Sono cominciati stamani, su iniziativa dell’assessorato comunale ai Lavori pubblici, i lavori di somma urgenza finalizzati a mettere in sicurezza il Palazzo Gravina Spadaro e a riaprire al transito di pedoni e veicoli la sottostante via Luigi Sturzo, chiusa dopo il maltempo che, nei giorni scorsi, ha colpito con veemenza Caltagirone. Gli interventi consistono nella realizzazione di due sottopassaggi indipendenti, uno carrabile (per la circolazione di auto, ciclomotori e mezzi di soccorso), l’altro pedonale. Le strutture portanti saranno formate da tubi e giunti in acciaio, rivestite in legno e opportunamente illuminate. Inoltre l’edificio sarà puntellato con tubi e giunti, anch’essi in acciaio, e vedrà la collocazione di una mantovana per garantire un’adeguata protezione contro l’eventuale caduta di calcinacci. Analoghi interventi di messa in sicurezza interesseranno successivamente la via Abate meli, sul versante nord del Palazzo Gravina Spadaro, anch’essa chiusa in questi giorni per le stesse ragioni.
“Si tratta – sottolinea l’assessore ai lavori pubblici e vicesindaco Paolo Crispino – di un intervento che stiamo attuando con la massima celerità per ridurre il più possibile i disagi arrecati a residenti, commercianti e visitatori e restituire al più presto percorribilità a un’arteria strategica come la via Luigi Sturzo”.
“Questi lavori – dichiara il sindaco Fabio Roccuzzo – sono di grande utilità per la pubblica incolumità perché indispensabili a rimuovere le condizioni di rischio venutesi a creare dopo il maltempo dei giorni scorsi. Contiamo di ultimarli entro il 7 dicembre, anche in considerazione della necessità e della nostra precisa volontà di offrire ai turisti, che già arrivano in questi giorni e che attendiamo sempre più numerosi, la possibilità di fruire di un importante itinerario nel cuore del centro storico”.
Riparato il guasto Enel che aveva provocato il blocco agli impianti di fornitura idrica nel comune di Caltagirone, finalmente dopo due giorni di interruzione, si torna alla normalità, chiaramente, gradualmente: resta raccomandato l’uso parsimonioso del prezioso liquido. Comunque, già a partire da domani, rientra la criticità.
L’assessore ai Lavori pubblici e vicesindaco, Paolo Crispino: “Problemi risolti e difficoltà a breve superate. Un grazie ai tecnici di Enel e Sie per il lavoro svolto con efficacia e tempestività nonostante le difficoltà ambientali. Qualche piccolo disagio, forse, ancora domani. Da giovedì 1 dicembre il pieno ritorno alla normalità nell’erogazione idrica”.
A seguito dell’ultimo bollettino della Protezione civile siciliana, in cui viene diramata l’allerta meteo arancione per la giornata di domani, in diversi comuni, i sindaci stanno emanando ordinanze per la chiusura delle scuole, delle ville e dei cimiteri, raccomandando massima prudenza e di limitare gli spostamenti per le prossime 24 ore.
Attualmente, le scuole resteranno chiuse martedì 29 novembre:
– nei comuni del Ragusano;
– nei comuni messinesi di Santa Teresa di Riva, Furci Siculo, Roccalumera, Nizza di Sicilia, Alì Terme, Letojanni, Limina, Forza d’Agrò, Savoca, Antillo, Pagliara, Mandanici, Fiumedinisi e Sant’Alessio Siculo;
– nei comuni siracusani di Portopalo di Capo Passero, Pachino, Noto, Solarino;
– nei comuni catanesi di Acireale, Aci Catena, Aci Sant’Antonio, Paternò;
– nei comuni agrigentini di Licata, Agrigento.
Rino Sciuto è al suo terzo libro, secondo con etichetta Racconti Investigativi. Il Luogotenente dei Crimini Violenti del R.O.S. Carabinieri, oggi in congedo, autore noto al pubblico per “ROBERTA RAGUSA – L’amica che non ho mai conosciuto (Diario d’indagine di un investigatore)” e “LISTENER – Uomini in ascolto (Roberta nell’aldilà delle parole)”, vuole accompagnare il lettore dentro un altro racconto investigativo che, come il caso Ragusa, ha segnato la sua vita di uomo, di padre e di Carabiniere, quello del piccolo Loris Stival, un caso che lui stesso ha definito “una vittoria investigativa che mai avrei voluto conseguire”.
In questa opera, l’autore percorrerà con la mente i giorni che precedettero il coinvolgimento dei Crimini Violenti del ROS nelle indagini, quelli d’impiego nella “nobile terra di Sicilia”, in particolare nella provincia iblea, le poche ore libere di quel mese di dicembre del 2014.
Come negli altri due libri, Rino Sciuto conduce il lettore sin dentro l’apparato investigativo che elabora, analizza e percorre tutti i chilometri di quel tragitto investigativo, talvolta anche ripido e tortuoso, che diventa implacabilmente “frammento di vita incancellabile”, comunque esso finisca.
“Omicidio in fasce”, oltre a lanciare un messaggio a tutti coloro che sapendo, o percependo, di avere un familiare che esterna “silenziosi malesseri”, sono sopraffatti dall’innaturale gesto di nascondere la polvere sotto il fatidico tappeto, vuole essere anche una sorta di prontuario conoscitivo per chi si addentra nei sentieri criminologici e in quelli investigativi.
Lo stile di Rino Sciuto, stavolta arricchito anche di particolari che nulla hanno a che vedere con le indagini stesse, rimane sempre quello semplice, chiaro, diretto e da Carabiniere.
L’autore
Rino SCIUTO, Baldassare all’anagrafe, nasce nel 1961 a Buseto Palizzolo, in provincia di Trapani, dove ha vissuto fino al 1983. Figlio di Salvatore, detto “Turiddu”, e Maria, detta “Marietta”, ha una sorella, Antonina o “Nuccia”.
Finiti gli studi, svolge vari lavori, come aiuto pasticciere e aiuto cuoco in un villaggio turistico, operaio edile e operaio agricolo. Tutti lavori temporanei che alla fine del 1982, resosi conto che l’amata terra di Sicilia non gli avrebbe offerto molte certezze future, lo portano ad arruolarsi nell’Arma dei Carabinieri. Era il 16 giugno del 1983 quando lascia la sua terra ed è incorporato nel 70° Corso Allievi Carabinieri presso la I Compagnia della Scuola Allievi di Roma, dove, dopo quasi 6 mesi di corso, indossa gli alamari da Carabiniere. Durante il corso partecipa al concorso per “Allievo Sottufficiale” per il biennio 1984-1986. Finito il corso da carabiniere e specializzatosi “Fotografo – addetto sviluppo e stampa”, arriva la prima destinazione quale “Addetto fotografo” presso la sezione Rilievi Tecnici del Nucleo Investigativo del Gruppo Carabinieri Napoli I (febbraio 1984).
Dopo qualche mese risulta ammesso al 37° Corso biennale sottufficiali Carabinieri e viene trasferito a Velletri per la frequenza del primo anno accademico. A settembre del 1985 inizia il secondo anno presso la sede di Firenze. Tra il primo e il secondo anno accademico, cinquanta
giorni di tirocinio alla stazione Carabinieri di Vicari, in provincia di Palermo. Finito il corso sottufficiali e promosso Vice Brigadiere, il 16 giugno del 1986, viene trasferito al Reparto Operativo Carabinieri di Roma, all’epoca “punta di diamante investigativa” dell’Arma, dove resta sino al 30 agosto del 1990. A settembre del 1990 assume il comando della stazione Carabinieri di Jenne, piccolo borgo in provincia di Roma, arroccato sui Monti Simbruini, dove rimane sino al 9 settembre del 1993 e dove, ancora oggi, ama rifugiarsi e rilassarsi. Ad aprile del 1991, un importantissimo passo personale: sposa Cristina, che ad agosto del 1992 lo rende orgogliosamente papà di Maria Sveva.
Nell’estate del 1993, la chiamata al R.O.S., Raggruppamento Operativo Speciale, dove giunge il 10 settembre del 1993 e in cui rimane per ben 24 anni, sino al giorno in cui lascia l’Arma, il 22 maggio 2017, con il grado di Luogotenente.
Irina Bostan, imputata del delitto di suo figlio Adriano Scacco, di quattordici anni, affetto da tetraparesi spastico-distonica intellettiva grave, è stata condannata con rito abbreviato a sei anni e otto mesi di carcere.
I fatti del terribile vicenda risalgono alla vigilia del Ferragosto 2021: la povera vittima fu abbandonata dalla madre ad una prolungata esposizione al sole, causandole la morte per ipertermia.
La sentenza, però, lascia insoddisfatti i familiari della vittima che si erano costituiti parte civile contro la donna, rappresentati dall’avv. Luca Strazzulla del Foro di Caltagirone: “Assolutamente iniqua la condanna inflitta all’imputata, che di fatto si è resa gravemente responsabile di un atroce fatto, che ha causato la morte di un bambino di soli quattordici anni. Gli stessi familiari, ritengono che delle norme di legge che prevedano pene più severe per fatti simili, costituirebbero certamente un vero e valido deterrente nei confronti di tutti quei soggetti dall’indole criminale”.
Dalle prime ore di domani, martedì 29 novembre, e per le successive 18-24 ore, si prevedono precipitazioni sparse, a prevalente carattere di rovescio o temporale, anche di forte intensità, oltre ad attività elettrica e forti raffiche di vento.
Così è riportato nell’ultimo bollettino del Dipartimento Regionale della Protezione Civile della Presidenza della Regione Siciliana. Questa situazione meteorologica di preallarme interessa l’intero territorio siciliano.
Si sarebbe verificato questa sera un incidente stradale lungo la strada provinciale n. 29, a circa 700 metri dall’incrocio con la strada statale n. 385.
Sarebbero due i veicoli coinvolti: una Mercedes Classe A e una Opel Agila. Non si hanno al momento ulteriori dettagli su quanto accaduto, e informazioni sulle condizioni di salute delle persone rimaste coinvolte nel sinistro.
Marcello Tortorici, 51 anni, è stato ucciso, accoltellato alla gola, per un complimento non gradito rivolto ad una ragazza. Nella giornata di oggi sono state sentite cinque persone per la rissa di ieri sera in via San Domenico, a Caltanissetta, finita nel sangue: si tratterebbe dei tre feriti (Salvatore Fiore, 53 anni, Roberto Millaci, 50 anni, e Massimo Tortorici, 45 anni, fratello della vittima), e dei due figli di Fiore, Michele, 30 anni, e Kevin, 22 anni.
Non si conosce ancora l’identità di chi ha ucciso Tortorici, ma l’ipotesi della lite scoppiata a causa di un apprezzamento di troppo rivolto ad una giovane, ha preso nelle ultime ore sempre più piede.
Le condizioni meteorologiche per le prossime ore sono critiche un po’ in tutta la provincia di Catania: previsto tempo fortemente instabile e sul territorio si riversano piogge abbondanti.
Domenica 27 novembre: giornata caratterizzata da pioggia diffusa o rovesci, temperature comprese tra 15 e 17°C. Entrando nel dettaglio, abbiamo pioggia anche abbondante al mattino e al pomeriggio, nuvolosità sparsa alla sera. Durante la giornata la temperatura massima viene registrata alle ore 8 ed è di 17°C, la minima di 15°C alle ore 23.
Lunedì 28 novembre: giornata caratterizzata da cielo parzialmente nuvoloso, temperatura minima di 12°C e massima di 17°C. Entrando nel dettaglio, abbiamo nubi sparse di passaggio al mattino e al pomeriggio, cielo in prevalenza coperto alla sera. Durante la giornata la temperatura massima viene registrata alle ore 14 ed è di 17°C, la minima di 12°C alle ore 7.
Su delega di questa Procura della Repubblica i Carabinieri della Stazione di Grammichele, supportati da personale dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Sicilia”, hanno dato esecuzione ad un provvedimento di custodia cautelare in Istituto Penale per Minorenni, emesso dal GIP del Tribunale per i Minorenni di Catania, nei confronti di 2 giovani grammichelesi di 16 e 17 anni per il reato di rapina aggravata in concorso.
La vicenda, in una fase procedimentale caratterizzata dalla non integrazione del contraddittorio delle parti, ha avuto origine nella serata dello scorso 9 novembre, allorché una pattuglia della Stazione di Grammichele aveva notato in quella via Fratelli Rizzo un giovane intento a spingere uno scooter il quale, sottoposto a controllo, si era dato alla fuga approfittando dell’oscurità.
I militari quindi, coadiuvati da una pattuglia della Sezione Radiomobile della Compagnia di Caltagirone, avevano rintracciato poco distante quel giovane, poi rivelatosi essere minorenne, il quale, unitamente ad un suo coetaneo, stava malmenando un 44enne del posto.
Il provvidenziale intervento dei Carabinieri ha così permesso di porre fine alla violenza che, comunque, ha purtroppo cagionato al malcapitato una prognosi di 35 giorni, come diagnosticato dai medici del pronto soccorso dell’ospedale di Caltagirone.
Le indagini si sono avvalse dell’escussione di testimoni, della disamina delle immagini dei numerosi impianti di videosorveglianza della zona nonché, addirittura, di riprese video effettuate da privati cittadini, che hanno consentito di ricostruire la dinamica degli eventi.
Il 44enne, infatti, sarebbe stato vittima di rapina da parte dei due minorenni, essendo stato minacciato con un coltello e costretto a consegnare loro il proprio scooter.
Gli odierni indagati poi, nonostante si fossero comunque già impadroniti del motociclo, avrebbero perseguito nelle loro condotte violente malmenando il proprietario fino all’arrivo dei Carabinieri.
I due giovani, oltre al reato di rapina aggravata in concorso per il quale sono stati collocati presso due diversi Istituti Penali per Minorenni, sono indagati anche per altre condotte reato da essi tenute nel corso degli eventi: lesioni aggravate, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale.
Entrambi, infatti, avrebbero ostacolato con violenza e minacce l’operato dei Carabinieri, aggredendo inoltre anche un altro cittadino grammichelese di 45 anni, per il sol fatto d’essere stato involontario testimone delle loro malefatte.
Nel corso dell’attività, oltre all’esecuzione della misura cautelare custodiale nei confronti dei due minorenni, i Carabinieri di Grammichele hanno deferito all’Autorità Giudiziaria minorile di Catania e a quella ordinaria di Caltagirone la cugina 19enne di uno dei due indagati ed un loro compagno, 17enne. Questi, giunti quella sera in caserma durante gli accertamenti da parte dei Carabinieri, si sarebbero anch’essi opposti all’operato dei militari minacciandoli ed oltraggiandoli, nonché la ragazza avrebbe danneggiato il muretto di recinzione della caserma Carabinieri.