Aci Catena, lo spinoso caso delle bollette dell’acqua

Situazione complicata ad Aci Catena per ciò che riguarda il sistema idrico: se da una parte moltissimi cittadini protestano per l’elevato e sproporzionato, rispetto all’effettivo consumo, costo delle bollette dell’acqua (c’è chi ha addirittura ricevuto bollette di mille euro), dall’altra parte il Comune catenoto lamenta l’eccessiva morosità dell’ultimo triennio affermando che il sistema tributario è quasi al collasso.

A tal proposito, attraverso un comunicato stampa, il sindaco Nello Oliveri, gli assessori Chiara Milazzo e Andrea Licciardello, rispettivamente con delega ai Tributi e all’Acquedotto dichiarano: “Dalle verifiche incrociate, effettuate in queste settimane dal settore Tributi, risultano numerose utenze non in regola con i pagamenti dovuti, talune anche fino a tre anni. 

La situazione è allarmante e rischia di fare collassare tutto il sistema dei tributi comunali, pertanto si invitano i suddetti morosi a regolarizzare celermente la loro situazione debitoria, altrimenti saremo costretti al distacco delle utenze in oggetto”.

Una vicenda davvero intricata che va a sovrapporsi, come detto in precedenza, alle proteste dei cittadini per il costo delle bollette che reclamano una revisione del costo dell’acqua a metro cubo per le fasce di consumo medio-alto.

Nuovo Decreto dopo Pasqua: bar, ristoranti, negozi, parrucchieri ed estetisti chiusi

Con il nuovo decreto si dettano le nuove regole che entreranno in vigore dal 7 al 30 aprile, non solo in Sicilia ma in tutta Italia. Analizziamo tutte le novità.

Coprifuoco, sarà valido anche dopo le festività?

Il decreto mantiene la linea della suddivisione fra regioni in area a rischio in base agli effetti contagi che determinano la necessità di misure più restrittive. Non è prevista nessuna zona gialla, anche se potrebbero variare le misure di contenimento, in quelle regioni meno a rischio. Il coprifuoco dalle 22 alle 5, viene mantenuto in tutte le regioni senza alcuna distinzione e salvo i casi in cui gli spostamenti siano giustificati, nonché per motivi di necessità e lavoro, urgenza, salute, da dichiarare mediante autocertificazione.

Scuola

Già a partire da giorno 7 aprile 2021, riapriranno, anche nelle regioni in zona rossa:

  • asili nido
  • primarie
  • prime medie

Nelle zone arancioni, tra l’altro, gli alunni torneranno in classe fino alla terza media, quelli delle superiori in modalità mista: Dad e in presenza.

Spostamenti e seconde case

In riferimento agli spostamenti, non sarà consentito spostarsi o viaggiare fuori dalla propria regione. Anche qui salvo motivi di necessità, lavoro, salute. Viene fatto salvo il diritto di ritornare nel proprio luogo di domicilio, residenza e abitazione. Chi abita nei piccoli Comuni può spostarsi in un raggio di 30 km dalla propria casa.

Si possono raggiungere le seconde case, anche in zona rossa se si è proprietari o titolari di un contratto d’affitto antecedente al 14 gennaio 2021. Se, però, ci dovessero essere ordinanze più restrittive dei presidenti di Regione, prevarranno queste. In Sicilia, ci si può andare ma con tampone negativo e obbligo di quarantena.

Visite a parenti e amici

Nelle zone rosse non saranno consentite visite a parenti ed amici. Nella zona arancione si, ma solo 1 volta al giorno non più di 2 persone (oltre ai minori di 14 anni conviventi o persone non autosufficienti) e purché all’interno del proprio Comune di residenza.

Bar e ristoranti, negozi.

Tanto in zona rossa che in zona arancione, resteranno chiusi bar e ristoranti. Consentito l’asporto (ristoranti fino le 22, bar fino le 18), restano invece aperti i ristoranti degli alberghi. Sì anche al domicilio.

Parrucchieri ed estetisti

Questi, in zona arancione potranno rimanere aperti, mentre saranno chiusi in zona rossa.

Alimentari, farmacie, edicole, meccanici e ferramenta.

Sia in zona rossa che arancione, invece, restano aperti gli alimentari, anche quelli nei centri commerciali. Stesso discorso per farmacie, edicole, meccanici e ferramenta.

Cinema, teatri e musei

Questi ancora penalizzati in quanto rimarranno chiusi. Ancora nulla su una loro eventuale apertura, ma nell’eventualità che si dovesse procedere verso la riapertura si dovranno rispettare regole stringenti quali la prenotazione obbligatoria, massimo 200 spettatori al chiuso e 400 all’aperto.

Attività sportiva

  • Non è consentito fare attività sportiva in centri e circoli sportivi, pubblici e privati, sia all’aperto al chiuso.
  • E’ consentito fare sport solo in forma individuale, rispettando il distanziamento e nei pressi della propria abitazione.

Concorsi

I concorsi pubblici per il personale delle Pubbliche Amministrazioni si baseranno su una sola prova scritta e un orale “eventuale“, da svolgersi in modalità telematica. Anche per lo scritto bisognerà provvedere diversamente con “strumenti informatici e digitali“. Si prevede anche l’obbligo per i candidati di dichiarare l’esito negativo del tampone effettuato nelle 48 ore precedenti.

Vaccino e sanzioni penali

Per coloro i quali lavorano in una struttura sanitaria, medici, infermieri, operatori sociosanitari, farmacisti, dipendenti anche amministrativi di Rsa e studi privati, è previsto l’obbligo dovrà vaccinarsi. In caso di rifiuto, vi potrebbe essere la possibilità di sospensione dell’attività lavorativa o demansionamento. Per i medici è previsto lo “scudo penale“, con rinvio a giudizio solo per colpa grave.

III° Slalom “Città di Caltagirone”, si corre l’11 aprile: anche diretta streaming

III° Slalom “Città di Caltagirone”, si corre l’11 aprile sulla Ss 385 (Contrada Vignitta): niente pubblico ma in diretta streaming.

Caltagirone. Presentato stamani (1 aprile) ai media, nella sala “Giorgio Arcoleo” del municipio, il III Slalom Città di Caltagirone. Intitolato alla memoria del compianto Giovanni Carnibella, si svolgerà domenica 11 aprile dalle 9,30 sulla Ss 385 (Contrada Vignitta).

Date le restrizioni anti – Covid, non vedrà la presenza di pubblico, ma potrà ugualmente essere seguito dagli appassionati in diretta streaming in tutti i canali social. Sono intervenuti alla conferenza stampa gli assessori Antonio Montemagno e Vincenzo Gozza, l’ideatore e “anima” dell’evento Giuseppe Carnibella e l’organizzatore Mike Cannizzaro.

Previsti oltre ottanta piloti siciliani e non. Si tratta di una kermesse attesa a cui, come sottolineato in conferenza stampa, si intende dare continuità nonostante la particolarità del momento perché la si ritiene “una significativa opportunità per catalizzare su Caltagirone l’interesse di tanti sportivi.

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Foto articolo: Immagine Unslplash Photo by: PhotoPum RanaRoja

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Date le restrizioni anti – Covid, non vedrà la presenza di pubblico, ma potrà ugualmente essere seguito dagli appassionati in diretta streaming in tutti i canali social. Sono intervenuti alla conferenza stampa gli assessori Antonio Montemagno e Vincenzo Gozza, l’ideatore e “anima” dell’evento Giuseppe Carnibella e l’organizzatore Mike Cannizzaro.

Previsti oltre ottanta piloti siciliani e non. Si tratta di una kermesse attesa a cui, come sottolineato in conferenza stampa, si intende dare continuità nonostante la particolarità del momento perché la si ritiene “una significativa opportunità per catalizzare su Caltagirone l’interesse di tanti sportivi.

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Pamela diventa nonna a 34 anni, è la più giovane a Marsala

“Se diventare nonni fosse solo una questione di scelta – scrive la donna – consiglierei a ognuno di voi di diventare nonna… Fino a qualche mese fa, certamente non pensavo di diventare nonna a 34 anni. Essere nonni non significa essere vecchi, significa essere stati benedetti con il regalo più bello che possa esistere”.

Con queste poche parole Pamela, 34 anni appunto, condivide con un post social la gioia per essere diventata la nonna più giovane di Marsala, nel Trapanese. Sua figlia è diventata mamma di una splendida bambina a 16 anni.

La nostra redazione non può che fare i migliori auguri di buona vita a queste tre splendide e giovanissime donne.

Dati Covid falsati, il grido del comune di Vittoria: “Città ha pianto tanti morti, si costituisca parte civile”

Siamo qui a chiedere giustizia, siamo qui non come parte politica, ma come cittadini di una comunità che ha pagato un prezzo altissimo in termini di vite umane, un prezzo che forse sarebbe stato minore se questa casta regionale collusa e bugiarda avesse subito detto a noi Siciliani la verità – che cioè la situazione pandemica era gravissima – così consentendoci di difenderci al meglio.

Siamo indignati di fronte alle bugie, ai silenzi indegni, ed ora alle difese d’ufficio e ai toni assolutori dei rappresentanti vittoriesi della Destra e di Diventerà Bellissima, il partito di cui l’ex assessore Ruggero Razza è stato il fondatore. I cittadini, molto presto ve ne chiederanno conto e ragione!

L’intera Giunta regionale, dal Presidente Musumeci all’ultimo degli assessori, è politicamente e moralmente responsabile di quanto accaduto, e dovrebbe andarsene subito perché la Sicilia merita ben altro! Il primo atto della nostra Amministrazione, se la città ci darà fiducia, sarà costituirci parte civile nel processo penale che fosse instaurato a carico dei politici coinvolti e dei dirigenti infedeli. Chiederemo la loro condanna e un risarcimento dei danni arrecati ad una Comunità laboriosa. Danni che sarebbero stati ancora maggiori se le elezioni di fine 2020 non fossero state rinviate dal governo di Giuseppe Conte!

La video denuncia:

Riceviamo e pubblichiamo

Valverde, proteste per la grande quantità di cenere

Il problema della cenere vulcanica sta affliggendo molti comuni etnei. Fra questi, arriva in particolare la protesta del Movimento “Valverde Oltre” guidato dal presidente Rosario Scandurra che, attraverso una segnalazione fatta dalla consigliera Simona Concetta Pennisi, ha sottolineato quanto la cenere possa essere nociva per la popolazione scrivendo: “Si tratta di un fenomeno che comporta rischi alla circolazione e anche problemi di natura igienico-sanitaria”.

Simona Pennisi prosegue chiedendo all’Amministrazione Comunale:

  • d’informare, con strumenti idonei, i cittadini in ordine alle modalità di conferimento della cenere vulcanica raccolta nelle loro abitazioni o negli spazi privati, se è previsto un sistema di raccolta porta a porta con l’indicazione dei soggetti incaricati ad effettuare tale servizio, oppure se bisogna conferire in appositi contenitori scarrabili.
  • di adoperarsi per liberare le strade e gli altri spazi fruibili dalla cittadinanza dalle ceneri vulcaniche ancora presenti e che costituiscono pericolo per la pubblica incolumità oltre che essere dannose per la salute soprattutto dei soggetti affetti da particolari patologie. A tal proposito si chiede che venga interdetto l’utilizzo di soffiatori da parte di chiunque.
  • di utilizzare eventualmente le ceneri come risorse da impiegare come fertilizzante o nei settori dell’ingegneria civile e ambientale per la produzione di malte, intonaci, pannelli isolanti o per il recupero di aree degradate o nelle pavimentazioni stradali, così come evidenziato nel progetto “Reucet” condotto da un team di studiosi dell’Università di Catania e finanziato dal Ministero dell’Ambiente.

Aci Sant’Antonio, aggiornamenti sulla maxi rissa

Vi abbiamo raccontato ieri della maxi rissa avuta luogo in piazza Europa ad Aci Sant’Antonio. Ha commentato successivamente la notizia, il sindaco santantonese Santo Caruso: “Come credo un po’ voi tutti, il fatto di cronaca che ha avuto luogo nel nostro territorio mi ha lasciato attonito.

Dalle prime voci sembrerebbe si sia trattato di una sorta di spedizione punitiva organizzata da parte di qualche gruppo di fuori paese con tanto di mazze, spranghe e manganelli a seguito di una schermaglia sui social. Se è verità o diceria poco importa, saranno gli inquirenti a fare chiarezza e credo ci siano tutti gli elementi affinché questo possa avvenire e i veri responsabili non la facciano franca, per il bene di questa collettività composta da persone oneste, lavoratrici e lavoratori, e non abituata ad assistere ad esempi di degrado antropologico e culturale simile.

Speriamo vivamente che il ragazzo in questo momento in ospedale si riprenda presto, a nome di tutta la comunità ci stringiamo attorno all’apprensione di questa famiglia Santantonese.

Al netto di come si evolverà questa vicenda e quali saranno i suoi sviluppi, una riflessione politica possiamo farla riguardo l’esigenza, da una parte, di riaffermare valori che spesso diamo per scontato quali il dialogo, il confronto e il rispetto, da un’altra parte di avviare politiche che mirino all’aggregazione e al civismo.

La violenza è sempre una sconfitta che si annida nella povertà educativa. È una sconfitta per la politica, è una sconfitta per noi cittadini tutti.
Nel 2021 non è ammissibile leggere ancora certe notizie”.

La ricostruzione ufficiale della maxi rissa (VIDEO)

Oggi sono emersi ulteriori dettagli con la ricostruzione di ciò che accaduto. Vi riportiamo di seguito i particolari della maxi rissa:

I Carabinieri della Stazione di Aci Sant’Antonio hanno denunciato 13 persone originarie prevalentemente di Aci Sant’Antonio, Aci Catena e Acireale, di età compresa tra i 20 e i 56 anni, tutte ritenute responsabili, a vario titolo, di concorso aggravato in rissa e danneggiamento.
Dall’immediata attività info investigativa posta in essere, i militari nel giro di pochi giorni hanno fatto piena luce sulle cause all’origine della violenta rissa scoppiata la sera dello scorso 29 marzo in piazza Europa ad Aci Sant’Antonio.

In particolare, un 20enne di Acireale trovandosi all’interno del social network “Houseparty” iniziava un’animata discussione con un 16enne di Aci Catena, accusato di essersi imbucato nella “stanza virtuale” dove il primo stava messaggiando con degli amici. La diatriba, costellata anche da inequivocabili insulti, si spostava sulla piattaforma social “Instagram” anche con scambio di messaggi audio dal tenore provocatorio.

Una parte dei messaggi incriminati
Quasi al termine della disputa social è intervenuto, in difesa del fratello minore, un terzo soggetto che invitava il maggiorenne di Acireale a “chiarire” la situazione tramite un appuntamento.

Dopo aver preso accordi telefonici circa il luogo e l’ora dell’incontro asseritamente chiarificatore, il 20enne di Acireale chiedeva manforte a tre amici e con questi, a bordo di una Bmw di colore bianco, si recavano in piazza Europa ad Aci Sant’Antonio. Giunti sul posto, non appena scesi dall’autovettura, sono stati oggetto di una vera e propria imboscata da parte di numerosi soggetti che, oltre ad essere muniti di mazze e di una catena, hanno anche lanciato all’indirizzo del 20enne di Acireale una transenna stradale. Quest’ultimo, da parte sua, pronto anche lui alla guerriglia, tirava fuori dall’auto una mazza da baseball che utilizzava per controbattere ai colpi sferrati dagli avversari.

Sul posto, poco prima l’arrivo del 20enne e dei tre amici, erano presenti in disparte i genitori del medesimo, che essendo venuti a conoscenza dell’incontro organizzato dal figlio con degli estranei si erano precipitati per evitare spiacevoli conseguenze, ma sono stati travolti dagli eventi tanto che il padre, intervenuto per dividere il figlio dal gruppo degli assalitori è rimasto ferito, così come il giovane, sotto i colpi della parte avversa.

Nelle fasi concitate dello scontro giungeva da Acireale sul posto, con il supporto di altri due soggetti arrivati a bordo di una Hyundai IX35, anche lo zio del 20enne, il quale per rendere giustizia al nipote ed al fratello, individuava tra i partecipanti al gruppo avverso un 37enne, aggredendolo a calci e pugni.
Successivamente, ad alimentare ulteriormente lo scontro tra le due fazioni intervenivano altri due giovani fratelli della zona ed, in particolare, uno dei due il quale, assumendo un atteggiamento minaccioso e da capo branco, iniziava ad inveire con parole del tipo “ti ammazzo, ci vediamo ad Acireale” indirizzate al menzionato 20enne (che nel frattempo stava per essere trasferito in ambulanza all’ospedale di Acireale), danneggiando con calci e pugni una delle autovetture della fazione avversa.

Nella predetta rissa ha avuto la peggio un 26enne di Aci Sant’Antonio, tutt’ora ricoverato in terapia intensiva, dopo aver subito un delicato intervento chirurgico presso l’ospedale Cannizzaro di Catania.

Dalla disamina dei fatti accaduti si sono delineati due gruppi contrapposti, uno proveniente da Acireale, con a capo il 20enne e l’altro capeggiato dal fratello del minorenne, proveniente da Aci Catena (quest’ultimo sostenuto da numerosi soggetti di Aci Sant’Antonio).
I Carabinieri, dopo un attento sopralluogo della scena del crimine, hanno sequestrato 2 mazze da baseball, 1 sfollagente e 1 catena utilizzati durante la rissa, individuando altresì una telecamera utile alla ricostruzione dei fatti.

Sono tuttora in corso accertamenti tesi all’identificazione dei rimanenti partecipanti alla maxi rissa.

Catania, Federica e Giulia: le figlie dell’indimenticabile Stefania Sberna accolte nella grande famiglia rossazzurra

Il Calcio Catania accoglie Federica e Giulia La Spina, figlie dell’indimenticabile Stefania Sberna e di Salvo: le due giovani e brillanti sorelle, come riporta calciocatania.it, cresciute coltivando una sincera passione sportiva naturalmente condivisa con la madre e il padre, hanno accettato l’invito ad aiutare la squadra del cuore dalla cabina della speaker, formulato dall’amministratore unico Nico Le Mura e da tutti i dirigenti.

Il direttore dell’area sportiva Maurizio Pellegrino le ringrazia: “Per Federica e Giulia non era facile, in questo momento così complesso e doloroso, garantire disponibilità. Le ragazze hanno detto sì, infine, con la voglia di essere vicine al Catania e con quel coraggio che Stefania e Salvo, due genitori straordinari, hanno saputo infondere in loro. Ecco perché, con grande ammirazione per una famiglia splendida, ci teniamo ad esprimere semplice ma autentica gratitudine”.

Salvo, Federica e Giulia La Spina aggiungono: “Abbiamo ricevuto tantissime manifestazioni di cordoglio e sincero affetto: vogliamo ringraziare tutti. Catania, in particolare, ha dato prova di aver apprezzato la “sua” Stefania Sberna, che amava profondamente la sua città e il suo Catania: questo sentimento, quasi tangibile in casa nostra, è in noi e con noi lo porteremo ancora allo stadio, certi che lei approverebbe”.

Prima del fischio d’inizio della gara con la Viterbese, durante il minuto di raccoglimento, i rossazzurri indosseranno una maglia bianca con un messaggio in ricordo di Stefania Sberna.