Caltagirone, lotta ai ladri di sughero e tutela dell’ambiente: consegna attestati di benemerenza

Lotta ai ladri di sughero e tutela dell’ambiente, consegnato attestato di benemerenza ai carabinieri di Granieri. L’Amministrazione comunale ha consegnato stamani un’attestato di benemerenza alla Stazione Carabinieri di Granieri “per il prezioso impegno sottolineano il sindaco Fabio Roccuzzo e l’assessore alla Legalità Giuseppe Fiorito profuso nella capillare attività investigativa e di contrasto alla criminalità svolta dal personale dell’Arma, che ha scongiurato il perdurare di un’illecita decorticazione delle sugherete (con due operazioni tradottesi nel rinvenimento di ingenti quantitativi di sughero gentile che era stato decorticato dalle querce e in una serie di denunce) che si trovano nell’area protetta del bosco di Santo Pietro, tutelando così i beni dello Stato da ingenti danni economici”.

La consegna è avvenuta stamani, nell’ufficio del primo cittadino, da parte di quest’ultimo al capitano Giorgia De Acutis, comandante della Compagnia dei Carabinieri di Caltagirone, di cui la Stazione di Granieri fa parte, alla presenza dello stesso assessore Fiorito, dell’attuale comandante facente funzioni della Stazione, maresciallo Santo Furnari, del comandante della Polizia municipale Renzo Giarmanà e delle delegata della frazione, Concetta “Titti” Metrico.

Il capitano De Acutis ha ringraziato per il riconoscimento “degli effetti positivi di un’attività con cui i carabinieri sono orgogliosi di avere dato un tangibile contributo alla salvaguardia dell’ambiente, ponendo un forte argine a una pratica frequente”. Il sindaco ha evidenziato “l’importanza di un’intensa azione di tutela del bosco” e annunciato che analogo riconoscimento sarà assegnato mercoledì 1 giugno, alle 12, all’Ente produttori selvaggina (Distaccamento di Caltagirone e Sezione provinciale di Catania). L’assessore Fiorito ha anticipato la volontà dell’Amministrazione di costituirsi parte civile nell’instaurando processo contro gli autori dei reati caduti nella rete dei Cc.

Caltagirone, firmato il protocollo d’intesa “Nati per leggere”

Firmato in biblioteca comunale il protocollo d’intesa “Nati per leggere”. Si tratta del programma nazionale che mira a promuovere la lettura in famiglia per i bambini nella fascia 0-6 anni. Il protocollo è stato sottoscritto dal Comune, dalla Biblioteca, dalle scuole dell’infanzia, dai pediatri di famiglia, dal servizio di Neuropsichiatria infantile dell’Asp e dalle librerie.

Gli assessori Luca Giarmaná (Biblioteche e Politiche giovanili) e Lara Lodato (Politiche scolastiche) sottolineano che lo scopo è quello di “mettere in rete tutti i soggetti direttamente coinvolti nel percorso di crescita del bambino fin dalla sua nascita, favorendo la lettura all’interno del nucleo familiare come strumento per lo sviluppo del linguaggio e delle competenze emotivo-relazionali”.

Esclusa con quattro figli dalle graduatorie alloggi popolari: nella domanda mancava carta di identità

Vittoria. La domanda di inserimento in graduatoria per beneficiare di un alloggio popolare sarebbe stata rigettata ad una madre di quattro figli, divorziata, senza lavoro.

Il motivo? Nella documentazione presentata pare mancasse la copia della carta di identità. Sembra assurdo, ma la motivazione sarebbe proprio questa. Effettivamente, nel bando comunale, è prevista l’esclusione della partecipazione alla gara per l’assegnazione dell’alloggio popolare se manca la copia del documento d’identità. Però, esiste anche la legge nazionale – il soccorso istruttorio – che prevede dieci giorni di tempo per integrare la documentazione mancante.

“Forse le leggi nazionali non valgono niente di fronte ad un bando comunale? Saranno gli organi competenti a stabilirlo. Noi, come Ami, vigileremo affinché gli iter per l’assegnazione siano seguiti in maniera giusta e trasparente”, dichiara il presidente dell’AMI (Autonomia Moderata Iblea), Marco Piccitto.

Si lancia dal terzo piano dell’ospedale: nulla da fare, è morta

Nulla da fare per la 68enne, di Siracusa, che ieri si era lanciata dal terzo piano dell’ospedale Umberto I: la donna non era ricoverata e, poco prima, era stata accompagnata lì dai figli per un problema, pare di carattere intestinale.

A quanto pare, dopo essere entrata al Pronto Soccorso, si sarebbe dileguata salendo al terzo piano della struttura. Si è sporta in avanti, in tanti l’hanno vista, pazienti e personale sanitario, che hanno provato a convincerla a desistere dal suo intento, purtroppo invano.

La 68enne si è buttata giù, ma non è morta su colpo. I medici hanno provato in tutti i modi a salvarla, ma le lesioni riportate nella caduta erano troppi gravi.

ALLERTA METEO Si attendono 40 gradi in Sicilia: arriva Scipione

Prima la bella o la brutta notizia? Partiamo da quella bella: la prossima settimana si attendono in Sicilia temperature leggermente più basse, che ci permetteranno di respirare un po’.

Adesso, la brutta notizia: nelle prossime ore, l’isola cadrà sotto le grinfie di Scipione, l’anticiclone africano che farà salire le temperature raggiungendo i 39 °C, e si sfioreranno anche i 42 °C percepiti nelle aree interne.

Catania, sottoposto a sequestro penale un circolo di Padel

La Polizia di Stato ha indagato in stato di libertà il presidente di un’associazione sportiva di padel, situata nell’area a nord di Catania, per il reato di abusivismo edilizio ai sensi dell’art.44 del d.p.r. n.380/2001.

I poliziotti del Commissariato Borgo Ognina, hanno operato con la collaborazione di personale della Polizia Scientifica: nel corso di un servizio congiunto con il personale dell’Ufficio Urbanistico e Gestione del territorio del Comune di Catania, è emerso che l’area su cui insistevano i campi di padel era sprovvista dei necessari titoli abilitativi e del relativo progetto redatto da un tecnico abilitato.

In quell’area, infatti, dalla documentazione acquisita, avrebbero dovuto esserci soltanto dei campi di calcio. Infatti, per la realizzazione dei campi di padel, così come confermato anche dalla più recente giurisprudenza, trattandosi di strutture composte da carpenteria metallica e lastre di vetro ancorate su cordoli di cemento, è necessario il preventivo rilascio del titolo abilitativo del permesso di costruire.

Inoltre, sempre all’interno del circolo, veniva riscontrata la presenza di un muro alto circa 6 metri costruito con semplici blocchi di cemento, privo anch’esso di titolo abilitativo, che avrebbe potuto costituire un serio e concreto pericolo per i giocatori in caso di cedimento, non rispettando la vigente normativa in materia di sicurezza. A seguito alle violazioni penali riscontrate, il circolo veniva pertanto sottoposto a sequestro penale.

Sanità Nursing Up De Palma: “Essere infermiere nel 2022, una vita da incubo”

Sanità, Nursing Up De Palma: “Essere infermiere nel 2022, una vita da incubo! L’allarmante rapporto di otto università sul dilagare della piaga delle violenze ai danni degli operatori sanitari, con numeri evidenti in merito ai casi sommersi, deve farci indignare e nel contempo riflettere. De Palma: “Aggressioni figlie legittime di una “cultura distorta” ma anche di disorganizzazione e carenze strutturali che pesano come macigni sulla nostra realtà di professionisti e madri e padri di famiglia”.

Non è affatto esagerato definirla come la vita da incubo degli infermieri italiani. I dati allarmanti che emergono dall’autorevole report di otto università, delineano il quadro decisamente a tinte fosche, per usare un eufemismo, delle violenze perpetrate quotidianamente ai danni degli operatori sanitari. Un film horror, la cui trama si consuma ogni giorno nelle corsie degli ospedali e negli affollati e caotici pronto soccorsi italiani, dove a vincere, incontrollata e imprevedibile, è la rabbia dei pazienti e dei parenti di questi ultimi.

Numeri preoccupanti, percentuali drammatiche: il 32,3% degli infermieri, pari a circa 130mila professionisti, nell’ultimo anno, ha subito violenza durante i turni di lavoro, in particolare quelli notturni. Ben 125mila sono i casi sommersi, il 75% delle vittime sono donne. “Questo significa che le nostre infermiere, le nostre sorelle, le nostre mogli, sono le vittime sacrificali di calci, pugni, spesso morsi, nonché minacce e intimidazioni psicologiche. Svegliarsi ogni mattina, in queste condizioni, e trovare la serenità di prendersi cura dei malati e dei soggetti fragili, diventa una impresa davvero difficile”.

Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up. E’ quanto emerge dalla ricerca CEASE-it (Violence against nurses in the work place), conclusa ad aprile 2021 e svolta da otto università italiane (capofila l’Università di Genova). “A preoccuparci di più, continua De Palma, a farci letteralmente sobbalzare dalle sedie, sono i dati del sommerso. Da anni il nostro sindacato conduce battaglie e campagne di informazione-prevenzione e denuncia sul triste fenomeno, da ultimo quella dell’anno 2019, condotta in collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della sanita’. Leggere e apprendere di questi numeri, oggi, dimostra che la situazione è amaramente peggiorata”.

Si configura così, con proporzioni vastissime, il fenomeno del ‘sommerso’. Ogni anno l’INAIL registra 11mila casi di violenza denunciati come infortuni sul lavoro: 5mila sono infermieri. Un dato che rende gli infermieri la categoria più soggetta a questo fenomeno, ma ai numeri ufficiali bisogna anche aggiungere il sommerso: 125mila vittime che non hanno avuto il coraggio di denunciare, per paura, per angoscia.

“Abbiamo il dovere di chiederci, tutti, nessuno escluso, da dove parte il fenomeno delle violenze ai danni degli operatori sanitari, e quali sono le cause scatenanti che hanno generato un cancro oggi così difficile da estirpare. Da una parte, certamente, dice ancora De Palma, e parlo prima di tutto da chi ha vissuto in prima persona l’essere infermiere sul campo, abbiamo a che fare con una “cultura distorta”.

I cittadini arrivano a scatenare le loro paure e le loro frustrazioni sugli infermieri, li ritengono responsabili, ad esempio di un tempo di attesa oltre i limiti in un pronto soccorso, immaginiamo cosa succede, per i parenti dei pazienti, se un loro congiunto si trova in condizioni critiche, totalmente ignari che gli operatori sanitari vanno messi anche nella condizione e nella serenità di poter esercitare al meglio le loro conoscenze e competenze.

Dall’altra parte, non si può non pensare che calci, pugni, schiaffi, morsi, porte e vetri spaccati, attrezzature mediche distrutte, non siano “figli legittimi” di quella latente disorganizzazione, delle carenze di personale, delle voragini strutturali di una sanità che non è in grado, spesso, di offrire ai pazienti prestazioni degne di tal nome, nonostante lo spasmodico impegno di infermieri e professionisti della salute che, come risucchiati loro malgrado in una “tempesta perfetta”, pagano dazio due volte. In primo luogo, infatti, avvertono fortissimo il disagio e il tormento di una valorizzazione lontana anni luce, che sfociano in una pericolosa disaffezione ed esplodono ancora in dimissioni volontarie a raffica.

Ci domandiamo, poi, legittimamente, fino a quando i nostri infermieri potranno reggere l’angoscia e il peso di essere diventati le vittime sacrificali, pagando fisicamente e mentalmente lo scotto di operare in un comparto, quello della sanità , non all’altezza di un paese civile, finendo irrimediabilmente in quello che appare come un tunnel buio. “Un vero incubo, l’incubo degli infermieri italiani, da cui ci auguriamo di svegliarci al più presto”, chiosa De Palma.

La propaganda dello Stato Islamico gira sul dark web: perquisizioni in tutta Italia

Propaganda dello Stato Islamico nel dark web: perquisizioni della Polizia di Stato e dei Carabinieri in tutta Italia. A Caltanissetta i poliziotti della Digos nel corso di una perquisizione hanno sequestrato telefoni e personal computer. In diverse città italiane, la Polizia di Stato e l’Arma dei Carabinieri hanno eseguito numerose perquisizioni disposte dalla Procura Distrettuale di Roma per associazione con finalità di terrorismo internazionale, nell’ambito di un’operazione congiunta che ha coinvolto complessivamente 29 persone.

L’operazione investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, ha avuto inizio oltre un anno fa in seguito alla segnalazione, acquisita dall’Antiterrorismo della Polizia di Stato e dal ROS e attraverso il Federal Bureau Investigation statunitense, dell’esistenza di un sito di propaganda dell’organizzazione terroristica Isis presente nel dark web cui potevano aver fatto accesso internauti presenti in Italia.

In dettaglio, è stato condiviso un voluminoso elenco di circa 2000 indirizzi IP riconducibili a visitatori del sito in questione, verosimilmente geolocalizzati in Italia perché associati a provider nazionali, i quali, secondo prime informazioni, oltre ad aver frequentato in più occasioni l’ambiente virtuale nascosto, avevano scaricato materiale di propaganda dell’organizzazione terroristica.

Una preliminare analisi della corposa mole di dati tecnici acquisiti dalle compagnie telefoniche italiane, condotta insieme dal personale specializzato del Servizio per il Contrasto all’Estremismo e Terrorismo Esterno della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione UCIGOS e del Reparto Antiterrorismo del Ros, ha consentito di individuare utenti reali localizzati in Italia nei confronti dei quali sono stati avviati ulteriori accertamenti sul posto a cura delle articolazioni territoriali delle Digos e del Ros.

Gli approfondimenti di tipo tradizionale, ovvero verifiche anagrafiche, attività informativa di settore, servizi di osservazione e pedinamento, sono stati affiancati da mirate attività tecnico informatiche che hanno permesso di isolare 29 posizioni riferite in particolare a persone già emerse in pregresse attività investigative oppure segnalate dal comparto intelligence nazionale ovvero di profili social contraddistinti da contenuti estremisti o semplicemente evidenziatesi per aver manifestato indicatori di radicalizzazione.

Attraverso gli accertamenti di natura tecnica e l’analisi degli accessi al web oscuro, sono state rilevate numerose connessioni alla pagina virtuale da parte degli utenti individuati, durante tutto l’arco temporale esaminato, documentando come vi fosse una costante consultazione dei contenuti e non una semplice visione casuale o estemporanea.

Sebbene il sito investigativo fosse stato rimosso dalla rete, secondo la tecnica ormai collaudata per cui gli amministratori delle pagine trasferiscono frequentemente i contenuti del dark web in spazi virtuali sempre nuovi, in modo da rendere l’individuazione ancora più difficoltosa, attraverso un capillare lavoro di ricerca nella rete globale è stato possibile ricostruire dettagliatamente i contenuti della webpage.

Tra il materiale rilevato, consultato quasi quotidianamente e scaricato dagli utenti oggetto delle perquisizioni, vi sono video e immagini di propaganda dell’organizzazione terroristica stato islamico, raccolte della rivista Al Naba, apparato ufficiale Daesh, comunicati dell’agenzia di stampa Amaq, organo di diffusione delle principali operazioni di Isis nel mondo, audio della casa mediatica Al Furqan e della radioemittente ufficiale di IS Al Bayan, manuali di tecniche di combattimento e auto-addestramento, oltre a file multimediali contenenti la storiografia del Califfato.

Nel corso delle perquisizioni, che hanno interessato le città di Roma, Milano, Torino, Ancona, Bergamo, Padova, Verona, Rovigo, Vercelli, Bologna, Cesena, Rimini, Latina, Arezzo, Foggia, Reggio Calabria, Ragusa, Trapani e Caltanissetta, sono stati sequestrati numerosi device oltre a materiale informatico, su cui proseguono gli approfondimenti delle Digos e delle articolazioni della catena anticrimine Ros, supportati dai rispettivi uffici centrali.

Sicilia, su Vertenza Asu Csa-Cisal: “Governo stabilizzi lavoratori”

Vertenza Asu, Csa-Cisal: “Tempo dei tavoli tecnici è scaduto. Siamo contenti che finalmente, dopo più di un anno e mezzo, i sindacati confederali abbiano espresso l’esigenza di un’interlocuzione con Roma sulla vertenza Asu, condividendo ciò che il Csa-Cisal chiede da tempo.

Purtroppo constatiamo amaramente che, al di là delle belle parole del Governo regionale, fino ad ora nulla è stato fatto per una vertenza che riguarda lavoratori che da vent’anni svolgono funzioni fondamentali in enti locali e privati per un sussidio di circa 593 euro, quindi al di sotto della soglia di povertà.

Il tempo delle chiacchiere e dei tavoli è ampiamente scaduto, il Governo dica ai lavoratori se vuole procedere alla storicizzazione della spesa, consentendo così la stabilizzazione di tutti i 4.600 Asu, o se vuole perseverare nell’immobilismo”. Lo dice Gianluca Cannella del sindacato
Csa-Cisal.

PREVISIONI METEO CATANIA – Caldo anomalo prima del ponte 2 giugno

Ci avviciniamo al ponte del 2 giugno: vediamo le previsioni meteo per oggi e per i prossimi giorni che interessano la provincia di Catania.

Sabato 28 maggio: giornata caratterizzata da cielo parzialmente nuvoloso, temperatura minima 17°C, massima 28°C. Entrando nel dettaglio, abbiamo ampio soleggiamento al mattino, cielo poco nuvoloso o velato al pomeriggio, nubi sparse di passaggio alla sera.

Domenica 29 maggio: giornata caratterizzata da bel tempo. Durante la giornata la temperatura massima si registra alle ore 15 ed è di 30°C, la minima di 17°C alle ore 6.

Lunedì 30 maggio: giornata prevalentemente serena e afosa, temperatura minima 18°C, massima 32°C. In particolare abbiamo cielo sereno al mattino, bel tempo e caldo al pomeriggio, cielo poco nuvoloso o velato alla sera. Durante la giornata si registra una temperatura massima di 32°C alle ore 15, mentre la minima alle ore 6, di 18°C.

Fonte: ilmeteo.it