblica presso il Tribunale di Catania, si è proceduto pertanto al sequestro di iniziativa nei confronti di ignoti di oltre 1.600 panetti, contenuti in circa 70 colli, per un peso lordo complessivo di quasi 2.000 chilogrammi.

L’attività svolta, resa possibile dalla costante e sinergica azione svolta dai presidi operativi della Guardia di finanza in mare e sul territorio, si inserisce nel più ampio quadro che testimonia l’efficacia del dispositivo delle Fiamme Gialle nella prevenzione e nel contrasto di ogni forma di traffico illecito. L’individuazione e il successivo sequestro di un simile quantitativo di droga, uno dei più ingenti mai effettuati nel territorio nazionale, ha evitato che lo stupefacente potesse essere verosimilmente recuperato da soggetti criminali per la successiva illegale commercializzazione sul territorio nazionale, la quale avrebbe fruttato elevatissimi guadagni, nell’ordine di circa oltre 400 milioni di euro al dettaglio.

Comiso, a tutta velocità sfonda ringhiera: incidente ripreso da telecamera di videosorveglianza

Le immagini riprese da una telecamera di videosorveglianza lasciano presagire una tragedia e invece per fortuna non risultano feriti gravi.

Oggi a Comiso, tutto sommato, è andata bene per una famiglia di quattro persone a bordo di un’auto che, per cause ancora da accertare, ha perso il controllo lungo il corso Vittorio Emanuele finendo la sua corsa nella strada sottostante, via San Martino, dopo aver sfondato una ringhiera.

Come riportato sopra, l’autista e i passeggeri non hanno riportato gravi ferite, anche se per due di loro si è reso necessario il ricovero presso l’ospedale Guzzardi di Vittoria.

Foto articolo: Franco Assenza

Caltagirone, cliente ladro in negozio: arrestato 34enne

La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Caltagirone, nell’ambito delle indagini relative alla commissione di un furto ai danni di un’attività commerciale, ha chiesto ed ottenuto dal gip del Tribunale il provvedimento cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di un 34enne di Caltagirone, eseguito dai Carabinieri della stazione di Caltagirone.

In particolare, l’episodio delittuoso da cui è scaturita la misura restrittiva si è verificato lo scorso luglio, quando la titolare del negozio, insieme ad un dipendente, aveva constatato l’ammanco di 5 casse acustiche bluetooth per un valore di 150 euro circa. La donna, nella circostanza, all’interno della propria attività commerciale in via Pirandello, aveva trovato sugli scaffali solamente le scatole delle casse wireless, private del loro contenuto, e per le quali quel giorno, peraltro, non risultava alcuna registrazione di vendita.

I militari dell’Arma hanno avviato celermente un’attività d’indagine, procedendo alla disamina delle immagini estrapolate dal sistema di videosorveglianza di cui il negozio è dotato e attraverso le quali hanno notato l’uomo “all’opera”, immortalato dalle telecamere mentre repentinamente nascondeva sotto la camicia il maltolto, nella persona del 34enne tratto in arresto, riconosciuto in quanto già coinvolto in pregresse vicende giudiziarie.

Il 34enne, riconosciuto anche dalla negoziante quale cliente abituale, avrebbe approfittato della distrazione degli addetti alle vendite e della vastità del negozio, posizionandosi di fronte agli scaffali e con gesti fulminei avrebbe estratto le casse bluetooth dalle loro scatole, lasciando queste ultime sugli scaffali così da non far notare nell’immediatezza l’ammanco, occultando la refurtiva sotto la propria camicia e uscendo poi indisturbato dal negozio.

Sabato notte di morte: perde la vita a 27 anni in un incidente

Incidente mortale la scorsa notte in via Due Fontane, tratto stradale che collega Caltanissetta a San Cataldo, la vittima è Kevin Dorbhul, giovane di 27 anni.

Uno scontro, pare frontale, violento: il ragazzo dopo l’impatto è sbalzato violentemente dall’abitacolo, è stato ritrovato senza vita ad una trentina di metri dalla sua auto. L’impatto è avvenuto contro un altro veicolo che proveniva dalla direzione opposta, sul quale viaggiavano due persone: un 35enne è stato operato nella notte, un 23enne è stata assistito al pronto soccorso in codice giallo.

Atti vandalici, cane avvelenato, palma bruciata: Scordia problema sicurezza

Ennesimo atto vandalico a Scordia, bruciata una palma in piazza Angela Cavalli. Dopo il danneggiamento di cestini porta rifiuti e vari oggetti di arredo urbano, l’avvelenamento di un cane e violente aggressioni, l’ultima azione deplorevole è stata quella di incendiare un’intera palma.

Sul posto carabinieri e vigili del fuoco. A Scordia si pone quindi un problema di sicurezza che adesso non è più rimandabile.

Foto articolo: immagine di repertorio

Trova borsello con 4mila euro, ricompensata donna disoccupata che lo aveva consegnato alla polizia

Per strada ha trovato un borsello con all’interno poco più di quattro mila euro in contanti e l’ha consegnato ai poliziotti del commissariato Zisa Borgonuovo, a Palermo, che hanno poi rintracciato il proprietario che l’aveva perso. A compiere il gesto è stata una donna nigeriana, con permesso di soggiorno da diversi anni ma al momento disoccupata.

Grazie ad alcuni scarni elementi legati agli effetti personali contenuti insieme al denaro nel borsello, i poliziotti sono riusciti a risalire all’identità del proprietario. Con la voce incrinata dalla commozione e dall’incredulità, l’uomo avrebbe chiarito agli agenti di aver smarrito il borsello, precisando che il denaro contenuto sarebbe servito all’acquisto di mobili in previsione di un trasferimento di domicilio. Dopo avere fornito ampie dimostrazioni circa l’autenticità di quanto denunciato, l’uomo è rientrato in possesso del borsello e del suo contenuto. E ha ricompensato la donna nigeriana consegnandole una somma di denaro.

Ragazzina abusata dallo zio con la complicità della mamma: arrestati

Le accuse contestate dalla Procura di Caltanissetta sono gravissime: una ragazzina di tredici anni, affetta da disabilità intellettiva media, sarebbe stata abusata dallo zio, 46enne, con la complicità della mamma, 47enne, della piccola. I due sono stati arrestati dai carabinieri, a seguito di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere che ipotizza il reato di violenza sessuale aggravata emessa dal gip Graziella Luparello.

Gli abusi sarebbero stati commessi in un paese del Nisseno, all’interno di un contesto di grave degrado socioculturale; il padre della povera ragazza, appena ha intuito ciò che stava subendo la figlia, avrebbe meditato di vendicarsi del fratello accoltellandolo.

Le indagini dei carabinieri sono state avviate dopo una segnalazione di volontari di un centro sociale dove la ragazza si recava per seguire lezioni di supporto allo studio. A fare scattare l’allarme degli strani messaggi tra lo zio e la nipote e il fatto che la ragazza spesso si allontanasse con lui per raggiungere un casolare di campagna di proprietà della famiglia. La ragazzina avrebbe anche comprato diversi test di gravidanza fingendo che servissero alla madre.