Biancavilla, proteste per la velocità della statale 284

Non si placano le lamentele degli automobilisti sul limite di velocità della statale 284: il limite attuale del lungo rettilineo, in cui le due carreggiate sono divise da uno spartitraffico, del Comune di Biancavilla è di 50 chilometri orari mentre la richiesta è che venga aumentato a 70 chilometri orari.

I pendolari di Bronte, Maletto, Maniace, Randazzo, Cesarò, San Teodoro e Adrano hanno chiesto al sindaco di Biancavilla di fissare il limite ad una velocità ragionevole che non li costringa a vivere nel terrore di una multa.

A sostenere questa protesta, sono arrivate anche le dichiarazioni dell’avvocato dell’associazione Aiace lancia, Giuseppe Gullotta: “Organizziamoci in un gruppo Facebook per chiedere la modifica del limite di velocità dell’autovelox sulla Strada statale 284. Tra poco tempo saranno installati altri autovelox e per fare sentire con forza la nostra voce è opportuno organizzarsi in un movimento spontaneo che metta insieme più cittadini ed automobilisti dei diversi paesi interessati. Dobbiamo presentare all’Anas un esposto/reclamo per convincerla a modificare il limite di velocità di 50 km, ritenuto da tutti troppo basso.

Mi hanno raccontato che nei giorni scorsi anche mezzi di soccorso, di pronto intervento e delle forze dell’ordine sono rimasti incolonnati dietro i veicoli più grandi che ovviamente non riuscivano a fare spazio. Noi riteniamo che 70 chilometri l’ora sia la velocità giusta per garantire sicurezza. Non ci servono multe, ma una strada sicura. Le multe vadano a chi corre davvero! L’attuale limite di 50 chilometri orari – conclude Gullotta – è molto pericoloso perché crea potenziali pericoli, come il rischio di brusche frenate, repentini rallentamenti di velocità e possibili tamponamenti. L’Anas ci pensi!”.

Scende in aiuto del figlio e aggredisce carabinieri: mamma arrestata nel Calatino

I Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Palagonia hanno arrestato una 41enne del posto, ritenuta responsabile di violenza a pubblico ufficiale, nonché denunciato il figlio 16enne di quest’ultima per rifiuto di indicazioni sulla propria identità personale.
I militari erano impegnati in un servizio perlustrativo in via Mala, nel centro storico palagonese, quando hanno visto transitare il giovane a bordo di uno scooter elettrico.

Nonostante l’alt impostogli il giovane non ha però inteso fermarsi, proseguendo invece la corsa fino alla sua abitazione sita nelle vicinanze, dove è stato bloccato dai militari.

Il trambusto causato dalle grida del ragazzo hanno provocato l’immediato intervento della madre che è scesa in strada ed ha strattonato uno dei militari e solo con l’aiuto del collega è riuscito a calmarla portandola poi in caserma in stato di arresto. Il figlio invece è stato denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni di Catania.

Zona rossa a Scordia, si allenavano comunque: chiusa palestra dai carabinieri

I Carabinieri della Stazione di Scordia nell’ambito delle attività disposte per garantire l’osservanza da parte di cittadini ed esercenti di attività commerciali delle disposizioni per il contrasto alla diffusione epidemica nella cosiddetta “zona rossa” hanno proceduto, tra l’altro, al controllo di una palestra in via Guido Rossa.

La verifica dei locali ha permesso di constatare la presenza all’interno della struttura di tre persone intente a svolgere attività fisica sebbene due di esse, in particolare, non fossero iscritte a competizioni di livello agonistico di riconosciuto livello nazionale.

Per tal motivo nei confronti dei due trasgressori è stata elevata la prevista sanzione amministrativa, analogamente irrogata anche nei confronti della titolare della palestra per la quale, però, è stata disposta anche la chiusura temporanea dell’attività per cinque giorni.

Incidente mortale per un giovane 18enne, altri sei sono feriti

Sabato sera di sangue quello appena trascorso: sette persone, tutte di Rosolini, nel Siracusano, sono rimaste vittime di un incidente stradale avvenuto poco dopo le 23.

Il sinistro è accaduto in contrada Masicugno, all’incrocio con via Sant’Alessandra, a 500 metri dal Centro Commerciale l’Eremo. Tre le auto coinvolte, di cui due hanno finito la propria corsa contro un muro a secco che delimita la strada.

Sul posto sono sopraggiunte le ambulanze del 118 ed i carabinieri della stazione di Pachino. I feriti sono stati trasportati all’ospedale “Maggiore” di Modica. Ma nella notte, poco dopo il ricovero, un ragazzo 18enne purtroppo è deceduto. Il giovane si trovava da solo a bordo di una Peugeot. La Procura della Repubblica di Siracusa ha aperto un’inchiesta.

Tragedia in Sicilia, mamma e figlia trovate impiccate in campagna

La tragedia si è consumata ieri, nel tardo pomeriggio, a Santo Stefano di Camastra, nel Messinese: due donne, mamma e figlia di soli 14 anni, sono state trovate impiccate nella casa di proprietà in campagna.

Nella cucina della stessa abitazione sarebbe stata ritrovata una lettera, probabilmente scritta dalla mamma che, stando ad una prima ispezione cadaverica da parte del medico legale, avrebbe commesso l’omicidio di sua figlia e, alla stessa maniera, si sarebbe tolta la vita.

Stando a quanto avrebbe raccontato ai carabinieri, il marito, nonché padre della ragazza, avrebbe provato a contattarle già dal pomeriggio ma invano. Perciò ha iniziato a cercarle in paese, ma solo andando nella loro proprietà in campagna le ha trovate, senza vita.

Caltagirone, incendio ex Istituto Agrario, sindaco: “Criminali, ma non è di competenza comunale”

“Non è uno spazio di competenza del Comune, ma è un luogo a cui tutti siamo legati. Per questo l’incendio, quasi certamente doloso, che ieri pomeriggio ha distrutto o gravemente danneggiato 13 palme del viale d’ingresso dell’ex Istituto agrario suscita in noi incredulità e dispiacere”.

Lo afferma il sindaco Gino Ioppolo in relazione al rogo che, nel tardo pomeriggio di ieri, ha interessato l’area interna all’ex istituto, di proprietà della Città metropolitana di Catania, da tempo abbandonata e oggetto, già in passato, di reiterati “raid” vandalici che hanno interessato soprattutto l’immobile.

“Avevamo già emanato, come avviene, del resto, tutti gli anni – aggiunge il sindaco -, un’ordinanza con cui obblighiamo soggetti privati e pubblici a intervenire per prevenire gli incendi. Ma per gli enti pubblici risulta materialmente impossibile, date le note ristrettezze finanziarie, intervenire in tutte le aree di competenza, ragion per cui è necessaria pure un’alta vigilanza sociale per combattere ogni stato di frustrazione e rabbia o, comunque, di ingiustificabile leggerezza, che è spesso alla base di questi gesti inconsulti e criminali”.

Foto articolo: Salvatore Sfragano (utente Facebook)

Altra tragedia nel Ragusano: cade dal trattore, muore schiacciato sotto le ruote

A distanza di qualche settimana da un incidente simile, poche ore fa, in contrada Zimmardo Bellamagna, tra Modica e Pozzallo, nel Ragusano, un uomo sarebbe caduto dal trattore perdendo la vita.

Secondo le prime indiscrezioni, la vittima era il passeggero del mezzo quando, per motivi ancora da accertare, cadendo, finito sotto le ruote del rimorchio.

Sul posto sono sopraggiunti i carabinieri e la polizia locale di Modica, per i rilievi del caso e per ricostruire con esattezza quanto accaduto. Non si conoscono ancora le generalità della povera vittima.

Trecastagni, arrestato un uomo che picchiava la moglie

Violenza in famiglia, una piaga sempre più frequente; dopo i casi che vi avevamo raccontato di Adrano e Zafferana, un’altra vergognosa storia di violenza domestica a Trecastagni dove un uomo è stato arrestato con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali ai danni della moglie.

Fondamentale per l’arresto, la telefonata al 112 NUE (numero di emergenza unico europeo) di un vicino del quartiere dei “Saponari” che, sentendo un forte litigio e dei rumori, ha desunto le percosse in corso subite dalla donna. I carabinieri, appena arrivati sul posto, hanno verificato le condizioni della 48enne che lamentava forti dolori alla testa per i colpi subiti. Dal canto suo, il marito ha respinto ogni tipo di accusa dicendo anzi di essere stato lui ad aver subito dei colpi.

Entrambi poi sono stati portati in caserma dove il medico di guardia ha constatato che la donna aveva “ecchimosi alla regione dorsale del polso e del braccio sx algie alla regione laterale sx del collo con limitazione funzionale dei movimenti di flesso estensione e rotazione del capo” con relativa prognosi di cinque giorni.

Non era la prima volta che la 48enne subiva violenza dal marito anzi l’uomo non le permetteva addirittura di uscire di casa senza il suo consenso.

Il 53enne, come disposto dall’Autorità Giudiziaria, è stato inizialmente collocato in stato di arresto presso presso l’abitazione della figlia, successivamente convalidato con divieto di avvicinamento all’abitazione della vittima.

Dolce&Gabbana sostiene candidatura di Caltagirone a “Città Creative Unesco 2021”

“Siamo felici di supportare l’importante candidatura di Caltagirone a Città Creativa Unesco 2021, che siamo certi rappresenterà un’ulteriore occasione per portare al di fuori dei confini nazionali un racconto collettivo fatto di artigianalità, passione e insostituibile talento umano”.

Lo scrive Alfonso Dolce, amministratore delegato di “Dolce&Gabbana”, il brand ambasciatore della Sicilia e delle ceramiche di Caltagirone nel mondo, al sindaco Gino Ioppolo, esprimendo il sostegno formale del gruppo all’iniziativa dell’Amministrazione comunale per la candidatura di Caltagirone a “Città Creative Unesco 2021” nel settore “Crafts & Folk Arts”, in linea con la tradizione millenaria della città nella lavorazione dell’argilla e con il ruolo trainante dell’artigianato ceramico nel suo sviluppo culturale, economico e turistico.

“Fin dalla sua fondazione – sottolinea Alfonso Dolce – Dolce&Gabbana riconosce e promuove l’eccellenza delle tante maestranze artigiane del nostro Paese, capitale umano irrinunciabile per l’intero segmento manifatturiero nazionale: un tesoro da preservare dall’usura del tempo, che inevitabilmente si intreccia con la storia, la cultura e le tradizioni del territorio di riferimento. E’ nel solco di questo legame col territorio che si inserisce la relazione privilegiata che Dolce&Gabbana intrattiene con la città di Caltagirone: le vie del centro storico e le inconfondibili maioliche della Scala di Santa Maria del Monte hanno fatto da sfondo agli scatti fotografici di una delle sue prime campagne. Più recentemente, gli stessi scorci sono stati cornice di una tappa del tour di presentazione del film Devotion, evento di cui serbiamo un ricordo pieno di gratitudine per la calorosa accoglienza riservataci. Non ultima – prosegue l’amministratore delegato di Dolce&Gabbana – la più alta espressione artistica e artigianale di Caltagirone, le ceramiche multicolori simbolo della città e della Sicilia intera, ispira la produzione creativa del brand: un’opportunità di valorizzazione di un patrimonio unico e inestimabile”.

“Il sostegno di Dolce&Gabbana – afferma l’assessore alle Politiche culturali, Antonino Navanzino – conferma il valore della ceramica di Caltagirone nell’eccezionale percorso di questo straordinario brand e costituisce indubitabilmente un significativo veicolo di promozione per la nostra città”.

“Il supporto alla candidatura di Caltagirone a Città Creativa Unesco 2021 di un gruppo così universalmente conosciuto e apprezzato – dichiara il sindaco Gino Ioppolo – costituisce per noi un motivo di orgoglio e un’ulteriore tappa verso l’internazionalizzazione dell’immagine della nostra città. Come riconosciuto dall’amministratore del notissimo brand, a svolgere un ruolo non secondario nella scelta di affiancarci è stato l’evento Devotion dello scorso agosto allorquando, sfidando le sterili critiche di qualche sparuto vaniloquente, catalizzammo su Caltagirone e sulle sue bellezze grande interesse e attenzione”.

Denise Pipitone, avvocato Frazzitta contro giornalisti che disturbano indagini

“I giornalisti devono fare un lavoro diretto a non disturbare le indagini, a non rilevare cose e pregiudicare l’indagine stessa. La voglia di notizia spesso trova un limite, nel rispetto di tutti coloro che lavorano per l’indagine.

Andare a disturbare il lavoro della Procura della Repubblica è un danno che non solamente limita tutti, limita anche la stessa ricerca della verità, limita anche la necessità e l’esigenza di rintracciare Denise Pipitone.

Che i giornalisti non vadano oltre il lavoro che devono fare, importante, il lavoro di rivedere le carte, di rivalutare alcuni aspetti, sono esigenze importanti. Questo va fatto, però, non intralciare l’attività della Procura della Repubblica, significa non entrare, non violare il segreto istruttorio, che in questo momento è la cassaforte dove sono contenute le piccole verità che ancora devono crescere e svilupparsi. Si rischia in questa maniera di distruggere l’indagine.

La verità processuale va coltivata con il rispetto del segreto istruttorio, senza dover disturbare nessuno, senza scoprire le carte perché fa male all’indagine stessa, e chi lo fa volontariamente, con deliberata cattiveria, vuol dire che non vuole la verità, non vuole scoprire dove si trova Denise, perché Denise è viva e la dobbiamo trovare”.

Sono questi alcuni passaggi del video che l’avvocato Giacomo Frazzitta ha postato sul suo profilo Instagram ufficiale, forse anche, certamente non solo, in riferimento alle notizie che girano nelle ultime ore su probabili nuovi sviluppi che riguardano l’anonimo, testimone degli attimi successivi al rapimento della piccola.