Australia, altissimo rischio d’estinzione dei koala

Australia, altissimo rischio d’estinzione dei koala, la morte di un terzo degli esemplari della specie accresce lʼallarme degli ambientalisti

Australia. Gli ambientalisti australiani tornano a rivolgere appelli per salvare la popolazione di koala. Dopo la morte di migliaia di esemplari nell’ondata di incendi, che, al culmine di una siccità senza precedenti, ha devastato i loro habitat negli ultimi mesi.

Partecipando a un’inchiesta del parlamento del New South Wales sulla popolazione e sugli habitat dei koala, il rappresentante del WWF australiano Stuart Blanch ha sostenuto che dallo status di “vulnerabile” l’animale simbolo dell’Australia “è diretto verso l’estinzione” e dovrebbe essere aggiunto alla lista nazionale delle specie in pericolo.

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Cantare in LIS per unire l’Italia: due calatine interpretano “Domani”

Cantare in LIS per unire l’Italia: due calatine interpretano “Domani”, un inno di speranza per tutti, anche per la comunità Sorda

LIS. «Restiamo lontani oggi per abbracciarci più forte domani» queste le parole con cui Conte ha incitato gli italiani a rimanere in casa per contenere il contagio del coronavirus, da quel momento l’unica via di fuga dalle quattro pareti sono stati i social. Attraverso questo mezzo, dimostratosi indispensabile, cantanti di tutta Italia hanno abbracciato i propri fan che cantavano dai balconi.

(Clicca qui per vedere il video!)

Lo stesso hanno cercato di fare Roberta Blancato e Giulia Calleri, grazie all’aiuto di Luca Sagone, traducendo in LIS (lingua dei segni italiana) una canzone scritta nel 2009, in un altro momento di grande difficoltà per l’Italia: Domani. « Sin da piccola ho sempre amato la danza e la recitazione e utilizzare le mie mani come mezzo per poter interpretare e trasmettere la musica anche a chi non può sentirla mi sembrava una buona causa per spendere del tempo durante la mia quarantena, così ho proposto a Giulia di unire le nostre idee e provare ad interpretare il testo di questa canzone piena di significati positivi e di speranza » così Roberta racconta da dove è nato il progetto.« In particolare,-aggiunge Giulia- questo progetto di cercare di interpretare una canzone in LIS nasce dall’influenza dello studio sulla poesia segnata che sia io che Roberta abbiamo intrapreso in questi anni di studio della LIS». Di fatti, questo progetto unisce le loro passioni ai loro studi effettuati prima in Sicilia presso la SDS di Mediazione linguistica e interculturale di Ragusa – università degli studi di Catania e poi a Venezia presso l’università Ca’ Foscari.

«Il messaggio che vogliamo dare è abbastanza chiaro: comunicare ai Sordi e agli udenti che la situazione che stiamo vivendo presto cambierà e che andrà tutto bene. E, soprattutto, il nostro obiettivo è quello di far conoscere l’importanza e il fascino della LIS anche agli udenti, approcciandoci a loro con una canzone molto famosa e includendo all’apprezzamento di essa anche le persone sorde (un po’ sulla scia di Ale e Nico di Italia’s got talent, nostri colleghi dell’università Ca’ Foscari e un po’ sulla scia dell’inclusione che è avvenuta quest’anno a Sanremo, dove alcuni interpreti hanno tradotto le canzoni in gara in LIS)». Queste parole di Giulia evidenziano la necessità di riconoscere ufficialmente e a livello nazionale l’importanza della lingua dei segni, per permettere alla comunità Sorda utilizzando la propria lingua.

In qualche minuto di video, montato in split screen, i tre siciliani riescono ad evidenziare l’importanza di rimanere a casa ma essere sempre uniti, cercando di non lasciare nessuno da solo: in pochi giorni hanno raggiunto le 13 mila visualizzazioni. Infine i movimenti armoniosi fatti dalle ragazze sono un modo per far comprendere agli italiani l’importanza e la bellezza di questa lingua e di quanto questa riesca a coinvolgere anche le persone non la conoscono. Dopo undici anni questa canzone cade a pennello per le persone che hanno bisogno di non sentirsi sole: una canzone ha portato una luce di speranza all’intera regione devastata, e oggi un video permette di unire intere regioni attraverso le parole segnate.

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Coronavirus, e-commerce e impatto ambientale

Coronavirus: e-commerce e impatto ambientale. Amazon assume 75.000 nuovi dipendenti in America a causa del boom di richieste

Coronavirus. Se in Italia la maggior parte delle aziende restano chiuse, lo stesso non si può dire di Amazon, colosso americano dell’e-commerce, che non solo ha dovuto incrementare i ritmi di produzione, smistamento e consegna dei prodotti, ma ha addirittura assunto 75.000 nuovi dipendenti in America. Il motivo? Il boom di richieste a seguito della diffusione del coronavirus e della quarantena a cui tutti siamo sottoposti.  Il commercio online sembra essere un settore destinato alla crescita e tutti lo utilizzano indistintamente, ma quali rischi presenta?

Ho intervistato diversi abitanti del territorio calatino dai 15 ai 57 anni per comprendere come il sistema della compra-vendita online si sia fatto spazio nelle nostre vite.  Il 94,7% degli intervistati ha dichiarato, infatti, di aver comprato almeno una volta in rete. La maggior parte dei consumatori ai quali ho rivolto le mie domande (il 42,1%) afferma di comprare online in media una volta al mese, ma c’è anche chi (il 15,8%) acquista online più frequentemente e chi (il 21%) compra soltanto all’occorrenza.

Tra i prodotti più gettonati rientrano i libri, acquistati di frequente dal 26,8% degli intervistati e molto gettonati tra gli under20. Tra i best seller rientrano anche gli oggetti che hanno a che fare con l’elettronica con una percentuale del 26,8%. Medaglia di bronzo per la categoria dell’abbigliamento, frequentata online dal 21,1% del campione. Tuttavia non tutti (il 21,1%), pur acquistando online, lo ritengono un mezzo sicuro. La totalità del campione si trova, però, d’accordo nell’affermare che questo sistema di commercio è destinato a crescere sul piano economico più di quanto non stia facendo adesso.

Ho chiesto, inoltre, agli intervistati quali sono secondo loro i vantaggi e rischi dell’e-commerce. “Comprare online è facile, veloce per tutti e spesso molto conveniente. Tra i vantaggi vi è anche quello di acquistare i prodotti direttamente da casa, cosa che si rende particolarmente necessaria in questo periodo” dice Emily, 16 anni.

“In una situazione di emergenza sanitaria credo che sia una buona soluzione per evitare i contatti e favorire il distanziamento sociale” afferma Massimo, 48 anni.

“Ritengo che uno dei punti a favore del commercio online sia rappresentato dai sistemi di recensione, oltre naturalmente ad una maggiore disponibilità di prodotti e un’ampia gamma di aziende da cui acquistare gli oggetti desiderati, spesso anche a prezzi molto convenienti” asserisce Ennio, 17 anni. Dunque i vantaggi sembrano essere l’immediatezza, l’ampia scelta di prodotti, che spesso non sono reperibili nei negozi fisici, la comodità e il risparmio.

Tuttavia, anche questo sistema ha i propri rischi e primo fra tutti l’impatto ambientale, anche se il problema che sembra essere maggiormente preso in considerazione dal campione intervistato è sicuramente quello delle truffe. Infatti, acquistando online, non è sempre possibile assicurarsi che il prodotto sia esattamente come ci viene presentato.

Uno dei grandi problemi dell’e-commerce, oltre alla concorrenza ai piccoli negozi fisici che, nella maggior parte dei casi, non riescono ad offrire prodotti a prezzi competitivi, consiste sicuramente negli imballaggi: non sempre la plastica utilizzata è riciclabile e la carta, nonostante possa essere riciclata, non sembra una buona alternativa, in quanto non farebbe altro che favorire il fenomeno della deforestazione.

Sebbene, dunque, il 63,2% degli intervistati abbia dichiarato di non aver mai considerato il problema dell’impatto ambientale in relazione all’acquisto di prodotti in rete, proprio l’ambiente è quello che soffre di più di questo nuovo modo di commerciare che, in quanto veloce, quasi immediato, non sembra prevedere più la riparazione degli oggetti, ma la loro sostituzione, ancor meglio se ad un prezzo vantaggioso.

In Italia nel 2019 è cresciuto del 15% il valore degli acquisti online rispetto all’anno precedente per un valore di 31,5 miliardi di euro. Teoricamente il commercio online non è, o non dovrebbe essere, più inquinante del commercio offline tradizionale, tanto che in un primo momento era sembrata una buona alternativa per ridurre l’impatto provocato dagli spostamenti autonomi dei consumatori.

Tuttavia, bisogna considerare diverse variabili. Infatti, per quanto riguarda l’impatto ambientale è stato dimostrato che comprare online è conveniente solo quando il cliente deve percorrere per recarsi nel negozio fisico più di 15km.

Un altro fattore da tenere in considerazione è sicuramente la consegna veloce, possibilità introdotta da diverse aziende che si occupano di e-commerce per imporsi sulla concorrenza e attirare i consumatori. Una consegna veloce richiede,infatti, circa il triplo dell’energia di una consegna tradizionale, in quanto, se con la consegna tradizionale è possibile portare più prodotti a destinazione con un unico mezzo di trasporto, con la consegna veloce ci sarà bisogno di più corrieri che portano i pacchi in luoghi diversi.

Questo comporta, naturalmente, un incremento del traffico in città e di conseguenza anche delle emissioni. Informare i consumatori dell’impatto ambientale che provocano scegliendo la spedizione in un solo giorno può essere utile, in quanto il 30% di loro subito dopo afferma che è disposto ad aspettare qualche giorno in più per i propri prodotti.

Un altro elemento da considerare è anche la possibilità del reso che le multinazionali del commercio online hanno inserito per rendere l’acquisto in formato digitale il più simile possibile a quello offline. Infatti, chi compra un prodotto ha dai 30 ai 100 giorni per restituirlo, qualora non ne fosse soddisfatto.

Secondo i dati raccolti da Presa Diretta i resi di Zalando, società di commercio online specializzata nel settore dell’abbigliamento, tra il 2010 e il 2015 sono aumentati del 66% e questo vuol dire che circa la metà dei prodotti consegnati è stata trasportata per due volte con il relativo aumento delle emissioni di CO2.

Secondo un’inchiesta di Manitese, in Italia Amazon distrugge fino a 100 mila prodotti nuovi al mese nei poli logistici del territorio. Si tratta di prodotti danneggiati e rimasti invenduti.

A rafforzare questa inchiesta è l’emissione francese Capital, secondo la quale Amazon avrebbe distrutto in Francia 3,2 milioni di oggetti nuovi nel 2018. Non abbiamo dei dati ufficiali, ma se fosse così, basti pensare che distruggere 100 televisori corrisponderebbe a viaggiare inutilmente da Milano a Pechino per 54 volte per capire quanto sia forte l’impatto ambientale.

Il tutto avviene in maniera perfettamente legale, poiché a predisporre la distruzione degli oggetti oltre la giacenza concordata è il fornitore che, secondo una normativa sulla distruzione volontaria di fine anni novanta, può fare ciò che desidera con i propri prodotti. Ad eseguire materialmente lo smaltimento è spesso, invece, una piccola azienda locale.

Secondo il consorzio per il riciclo degli imballaggi di plastica, il Corepla, il commercio online ha rappresentato il 15% del totale della plastica immessa al consumo nel 2016 e si stima, in questo senso, un aumento del +200% negli ultimi dieci anni.

Bisogna, inoltre, considerare anche la difficoltà nel riciclaggio delle varie parti dell’imballaggio, in quanto composto da materiali differenti tra loro. Il pacco ordinato online può arrivare a causare un’emissione di 180kg di CO2, maggiore rispetto a quella di 11 kg della busta tradizionale presa nel negozio fisico. La gran parte delle consegne nel nostro Paese avviene, inoltre, con mezzi di trasporto vecchi ed inquinanti.

L’Ispra prevede che circa il 75% dei veicoli commerciali leggeri appartengano a una classe inferiore ad Euro 5. Oltretutto, secondo l’International Air Transport Association, la domanda globale del trasporto merci in aereo, mezzo molto più impattante rispetto alle navi o ai treni, è aumentata del 5% nel 2018.

Nel nostro piccolo possiamo comunque fare la differenza aspettando qualche giorno in più per ricevere i prodotti, evitando l’utilizzo del servizio di consegna rapida, e acquistando più prodotti per ogni spedizione.

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L’estate dei calatini post-covid19: il 60% ha paura di spostarsi per le vacanze

L’estate dei calatini post-covid19 e gli effetti che il virus avrà sul turismo, sul settore alberghiero e della ristorazione

L’estate è vicina e non si può non pensare agli effetti che il covid-19 avrà non solo sul turismo, ma anche sul settore alberghiero e della ristorazione.

I ristoranti, per esempio, dovranno attenersi alle disposizioni anti-contagio che sono state loro fornite: dotare tutti i lavoratori di dispositivi di protezione, lavare frequentemente le mani, posizionare erogatori di igienizzante all’ingresso e all’uscita dei locali di ristorazione per la disinfezione delle mani ed effettuare attività di sanificazione nei locali interni o aperti al pubblico.

Inoltre, bisognerà garantire una distanza di almeno un metro e mezzo tra i commensali, oltre che limitare gli accessi ai locali per evitare affollamenti. In quest’ottica è lecito chiedersi quali saranno le conseguenze e se ci sarà una ripresa, ma soprattutto se la gente è ancora disposta a viaggiare e, dunque a frequentare alberghi e ristoranti, nonostante la paura del contagio.

Ho, infatti, intervistato alcune persone residenti nel territorio calatino di età compresa tra i 15 e i 57 anni. Il 55% degli interpellati aveva già dei piani per la prossima stagione estiva che ha dovuto rimandare in seguito alla diffusione dell’epidemia nel nostro Paese. Si tratta di permanenze in villaggi turistici, visite nelle città d’arte, concerti e soggiorni all’estero.

Il 60% delle persone alle quali ho rivolto le mie domande crede che avrà paura di viaggiare o di uscire, anche una volta conclusasi l’emergenza sanitaria. Forse le preoccupazioni riescono, però, a generare anche delle nuove consapevolezze.

“Credo che vivrò questa stagione estiva con piena responsabilità nel preservare sia la mia saluta che quella degli altri, con una maggiore attenzione nell’ambito sanitario e di relazione” dice, infatti, Benedetta, 18 anni e la maggior parte degli interpellati concorda con lei. C’è anche chi deluso afferma: “Vivrò il periodo estivo conscio che in un momento tutti i progetti che avevo possano svanire”.

Il 30% del campione intervistato afferma di aver compreso il valore di cose date precedentemente per scontate, come la vacanza al mare con la famiglia o semplicemente i momenti di svago, e che adesso fanno comprendere quanto sia importante vivere pienamente ogni attimo.

C’è anche chi, più concretamente, afferma che crede sia necessario attendere un vaccino sicuro ed efficace prima di poter vedere l’inizio del ritorno ad una normalità a tutto tondo, come Giorgia (17 anni) e  Ramona (19 anni).

Alcuni in maniera più pessimistica affermano che vivranno il periodo delle vacanze estive senza certezze e senza la spensieratezza di un tempo, come Valentina 30 anni. L’80% delle persone intervistate ha affermato, inoltre, di aver avere in programma di partecipare ad eventi culturali quali concerti o mostre, ai quali hanno dovuto rinunciare.

Questo non è affatto un dato da sottovalutare in quanto evidenzia una delle difficoltà a cui andranno incontro il settore dell’intrattenimento e della cultura in generale.

Leggi anche: https://ifattinews.it/2020/04/15/estate-2020-in-pericolo-il-settore-turistico-nessun-straniero/

La quasi totalità del campione crede che il settore più colpito sarà quello del turismo, insieme a tutti i settori ad esso connessi; mentre la restante parte crede che ad essere colpita sarà la totalità dei settori produttivi.

Il 30% degli interpellati ritiene che una vacanza, con le restrizioni che verranno imposte dal governo, sia infattibile, mentre un ulteriore 40% è, invece, più positivo e crede il contrario.  Il restante 30% è ancora in dubbio.

Per quanto riguarda il settore del turismo quasi la totalità degli intervistati si esprime positivamente credendo che, dopo una prima battuta di arresto, questo possa riprendersi in un secondo momento.

Giada, 19 anni, infatti dice:”Il turismo sarà in perdita per evidenti motivi. Ma con il tempo e il miglioramento della situazione, il turismo tornerà ad essere un fattore importante sia culturalmente che economicamente per il nostro paese”.

A dimostrare la positività degli intervistati riguardo ad una ripresa del settore turistico sono le parole di salvatore, 54 anni: “Credo che il turismo sarà prevalentemente locale, anche se, non avendo avuto grossi numeri di contagio, potremmo essere scelti da un turismo straniero”.

Nonostante quest’ottimismo diffuso,c’è anche chi vede il bicchiere mezzo vuoto e afferma che, almeno per questa stagione, le conseguenze per gli addetti al turismo saranno notevoli e addirittura devastanti.

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Ricette veloci – Carciofini sott’olio, tipica conserva della nonna

Ricette veloci – Chi non ama preparare le conserve sott’olio? Ideale per chi vuole gustare tutto l’anno questi ortaggi molto appetitosi

Oggi vi proponiamo i carciofi sott’olio nella consueta rubrica “Ricette veloci”… già, perché le conserve sono importanti nella nostra cucina e quindi non potevamo non parlarvene!

Ingredienti per 4 barattoli

-25 carciofi
-2 litri di aceto di vino bianco
-500 ml di acqua
-qualche spicchio d’aglio
-1 mazzetto di prezzemolo o menta
-grani di pepe nero
-sale grosso 1 cucchiaio
-olio evo q.b.
-2 limoni

Preparazione

Sterilizzare i barattoli prima di preparare i carciofini. Prendere una  ciotola piena d’acqua,  mettere  5 limoni e  incominciare a pulire i carciofi privandoli dei gambi   e di tutte le foglie dure.

Lasciate solo il cuore che dividerete in due o in quattro se il carciofo è abbastanza grande, man mano che pulite i carciofi, i cuori, metteteli nella ciotola con l’acqua ed il limone così non si ossidano e restano bianchi.

Nel frattempo in una pentola portate a bollore l’aceto diluito con l’acqua ed il sale, quando bolle versare i carciofi. Farli bollire 4 minuti non di più.

Scolarli e metterli  sparsi negli  strofinacci per un‘ oretta,  poi rimetterli  in una ciotola e mettere  un po’ di olio d’oliva aglio pepe nero , mescolare   bene e  metterli nei barattoli.

Aggiungere l’olio fino a coprire la superficie. Prima di consumarli lasciateli insaporire almeno quindici giorni. Conservate i vasetti in un luogo fresco e buio, avrete mille modi per utilizzare questi carciofini sott’olio.

Prima di consumarli lasciateli insaporire almeno quindici giorni. Conservate i vasetti in un luogo fresco e buio, avrete mille modi per utilizzare questi carciofini sott’olio, come contorno, o da aggiungere in estate ai panini col pomodoro fresco. Utilizzerete fino all’ultimo goccio anche il loro olio di conservazione che avrà acquisito un aroma e profumo delizioso.

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Caltagirone, video messaggio sindaco Ioppolo del 4 maggio

Caltagirone, video messaggio sindaco Ioppolo del 4 maggio. Rimanete collegati sul nostro sito, riporteremo i passaggi più importanti di quanto comunicherà

Ore 13.15 – Sono ricoverati in Malattie infettive dell’ospedale Gravina di Caltagirone 30 pazienti, di cui 14 di caltagironesi; due sono ricoverati in Terapia intensiva. Purtroppo, tra gli anziani dell’ormai tristemente nota casa di riposa divenuta focolaio Covid-19, si registrano quattro decessi. I dati sono stati comunicati dal primo cittadino, l’avv. Gino Ioppolo.

Mercoledì 6 maggio sarà riaperto il cimitero. “Ingressi contingentati, cento al massimo nella zona nuova e duecento nella zona storica. – rende noto il sindaco Ioppolo – Dobbiamo essere all’altezza del compito, non possiamo andare tutti alle 8.30 di mercoledì per portare un fiore ai nostri defunti.

Dobbiamo sapere organizzarci, entreremo in maniera contingentata e speriamo di non essere costretti ad altri contingentamenti come ad esempio un orario di ingresso per chi ha il cognome che inizia con lettere dalla A alla L e un altro orario per chi ha il cognome che inizia dalla M alla Z. Io stesso mercoledì sarò presente all’apertura».

«Stiamo distribuendo delle mascherine. La Protezione Civile regionale ha fatto arrivare a Caltagirone circa 40.000 mascherine. Se dovessimo consegnare una mascherina monouso ad ogni cittadino, avremmo davanti un’autentica impresa. Che senso ha? Soprattutto a chi non ha bisogno di risparmiare 50 centesimi (il prezzo delle mascherine che da oggi sono in vendita, ndr).

La Giunta ha così deciso di distribuire un numero sufficiente di mascherine per qualche giorno, agli stessi nuclei familiari che con tanto decoro e con tanta compostezza hanno chiesto il buono spesa, che rappresentano la fascia più debole della nostra città».

Per quanto riguarda il mercato settimanale, Ioppolo ammette: «Le disposizioni nazionali e regionali non ci consentono in atto di poterlo riaprire, impossibile. E allora stiamo studiando un’ipotesi alternativa per poter dare una risposta ai commercianti ambulanti».

+++ IN AGGIORNAMENTO +++

All’ora di pranzo i cittadini di Caltagirone potranno ascoltare l’ultimo video messaggio del sindaco, l’avv. Gino Ioppolo. Gli argomenti che probabilmente saranno trattati riguardano la Fase 2 in città, ma anche gli ultimi aggiornamenti dall’ospedale Gravina.

Rimanete collegati su questa pagina perché seguiremo in diretta quanto ha da comunicare il primo cittadino, riportandone i passaggi più importanti.

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Gela, sventato furto in abitazione al centro storico: ventenne denunciato

Gela, sventato furto in abitazione al centro storico: ventenne denunciato, il furto non è andato a buon fine grazie ad un agente fuori servizio

Il Commissariato di pubblica sicurezza ha denunciato alla Procura della Repubblica di Gela un ventenne, gelese, che annovera svariati precedenti penali per reati contro il patrimonio, per porto abusivo di arma impropria e tentato furto aggravato.

Nella tarda mattinata di venerdì il giovane è stato notato da un poliziotto del Commissariato, libero dal servizio, mentre stava tentando di introdursi all’interno di un’abitazione del centro storico.

L’agente ha sventato il furto nel momento in cui il giovane stava per staccare una grata a protezione da una finestra di un basso. Quando il poliziotto ha intimato al giovane di desistere dall’intento criminoso, questi, dopo avere risposto con aggressiva insolenza, si è dato a precipitosa fuga cercando di fare perdere le proprie tracce.

Il fuggiasco è stato però immediatamente rintracciato da una volante, che si trovava in zona, nel frattempo allertata dalla sala operativa del Commissariato. Il giovane è stato identificato e, nel corso della perquisizione, trovato in possesso di un grosso cacciavite.

Oltre alla denuncia per i reati di porto abusivo di arma impropria e tentato furto aggravato, il ventenne è stato contravvenzionato, per essere uscito da casa senza una valida giustificazione, in violazione della normativa di contenimento del Covid-19.

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Bonus autonomi 1000 euro INPS a maggio, ma bisogna dimostrarne la necessità

Bonus autonomi 1000 euro INPS a maggio, ma bisogna dimostrarne la necessità: ecco la condizione indispensabile per beneficiare dell’indennità di 1000 euro

Per il mese di aprile è confermato il bonus da 600 euro per gli autonomi che lo hanno già ottenuto (anche se ancora non ricevuto) in marzo. A maggio però è previsto il Bonus autonomi 1000 euro INPS, ma solo a certe condizioni.

Spieghiamo meglio: i 1000 euro di indennità saranno riservati ai lavoratori autonomi che «abbiano subito una comprovata riduzione di almeno il 33 per cento del reddito del secondo bimestre 2020, rispetto al reddito del secondo bimestre 2019.

Bonus autonomi 1000 euro INPS, a chi spetta?

Il bonus Inps è riservato a autonomi, Partita Iva, collaboratori, giovani professionisti. Come si legge su corriere.it, «la proroga del bonus autonomi potrebbe anche arrivare a 1.600 euro complessivi per due mesi, con la seconda mensilità legata, come detto, a tetti di calo del fatturato. Il governo sta ancora discutendo su questo punto».

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Caltagirone, protesta questa mattina del Comitato Partite IVA al comune

Caltagirone, protesta questa mattina del Comitato Partite IVA al comune: saranno consegnate simbolicamente la chiave delle proprie attività

Invitiamo le partita IVA di Caltagirone a partecipare all’iniziativa messa in campo dal comitato. L’iniziativa vuole evidenziare la mancanza di misure sanitarie ed economiche che ci possano permettere di aprire in totale sicurezza.

I ritardi di Stato, Regione e Comune non sono più tollerabili, servono interventi mirati ed immediati. Per questo motivo un componente del “Comitato Partite IVA-Caltagirone” consegnerà, in forma di protesta, simbolicamente la chiave delle proprie attività al comune di Caltagirone.

Il fine è quello di evitare assembramenti che potrebbero causare problematiche sanitarie oltre che di ordine pubblico, nel pieno rispetto delle forze dell’ordine e degli operatori sanitari (a cui mancheremmo di rispetto per un comportamento irresponsabile).

Invitiamo chi è d’accordo con le finalità dell’iniziativa a chiudere la propria saracinesca dell’attività (insegna, abbigliamento personalizzato) e di inviarci una foto selfie tenendo in mano il cartello #AIUTISUBITO rendendo visibile nome attività e affiggendo alla propria saracinesca il cartello CHIUSO.

Entrambi i cartelli saranno pubblicati e resi scaricabili dal gruppo. L’iniziativa si svolgerà il giorno 4 Maggio dalle ore 10:00 alle ore 12:00. La posa delle chiavi avverrà alle ore 12:00.

Chiediamo a tutti di aderire e ,comprendendo le esigenze di tutti ,crediamo sia opportuno anche una breve chiusura di pochi minuti o in caso di impossibilità affiggere i cartelli.

Chiediamo di rispettare le normative stabilite e di evitare inutili e irresponsabili assembramenti; poniamo sempre come principio imprescindibile il rispetto della salute e delle norme che la tutelano.

Protestiamo e facciamoci sentire senza lasciarci travolgere dalla rabbia che ognuno di noi oggi vive.

Il video che verrà realizzato sarà inviato alle maggiori cariche istituzionali; al flash mob del comitato sarà presente la stampa per dare visibilità massima a tutto il comparto.

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Crisi coronavirus? Si può richiedere il Bonus commercianti: ecco come

Crisi coronavirus? Oggi più che mai è attuale la richiesta del Bonus commercianti, pari a 513 euro al mese fino alla pensione: ecco a chi spetta, requisiti e come fare la domanda all’INPS

Bonus 513 euro. L’emergenza coronavirus e il lockdown dell’Italia stanno mettendo a dura prova il sistema produttivo del Paese e diversi commercianti e agenti del commercio si troveranno a chiudere la propria attività. Per questi, il Governo finora non aveva contemplato alcuna misura di sostegno.

Esiste tuttavia un bonus di 513 euro al mese destinato a chi chiude un’attività, valido come “ponte” sulla pensione di vecchiaia. Spieghiamo meglio di cosa si tratta e quali sono i requisiti per poter accedere a tale bonus.

Bonus 513 euro per chi chiude l’attività: di cosa si tratta?

Questo bonus, pari a 513 euro mensili, consiste in un indennizzo, «ripristinato dalla Legge di Stabilità 147/2013, che mira a sostenere i commercianti più anziani dei settori Commercio, Turismo e Servizi», leggiamo su Money.it.

Questo bonus viene erogato direttamente dall’Inps ed è pari al trattamento minimo di pensione previsto per gli iscritti alla Gestione IVS commercianti a favore dei titolari di piccole aziende commerciali ed agenti di commercio che cessano l’attività e che siano ormai prossimi al raggiungimento dei requisiti della pensione di vecchiaia.

Bonus 513 euro al mese: ecco i requisiti

Alla luce di quanto detto finora, il bonus spetta alle persone impiegate nelle seguenti attività:
– un’attività di commercio al minuto in qualità di titolari o coadiutori con sede fissa, anche abbinata all’attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande;
– ambulanti su aree pubbliche;
– attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande;
– attività di agenti e rappresentanti di commercio.

Oltre ad appartenere a una delle seguenti attività, è richiesto il possesso dei seguenti requisiti:
– 57 anni di età per le donne e 62 anni per gli uomini;
– iscrizione alla gestione dei contributi per le attività commerciali da un minimo di 5 anni;
– attività commerciale definitivamente cessata e comprovata da invio della comunicazione al Comune di afferenza;
– l’attività deve risultare cessata nei 3 anni precedenti al pensionamento.

Bonus 513 euro al mese: come fare la domanda

I commercianti o agenti del commercio in possesso dei requisiti sopra elencati che desiderino fare richiesta del bonus devono inviare la domanda per via telematica all’Inps secondo le seguenti modalità:
– direttamente dal sito Inps se in possesso del pin dispositivo;
– tramite numero verde Inps;
– attraverso Caf o intermediari autorizzati.

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