Caltagirone, tentato omicidio. Individuato 20enne, in stato di fermo

I militari della Compagnia di Caltagirone hanno eseguito un fermo di indiziato di delitto, di iniziativa, nei confronti del ventenne calatino P.V., gravemente indiziato di tentato omicidio e porto abusivo d’arma da fuoco in luogo pubblico.

Il fatto è accaduto intorno alle due del mattino del 28 aprile, quando un 24enne del posto, vittima del tentato omicidio, si è autonomamente recato presso il Pronto Soccorso di Caltagirone in quanto aveva subito un’aggressione armata ed era stato attinto da colpo di fucile al braccio sinistro.

Le indagini svolte dai Carabinieri nell’immediatezza, hanno consentito di acquisire primi importanti elementi indiziari a carico del P.V., che, tra l’altro, sarebbe stato riconosciuto dalla vittima durante l’azione di fuoco.

Secondo i primi accertamenti, seppur in una fase procedimentale caratterizzata dalla non integrazione del contraddittorio delle parti, il presunto autore del reato avrebbe iniziato la propria condotta violenta già alcune ore prima, inizialmente a bordo della sua autovettura Alfa Romeo Mito inseguendo la vittima per le vie di questo centro.

Nel corso dell’inseguimento avrebbe raggiunto e costretto il 24enne ad arrestare la marcia del proprio veicolo Mercedes GLA, colpendolo con un bastone e provocandone la rottura di finestrini e lunotto posteriore.

Infine, le attività svolte hanno permesso di ricostruire la dinamica secondo cui i due giovani si sarebbero dati appuntamento poco dopo, nella contrada Collegiata di Caltagirone, verosimilmente per “regolare i conti” in merito a questioni sentimentali legate ad una ragazza, e il P.V., che nel frattempo si sarebbe armato di un fucile illegalmente detenuto, che allo stato non è stato rinvenuto, avrebbe attinto il 24enne con un colpo di fucile a bruciapelo. Il giovane non versa in pericolo di vita ed è tutt’ora ricoverato presso l’ospedale “Cannizzaro” di Catania. Il P.V. è stato tradotto presso la locale casa circondariale in attesa della convalida del fermo eseguito da parte del G.I.P..

Caltagirone, Gran Galà della Cultura e della Legalità: sabato dedicato alla Telemedicina

La quarta giornata del “Gran Galà della Cultura e della Legalità”, in programma a Caltagirone sabato 30 aprile, sarà dedicata a “La Medicina 4.0 – Tecnologie, Digitalizzazione e Diritto alla Salute”, con due appuntamenti.

Alle 10, al Politeama, incontro con gli studenti di scuole superiori e università: saluti del vicesindaco Paolo Crispino e del vescovo Calogero Peri. Poi le relazioni del prof. Igo La Mantia (su delega del presidente nazionale dell’Ordine dei medici), del presidente per la Sicilia della Società italiana Telemedicina Guerino Carnevale, del responsabile Irib, Consiglio nazionale ricerche di Catania Enrico Parano, del magistrato della prima sezione penale del Tribunale di Catania Cristina Cilla, dell’assessore comunale alla Digitalizzazione e Politiche giovanili Luca Giarmanà e dell’Ad di Bruno Spa, Diego Crisafulli. Moderatore il giornalista scientifico Clemente Cipresso.

Alle 17, nel salone di rappresentanza “Mario Scelba” del Palazzo municipale, i riflettori saranno puntati su “Le sfide della Telemedicina: innovazione, integrazione, diritto”. Ai saluti del vicesindaco Crispino e del vescovo Peri seguiranno le relazioni di: Igo La Mantia (su delega del presidente nazionale dell’Ordine dei medici); Maurizio Lanza (direttore generale dell’Asp 3 di Catania); Pierfrancesco Veroux (delegato del rettore dell’Università di Catania alla sanità e innovazione in campo medico, direttore dell’Uoc di Chirurgia vascolare e Centro trapianti – Scuola di specializzazione in Chirurgia vascolare); Enrico Parano (responsabile Irib, Consiglio nazionale ricerche di Catania); Guerino Carnevale (presidente per la Sicilia della Società italiana Telemedicina); Carlo Curcio (Monaldi – Cotugno – Napoli); Maurizio Di Mauro (direttore generale Monaldi – Cotugno); Paolo Ascierto (Monaldi – Cotugno, intervento in streaming); Cristina Cilla, magistrato della prima sezione penale del Tribunale di Catania.

Interventi di: Diego Crisafulli (Ad di Bruno Spa), Anthony Barbagallo, Francesco Cappello e Giuseppe Compagnone (deputati regionali), Luca Giarmanà (assessore comunale alla Digitalizzazione e alle Politiche giovanili). Moderatore il giornalista scientifico Clemente Cipresso.

Giro di vite tra Vittoria, Scoglitti e Comiso: arrestato vittoriese

Proseguono i controlli a tappeto dei Carabinieri del Comando Provinciale di Ragusa nel territorio della Compagnia Carabinieri di Vittoria che hanno organizzato – con il supporto dei colleghi dello Squadrone Eliportato Carabinieri “Sicilia e della Squadra d’Intervento Operativo di Palermo, un ventaglio di servizi finalizzati al contrasto dei reati predatori nelle aree rurali della giurisdizione, in particolare, nel comune di Vittoria e di Comiso, razionalizzando le unità di militari in forza ai reparti del Comando Compagnia Carabinieri di Vittoria. Il servizio straordinario di controllo del territorio “ad alto impatto”, costituisce l’immediata e pronta risposta dell’Arma dei Carabinieri alle esigenze di sicurezza che da più parti si innalzano.

Al termine dei servizi del 24 aprile i Carabinieri hanno:

* tratto in arresto, in flagranza di reato, per atti persecutori e lesioni personali ai danni dell’ex fidanzata, un bracciante agricolo vittoriese di anni 46, che ha anche reso resistenza a pubblico ufficiale. Nella nottata, l’aggressore intercettata a bordo della sua autovettura la ex fidanzata, una badante rumena di anni 43, dalla quale non accettava che la stessa volesse interrompere la relazione sentimentale, la inseguiva e raggiunta la picchiava strappandole il telefonino ma, solo il tempestivo intervento dei militari, che la donna era riuscita a contattare poco prima, evitava un epilogo certamente più funesto per la donna e metteva in fuga l’aggressore, che dopo un rocambolesco inseguimento per le vie di Comiso sino a Vittoria veniva bloccato e arrestato dai Carabinieri. La donna è rimasta ferita al volto e alla mano destra con pochi giorni di cure. L’aggressore è stato trasferito nel proprio domicilio al regime degli arresti domiciliari. Già qualche settimana prima la donna lo aveva denunciato per analoghi fatti.
* hanno denunciato in stato di libertà:

1. per porto ingiustificato di armi e oggetti atti ad offendere, un ragazzo di Comiso di anni 20 per avergli trovato una mazza da baseball della lunghezza di 84 cm di cui non ha saputo giustificarne il possesso;
2. per omessa custodia delle armi e omessa denuncia di munizionamento un pensionato vittoriese di 69 anni a cui venivano sequestrate 18 cartucce a palla unica cal. 12 marca fiocchi e ritirati n. 1 fucile automatico cal.12; n.1 pistola cal.7,65; n.2 caricatori e n.127 cartucce cal.7,65 di varie marche; n.62 cartucce da caccia a pallini cal. 12 di varie marche;
3. per il reato di ricettazione due cittadini rumeni di anni 37 e 26, abitanti a Vittoria perché trovati in possesso di una targa di motociclo risultata rubata a Scoglitti nel 2020 ad un cittadino tunisino.

Altresì, nell’ambito del medesimo servizio, a seguito di perquisizioni personali e veicolare, hanno segnalato alla Prefettura di Ragusa in qualità di assuntore un 56 enne, panettiere abitante a Comiso, già noto ai Carabinieri che gli rinvenivano nella tasca dei pantaloni n. 3 sigarette artigianali confezionate con tabacco e con gr. 1 circa di sostanza stupefacente del tipo marijuana e complessivamente sono state controllate n. 37 persone; n. 17 veicoli ed elevate n. 11 violazioni al CDS.

Foto articolo: immagine di repertorio

“Le recensioni ignoranti”, il primo podcast di Giulia Papalia

Dal 16 maggio 2022 sarà disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale “LE RECENSIONI IGNORANTI” (Blackcandy Produzioni), il primo podcast di GIULIA PAPALIA.

Un nuovo podcast, un percorso culturale multimediale con l’ambizione di diventare un talk itinerante, parlare di libri con spontaneità e leggerezza in modo non accademico.
Una formula nuova per parlare di libri con un sorriso e in modo non ingessato, perché proprio non può fare a meno di mettere il naso sulla carta. Le puntate avranno una durata fino a 8 minuti a cadenza bisettimanale.

Spiega Giulia a proposito del format: “Nella vita di ognuno arriva prima o poi quel momento in cui siamo troppo logorroici, troppo felici, troppo paranoici o lamentosi anche per chi ci ha sempre voluto bene. Di certo non sono io quella che si sostituisce a loro, non ne ho né tempo né voglia e poi chi vi conosce, ma con questo podcast vorrei trovare una soluzione salvifica che ovvia al problema di dover tediare amici e parenti. I libri sono un mezzo incredibile se usati con criterio: possono risollevare gli animi, gettare nello sconforto, accendere l’adrenalina, rispondere a domande che neanche sapevamo di avere e farcene di nuove (mannaggia), ci danno un La, ci divertono, ci riportano indietro nel tempo e un sacco di altre cose belle (ma pure brutte). Eccallà, la soluzione: vorrei semplicemente dare un’idea, un perché sì (un perché no), una situazione in cui leggere quel determinato libro può essere una finestra per un dialogo con sé stessi invece che sfrantumare in mille minuscoli pezzi le gonadi degli altri, oppure convincervi che se le cose vanno alla grande perché dovete andare a pescare libri motivazionali – in caso contrario la responsabilità non è mia. Roba breve, senza pretese, ma soprattutto senza volermi spacciare per una critica d’alto rango; quando veniva distribuita l’abilità letteraria io ero in fila da lampredottaro: sono venuta su con qualche disagio nell’eleganza, ma com’era bòno quel panino.”

Calendario puntate “Le Recensioni Ignoranti”

“Le non cose” di Byung Chul Han (16 maggio)

“Vita mortale e immortale della bambina di Milano” di Domenico Starnone (30 maggio)

“I miei stupidi intenti” di Bernardo Zannoni (6 giugno)

“Quando abbiamo smesso di capire il mondo” di Benjamin Labatut (13 giugno)

“Morsi” di Marco Peano (27 giugno)

“Nova” di Fabio Bacà (11 luglio)

“Niente di vero” di Veronica Raimo (25 luglio)

“Dove sei, mondo bello” di Sally Rooney (8 agosto)

“Fedeltà” di Marco Missiroli (22 agosto)

“Il pedante in cucina” di Julian Barnes (5 settembre)

“Il sesso che verrà” di Katherine Angel (19 settembre)

“Come annoiarsi meglio” di Pietro Minto (3 ottobre)

Biografia

Giulia Papalia, fiorentina, classe ‘93. Avvicinatasi alla lettura quasi per caso, trova nei libri sempre nuovi spunti riflessivi che aprono inevitabilmente infinite prospettive: dallo sconforto al presobenismo, dalle risposte a nuove domande. Ed è proprio tra queste nuove domande che le è stato proposto di parlare di libri in un podcast; in un primo momento la risposta è stata un no categorico, poi in virtù di quelle prospettive si è chiesta: perché no?

Foto articolo: Agustin Cornejo

Mirabella Imbaccari esce dal dissesto finanziario, spunta Ato idrico e nuovo stadio

Il consiglio comunale ha visto l’approvazione dei rendiconti di gestione degli esercizi finanziari di cinque anni (2014-2018) e questo passaggio risulta fondamentale perché il Comune di Mirabella possa dichiarare l’uscita dal dissesto finanziario.

Per Pietro Barbera, responsabile affari finanziari, il “rendiconto 2018 è l’ultimo riguardante quello dell’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato e si chiude con un avanzo di competenza di 1.981.745 (rispetto al rendiconto 2017 il disavanzo è stato recuperato)”. Le riscossioni in conto residui e in conto competenza sono di 13.382.494 €, i pagamenti in conto residui e conto competenza 13.306.869 €, con un saldo di cassa di 75.625 €. La quota annuale di ripiano trentennale di disavanzo da riaccertamento straordinario dei residui è pari a 274.775 €. Nella parte accantonata si è contabilizzato un importo di 7.034.663 € per le anticipazioni di liquidità che ha avuto l’ente. Per gli anni precedenti al 2018 sono stati cancellati residui attivi per 539.546 € e residui passivi per 634.509 €. L’assessore al bilancio Filippo Granato ha ricostruito i passaggi che hanno portato all’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato e ha chiesto l’esito favorevole del voto perchè gli atti sono stati approvati dal revisore del conti, ipotesi approvata dal ministero.

Per il consigliere d’opposizione Giuseppe Novello “il contributo salvaimprese 2013-2014-2015 viene riportato nel 2018, le somme di anticipazione di tesoreria vengono trasformate in entrate, non sono stati previsti gli accantonamenti per il fondo di anticipazione liquidazione 2017 che emergono nel 2018. Per noi su tutti i rendiconti c’è qualcosa che non va e il voto dell’opposizione è contrario. I dati dei consuntivi inviati al ministero sono totalmente diversi da quelli votati nel consiglio, vedremo nei prossimi mesi se è una verità che il comune è uscito dal dissesto finanziario”.

Per il sindaco Giovanni Ferro “la chiusura del rendiconto 2018 rappresenta per tutti motivo di orgoglio per il superamento del dissesto, uno scoglio che ha tarpato le ali alla comunità mirabellese e mi spiace che l’opposizione voti in modo contrario perchè sono stati fatti tanti sacrifici”.

All’unanimità voto favorevole per sorteggio e nomina del Revisore Unico dei Conti per il triennio 2022/2025. A febbraio sono state presentate 215 domande, il sorteggio è stato effettuato su dieci nomi e il primo estratto è stato il dr. Rosario Sorbello.

Discussione animata sullo schema di convenzione per la regolazione del servizio idrico integrato nell’Ato di Catania nel periodo transitorio di salvaguardia delle gestioni esistenti.

“Causa problemi rete idrica (otturazioni tubi in alcuni tratti) bisogna rifare parte rete idrica – ha detto il sindaco Ferro – e il Comune deve aderire all’Ato idrico per accedere ai finanziamenti del Pnrr. Bisogna mettersi in regola con l’Ato e finire con la gestione in economia, ciò comporterà l’installazione dei contatori e l’acqua si pagherà a consumo, come avviene nel 70% della provincia”.

All’obiezione del consigliere d’opposizione Novello sulla richiesta di un piano economico finanziario per capire prima i costi che la cittadinanza dovrà sostenere, il sindaco Ferro ha chiarito che “la fase successiva prevederà il censimento del sistema idrico del comune e tutte le attrezzature passeranno all’Ato idrico che si fa garante (all’Ato partecipano i 58 comuni della provincia di Catania). Oggi non si può quantificare un piano economico che arriverà dopo”.

Per l’assessore Valerio Martines “tutto il sistema idrico è obsoleto (compreso depurazione) e risulta necessario passare all’Ato. Il comune incassa 150.000 euro annui dal servizio idrico a fronte di 450.000 euro di spese di gestione (molti non pagano il servizio). Le tariffe sono già stabilite dall’Ato in base al consumo” e l’assessore Filippo Granato ha spiegato che “c’è una norma che obbliga il Comune ad aderire all’Ato e va regolarizzata la gestione a consumo perchè non è possibile la gestione forfettaria (all’Ato non aderiscono solo Mirabella e Palagonia)”. Infine il presidente del consiglio Salvatore Branciforte ha ribadito che “i comuni possono mantenere la titolarità del servizio idrico solo se dimostrano di gestire bene il rapporto tra riscossione entrate e spese costi e oggi nessun comune può farlo. Sarà il comune a stabilire le tariffe, anche a tutela di chi ha redditi bassi”.

Voto favorevole della maggioranza, opposizione contraria perchè “senza piano economico le bollette aumenteranno”.

All’unanimità voto favorevole per la ratifica di una deliberazione di giunta Municipale relativa al contributo regionale di 1.400.000 € per la costruzione di un campo sportivo in via San Francesco (Azione 1 asse 10 del PAC-Piano di Azione e Coesione e POC-Programma Operativo Complementare 2014/2020).

Per il sindaco Ferro questo contributo “permetterà di pensare allo sviluppo dello sport in paese, con una futura squadra di calcio. La visione del nuovo campo sportivo risale al 1981 e la mia amministrazione è riuscita a ottenere il decreto di finanziamento. Ringrazio l’on. Barbagallo che ha seguito l’iter per rimpinguare i capitoli e far arrivare il finanziamento definitivo”.

Invece per il consigliere d’opposizione Giuseppe Novello “il merito del finanziamento va all’on. Marco Falcone che si interessò al progetto, era un punto fondamentale per l’amministrazione precedente e fu finanziato nel 2017”.

Infine voto favorevole all’unanimità per la revisione periodica delle partecipazioni anno 2020, regolamento comunale per l’utilizzo dei parchi giochi comunali, regolamento di disciplina del canone patrimoniale di concessione, autorizzazione o esposizione pubblicitaria e del canone per le aree e spazi mercatali anno 2021, fondo perequativo degli enti locali (agevolazioni straordinarie Covid-19 per la Tari 2020 e la riduzione della Tari 2021 a seguito della sospensione dell’attivita’ economica – 37.412 € di contributo statale e regionale), piani di zona per l’edilizia economica e popolare e piani di zona per gli insediamenti produttivi e terziari (non disponibilità di aree e fabbricati da cedere in proprietà o diritto di superficie – provvedimenti per 2019, 2020, 2021), piano triennale di razionalizzazione dell’utilizzo di dotazioni strumentali, autovetture e immobili ad uso abitativo e di servizio (adozione programma acquisti di beni e servizi per i bienni 2019/20, 2021/22, 2022/23 – il presidente del consiglio Salvatore Branciforte ha chiarito che questi ultimi sono atti propedeutici ai bilanci che sono muniti del parere del revisore dei conti).

Intervento della moglie di Julian Assange al Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia

Dal 6 al 10 aprile si è tenuto a Perugia il consueto appuntamento del Festival Internazionale del Giornalismo, dove oltre 600 speaker provenienti da tutto il mondo si sono confrontati su svariati temi.

Al Festival è intervenuta anche Stella Morris, la moglie di Julian Assange, per rivolgere delle parole molto dure ai giornalisti occidentali: “Gentilissime/i GIORNALISTE e GIORNALISTI, siamo qui, al vostro Festival Internazionale del Giornalismo, per parlarvi di UN VOSTRO COLLEGA, RINCHIUSO IN CONDIZIONI TERRIBILI SOLO PER AVER FATTO IL SUO LAVORO DI GIORNALISTA INVESTIGATIVO, denunciando le malefatte e i segreti inconfessabili di governi e potenti. Stiamo parlando, naturalmente, di Julian Assange.

In questi drammatici giorni, riempiti di immagini di distruzione, di morte e di disperazione in Ucraina, vi vediamo tutti intenti a denunciare eccidi e crimini di guerra. Proprio ciò che Julian Assange ha dedicato la sua vita a svelare e a castigare.

Con una differenza, però. Voi svelate e castigate i crimini di guerra della Russia, paese che il governo statunitense ha qualificato di “nemico”. Il vostro è dunque un lavoro giornalistico “al servizio della verità”, come amate proclamare – ma di una VERITÀ COMODA.

Assange, invece, ha svelato e castigato i crimini di guerra della NATO in Afghanistan e in Iraq – quelli di cui il governo statunitense ha detto che non bisognava parlare e sui quali la Corte Penale Internazionale non deve indagare. Il lavoro giornalistico di Julian, dunque, è stato anch’esso “al servizio della verità” – ma di una VERITÀ SCOMODA..

Talmente scomoda che il Dipartimento della Giustizia statunitense considera la diffusione di quelle verità meritevole di fino a 175 anni di carcere ai termini dell’Espionage Act del 1917.

MA DOVE ERAVATE VOI, allora, mentre Julian Assange denunciava i crimini di guerra commessi dall’Occidente in Afghanistan e in Iraq?

Non abbiamo visto la solerzia e l’indignazione che oggi mostrate nei confronti della Russia, quando a commettere le barbarie eravamo noi (i buoni, i democratici). Non abbiamo visto né dirette né maratone per gli orrori che noi e i nostri alleati abbiamo commessi in passato in Afghanistan, in Iraq, in Libia e oggi in Siria, in Palestina, nello Yemen e nel Sahel.

C’è stata, però, una persona che, quasi in solitaria, ha osato denunciare questi orrori, portando alla luce del sole molteplici crimini – comprese torture che fanno venire la nausea solo a sentirle nominare – commessi da noi, i buoni. Questa persona ha addirittura costruito un sito ingegnoso, Wikileaks, per poter raccogliere anonimamente le prove dei crimini commessi. Ed è per questo che quella persona è perseguitata, dagli Stati Uniti, sin dal 2010, quando pubblicò il famoso video “Collateral Murder”, quel macabro video game.

Dal 2012 Assange è privo della sua libertà e dall’11 aprile del 2019, è rinchiuso in attesa di giudizio in un carcere di massima sicurezza, destinato agli autori di delitti efferati, dove subisce le torture denunciate dal relatore ONU Nils Melzer e da oltre 60 medici esperti in torture.

E voi? Voi, da quale parte state?

Dopo aver attinto a piene mani dalle sue rivelazioni, almeno in un primo tempo, non potete pronunciare oggi una sola parola in difesa di Julian Assange? Dopo aver contribuito alla sua demolizione mediatica agli occhi dell’opinione pubblica, non potete spendere oggi una sola parola per riabilitarlo? Ad esempio, informando i vostri lettori – che hanno letto i vostri articoli accusando Assange di stupro – che si era trattata di una montatura ormai archiviata?

Non potete dare rilievo al piano della CIA, rivelato da Yahoo News, di rapire Assange o di ucciderlo? E biasimare poi la sua estradizione in un paese che ha pensato di assassinarlo?

Non potete spiegare ai vostri lettori che non esiste una sola rivelazione di WikiLeaks che sia risultata falsa, non c’è una sola rivelazione che abbia messo a repentaglio la sicurezza di un Paese o quella di un individuo. L’unica sicurezza che è stata messa in discussione è stata quella dell’Occidente di poter continuare a commettere crimini di guerra impunemente.

Non sono questi “fatti di rilievo” di cui sentite l’obbligo di scrivere, per rispetto della vostra professione?

Il prossimo 20 aprile, la ministra degli interni britannica Priti Patel si troverà sul suo tavolo l’ordine di estradizione di Assange verso gli Stati Uniti, che lo vogliono condannare fino a 175 anni di carcere duro: non potrà più vedere né familiari né gli avvocati, in pratica verrebbe sepolto vivo. Un vostro collega, sepolto vivo per aver fatto il suo lavoro di giornalista investigativo: non vi turba questo pensiero?

È tempo che prendiate le sue difese e chiediate la sua liberazione. Lo dovete a noi, a tutti i cittadini di oggi e a quelli di domani, perché se Julian Assange verrà estradato o se dovesse morire prima in carcere, sarà la morte anche dell’informazione libera, la morte del nostro #DirittoDiSapere cosa fanno realmente coloro che ci governano.

Un’ultima parola. Se Julian non sarà liberato, neanche voi sarete liberi. Se domani voi venite in possesso di informazioni segrete che rivelano crimini di guerra commessi da uno Stato della NATO, ricordando Julian vi sentirete costretti a cestinare quelle informazioni e a lasciar impunite le persone implicate. In una parola, vi sentirete costretti ad una vita di complicità.

E’ dunque anche per la VOSTRA libertà che vi chiediamo di intervenire a favore della liberazione di Julian Assange”.

Il testo dell’intervento è stato reso pubblico da Peacelink. #FreeAssange

“La nostra voce conta”, sabato in piazza a Roma a sostegno di Conte

Tutti a Roma! Sabato 28 maggio ore 15.00 piazza Santi Apostoli a sostegno di Giuseppe Conte. L’iniziativa è di un cittadino italiano di nome Giuseppe Rinaldi che, in seguito a continue richieste sui social, sta organizzando una manifestazione pacifista in piazza Santi Apostoli di Roma a sostegno del leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte.

Giuseppe Rinaldi ha depositato una richiesta di autorizzazione della manifestazione a sua firma alla Questura di Roma, è stata accordata per il 28 Maggio.

Per la prima volta i cittadini comuni organizzano una manifestazione nella Capitale, auto-tassandosi con un raccolta fondi per permettere la realizzazione dell’evento.

Giuseppe Rinaldi è un attivista del Movimento che si è distinto in una sua precedente iniziativa a supporto del Presidente Giuseppe Conte tappezzando l’Italia con dei manifesti attestanti la stima al Presidente, questo è stato possibile grazie alle donazioni volontarie pervenute da tutto il territorio nazionale, e con trasparenza rendicontate grazie alla pubblicazione delle fatture.

Su Facebook è stato aperto un gruppo per permettere ai cittadini di organizzarsi in massa per l’evento e attualmente sono iscritti circa in 3000, queste sono le parole di alcuni attivisti:

“NOI il 28 Maggio potremo mostrare la VERA NATURA degli ITALIANI dimostrando di NON essere né PECORE né PASTORI, ma un POPOLO UNITO alla RICERCA DEL BENE MORALE COMUNE! Uniti in unico abbraccio dal NORD al SUD Isole comprese!”.

“Diamo un esempio ed una scossa ad un popolo che troppo spesso subisce e brontola in silenzio, noi non siamo rivoluzionari con i forconi, siamo persone oneste serie come la maggior parte degli italiani ma ci stiamo svegliando e vorremmo riprenderci i NOSTRI DIRITTI COSTITUZIONALI: LAVORO, SALUTE, ISTRUZIONE, GIUSTIZIA. Ma non è su questo che si basa la nostra REPUBBLICA e Costituzione????????”

“Volevo solo dire che le idee che hanno enormi conseguenze sono idee semplici. E l’idea mia è tutta qui: se le persone viziose sono tutte quante collegate tra loro e appunto perciò costituiscono una forza, allora basterà che le persone oneste facciano anche loro altrettanto. È così semplice”.

“È la prima volta che sono onorato di far parte di un gruppo che intende promuovere una manifestazione che ha lo scopo di aggregare le persone perbene, dal basso, col cuore, con le idee e con la testa. Con il confronto democratico, civile e per far sentire la vicinanza a Giuseppe Conte – nella speranza che Peppe Rinaldi riesca a coinvolgere il presidente a partecipare all’evento in suo favore -, uno dei pochi politici credibili in circolazione, se non l’unico”.

“C’è bisogno di farsi sentire e di unire “bella gente” per uno scambio proficuo di idee. E quale migliore occasione questa della manifestazione del 28 maggio a Roma? 10, 100, 1000 Peppino Rinaldi. Bravo. L’umiltà e l’onestà ti hanno già ripagato”.

“Vi auguro di essere eretici. Eresia viene dal greco e vuol dire scelta. Eretico è la persona che sceglie e, in questo senso è colui che più della verità ama la ricerca della verità. E allora io ve lo auguro di cuore questo coraggio dell’eresia. Vi auguro l’eresia dei fatti prima che delle parole, l’eresia della coerenza, del coraggio, della gratuità, della responsabilità e dell’impegno. Oggi è eretico chi mette la propria libertà al servizio degli altri. Chi impegna la propria libertà per chi ancora libero non è. Eretico è chi non si accontenta dei saperi di seconda mano, chi studia, chi approfondisce, chi si mette in gioco in quello che fa. Eretico è chi si ribella al sonno delle coscienze, chi non si rassegna alle ingiustizie. Chi non pensa che la povertà sia una fatalità. Eretico è chi non cede alla tentazione del cinismo e dell’indifferenza. Eretico è chi ha il coraggio di avere più coraggio”.

Caltagirone, al degrado non c’è mai fine

Continuano le segnalazioni dei nostri lettori riguardanti delle situazioni di degrado ambientale sparse per la città. Questa volta ci hanno segnalato la presenza di rifiuti ingombranti. Non si tratta del solito pezzettino di carta buttato via inavvertitamente, né del mozzicone che tutti i fumatori si sentono autorizzati a buttare per terra: stavolta si tratta di un materasso, che potrebbe restare lì per chissà quanti giorni, magari rovinato ulteriormente dagli animali o essere dato a fuoco da qualche malintenzionato.

Il degrado a Caltagirone sembra non avere mai fine. Quelli che deturpano l’ambiente sembra siano sempre più attivi, capita quindi che in una delle più belle  vie della città, tra bellissimi negozi e gente che passeggia, si debba “ammirare” quello che non si dovrebbe. La cosa assurda è che i luoghi più abbandonati e degradati sono il centro e le strade limitrofe, scene del genere di solito (anche se non dovrebbe accadere mai) si trovano in periferia. In questo caso il materasso fotografato e inviato in redazione si trova in via Principe Umberto, tra un’ortofrutta e il portone d’ingresso di un palazzo residenziale.

Per questo, con l’intento di migliorare offrire il nostro piccolo contributo per il bene dei e per il decoro della città, invitiamo i lettori a segnalarci situazioni e pericoli, al fine di poter intervenire e contrastare questi fenomeni.

Guerra in Ucraina: Conte chiede al Governo di riferire in Parlamento

Dal 24 Febbraio ad oggi  l’Italia ha perso la possibilità di avere il gas a prezzi accessibili, ha perso sul piano dell’inflazione e, purtroppo, ha perso la libertà di stampa.

Ormai è sotto gli occhi di tutti che i grandi giornali, la televisione e gran parte della televisione di Stato sono tenuti a non dare alcune informazioni, sono invece tenuti a comportarsi come giornali di propaganda: qualunque notizia difforme dalla linea della propaganda deve essere omessa, come il caso della notizia di qualche giorno fa, quando Zelensky ed il Cremlino hanno iscritto una proposta di pace che consiste nel riconoscimento della Crimea alla Russia, nel riconoscimento dell’autonomia del Donbass – quindi né all’Ucraina né alla Russia – e della neutralità militare dell’Ucraina. Sulla base di questa disponibilità si sarebbero potuti aprire i tavoli delle trattative (chiusi dal 28 marzo) invece, nessuno ha risposto a Putin.

Nessuno ha dato uno spiraglio di pace al popolo ucraino. Nessuno si è battuto per un ‘cessate il fuoco’ e tutto ciò, nel silenzio più assordante di quello che dovrebbe essere il servizio d’informazione italiano.

La verità è che siamo bombardati dalla propaganda di guerra: chiunque provi a dire che Mario Draghi le stia sbagliando tutte viene censurato e ne è l’esempio il caso del professore Alessandro Orsini che, a torto o ragione, viene definito filoputiniano, filorusso e paracu*o solo perché non segue la linea del riarmo.

Mentre “l’informazione” è impegnata a screditare tutti gli Orsini di turno, tutte le emittenti continuano a ripetere come un mantra ‘c’è un invasore e c’è un aggredito’ e sulla base di questa frase, si continua a propagandare e a sostenere sia l’invio di armi all’Ucraina che le sanzioni alla Russia, che probabilmente inferiranno più sull’Europa.

Il dubbio è che questa guerra per procura (sulla pelle degli ucraini) convenga a Washington e alla NATO, perché col sangue ucraino si potrebbe cambiare il regime russo e, nel frattempo, guadagnerebbero soldoni grazie al riarmo dell’Europa e dell’Ucraina.

Ad oggi non vi è un leader europeo che sia più suddito agli americani di Mario Draghi e, secondo Barbara Lezzi: “L’Italia è prigioniera delle sfrenate ambizioni di Draghi: prima frena il Paese per ascendere al Quirinale e, ora, non essendo riuscito in questo intento, si vuole proiettare sulla poltrona più alta della NATO. Per questo Draghi è pronto ad andare da Biden come uno scolaretto per portargli tutti i compiti ben fatti. Armi, armi e ancora armi. A fronte della sua bella pagellina, il governo italiano resta inerte e i cittadini continuano a soffrire lasciati soli ad affrontare i rincari sempre più insostenibili”.

Anche il professore Alessandro Orsini denuncia la sudditanza di Mario Draghi a Washington: “Biden dice che Putin è un macellaio e subito dopo Luigi Di Maio dice che Putin è un animale. Biden dice che questo non è il tempo per fare la pace con Putin e subito dopo, Draghi dice che questo non è il tempo di fare la pace con Putin. Biden dice dobbiamo riempire l’Ucraina di armi e subito dopo, Draghi dice dobbiamo riempire l’Ucraina di armi”.

Aggiungerei: Biden ci vuole vendere il suo gas ad un prezzo più alto del 30% rispetto a quello russo e Draghi chiede all’Italia: “preferite il condizionatore acceso o la pace?” Un po’ come quando Mussolini chiedeva agli italiani: “preferite il burro o la pace?”

A seguire Super Mario troviamo anche un certo Giorgio Mulè, senatore di Forza Italia, che afferma: “Ogni goccia di sudore in più versata quest’estate sarà una goccia di sangue in meno risparmiata al popolo ucraino”.

Secondo Alessandro Di Battista, Draghi sembra uno dei principali ostacoli europei alla pace in Ucraina e non ha mai pensato all’interesse nazionale, difatti “non tocca palla” sul campo della diplomazia.

Nel suo intervento a DiMartedi di ieri afferma: “Cerchiamo di essere onesti intellettualmente: è da un anno che Draghi viene descritto come il nuovo Churchill, come l’uomo capace di prendere il posto della Merkel e invece ha fallito sotto tutti i punti di vista. Io non ricordo una riforma sostanziale fatta da questo governo capace di migliorare la vita di noi cittadini; ditemene una, una sola riforma della quale si parla e si dice ‘che bello questo decreto mi ha cambiato la vita in meglio’. Dal punto di vista della politica estera si mette sull’attenti ed obbedisce esclusivamente a quello che gli ordina Biden, come dice Travaglio ‘è il Lukashenko di Biden’! l’Italia, da grande economia, si è trasformata in un Paese satellite degli Stati Uniti d’America. Io ripeto ancora una volta: l’interesse nazionale e l’interesse europeo non cozzano con gli interessi americani. Sono molto preoccupato rispetto a settimane fa, perché vedo che la possibile, ipotetica pace si allontana maggiormente. Oggi in una base americana in Germania, su convocazione degli americani, si sono riuniti i Ministri della Difesa europei e sono andati a prendere ordine dagli americani sulla tipologia di armi da inviare all’Ucraina: ciò significa che la pace non la vogliono”.

Anche la presidente della Commissione Europea ha detto che bisogna dare agli ucraini tutte le armi che chiedono ed ha detto anche che l’Ucraina può vincere anche la guerra! Bisogna guardare in faccia la realtà: l’invio delle armi all’Ucraina significa prolungare lo spargimento di sangue ucraino e russo.

Nella prima fase del conflitto, l’invio delle armi sembrava una strategia se non altro etica, perché nel momento dei negoziati, anche grazie all’invio delle nostre armi, l’Ucraina si sarebbe potuta sedere al tavolo avendo qualcosa da spendere; in questa seconda fase del conflitto Putin ha già conquistato tutto quello che chiedeva, dunque che senso ha continuare questa guerra? Che senso ha continuare a mandare armi?

Ieri sera, in seguito al Consiglio Nazionale del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte ha dichiarato in una conferenza: “Il Consiglio nazionale M5S ha deliberato all’unanimità di opporsi all’invio di aiuti militari e di controffensive che possano travalicare le esigenze legate all’esercizio del diritto legittima difesa sancito dall’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite. Confermiamo la piena e risoluta condanna dell’aggressione militare condotta dalla Russia contro l’Ucraina, perché contraria ai più elementari principi di diritto internazionale e di confermare la necessità di mantenere un incisivo piano di sanzioni per dissuadere la Russia dal proseguire nell’invasione e, se del caso, di incrementare il livello sanzionatorio con misure ancora più severe. Il Movimento chiederà che il Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi e il Ministro della Difesa Guerini vengano in Parlamento a riferire sulle iniziative sin qui attuate e su quelle programmate, in modo che ci sia piena condivisione dell’indirizzo politico a tutti i livelli istituzionali”.

Ancora una volta il Movimento 5 Stelle si oppone alla politica affaristica di Mario Draghi: si rischierà anche stavolta una crisi di Governo? Inviando sempre più armi, l’Europa rinuncia al ruolo neutrale e di conseguenza rinuncia ad essere la protagonista di un trattato di Pace tra Russia e Ucraina.

Attualmente l’Europa non conta nulla e Biden non vuole la pace, se l’Italia continua sull’onda della guerra, sarà questa la strada per la terza guerra mondiale.

Caltagirone, Gran Galà della Cultura e della Legalità: appuntamenti seconda giornata

Tre gli incontri di giovedì 28 aprile nell’ambito della seconda giornata del “Gran Galà della Cultura e della Legalità” – titolari del “brand” la giornalista Valeria Barbagallo e Santo Cicirò – che, frutto delle sinergie Comune – Diocesi, si articola in otto giornate sino al 7 maggio all’insegna della lotta alla criminalità organizzata e minorile, degli orientamenti legislativi e giurisprudenziali contro la violenza di genere, gli abusi sui minori e le separazioni.

Il programma di domani 28 aprile: alle 11, al Politeama, incontro del procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro, Nicola Gratteri, con le scuole. Saluti istituzionali del sindaco Fabio Roccuzzo e del vescovo Calogero Peri. Lavori moderati dall’assessore alla Legalità e Sicurezza Giuseppe Fiorito. Nel pomeriggio, alle 15, visite guidate per gli studenti nei musei e nei luoghi d’interesse culturale.

Alle 16, ancora al Politeama, il secondo incontro sui temi: “L’evoluzione delle organizzazioni mafiose” e “Il darwinismo criminale e i sistemi di contrasto”, con i saluti del sindaco Roccuzzo e del vescovo Peri e gli interventi del procuratore Gratteri, del presidente del Tribunale per i minorenni di Catania e già di Reggio Calabria, Roberto Di Bella, del presidente della Commissione antimafia all’Ars Claudio Fava e di Antonio Nicaso, giornalista, docente ed esperto di Storia delle organizzazioni criminali (in collegamento).

Alle 18,30 Nicola Gratteri, Roberto Scarpinato e Claudio Fava a confronto su: “Poteri e sistemi criminali”, moderatore il già direttore della sede Rai Sicilia Salvatore Cusimano. Infine, interventi su: “Donne e Mafia” della senatrice Cinzia Leone, vicepresidente della Commissione parlamentare d’inchiesta su crimini e violenza di genere, e dell’assessore alla Legalità e Sicurezza Giuseppe Fiorito.