Fase 2, continua il dialogo Stato-CEI per riprendere le Messe

Fase 2, continua il dialogo Stato-CEI per riprendere le Messe: fedeli sperano che si possa riprendere prima possibile con le celebrazioni

Il dialogo tra governo e Cei ormai è sempre più fitto, una nota stamani del ministero degli interni ha ancora una volta chiarito il sistema di come deve essere celebrato il funerale da lunedì 4 maggio.

Con un nota mandata alla segreteria generale della Cei si è reso noto come devono essere svolte le funzioni che accompagnano il defunto. tutti i partecipanti (fino a 15) siano a distanza di un metro, che usino mascherine e guanti, che la cerimonia sia circoscritta nell’edificio di culto o in un luogo aperto, che duri lo stretto necessario e che una volta terminata, i partecipanti si allontanino evitando il rischio di assembramenti. Inoltre, se il funerale dovesse svolgersi in un luogo chiuso (la chiesa), si chiede che esso sia previamente sanificato.

E se dovesse contestualmente avere luogo la messa per il defunto, che vengano evitati contatti fisici fra i presenti, come lo scambio del segno della pace.

Alla nota del ministero è seguita quella Monsignor Stefano Russo, segretario generale della Cei, che chiede che prima della cerimonia, in chiesa o all’aperto, sia controllata la temperatura corporea con un termoscanner e sia vietata la partecipazione se è superiore ai 37,5 gradi.

Per quanto riguarda la celebrazione delle esequie con la Santa Messa, “nel momento della distribuzione della Comunione eucaristica si evitino spostamenti. Sia il celebrante a recarsi ai posti”.

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PIL in caduta libera in soli tre mesi a causa del coronavirus

PIL in caduta libera in soli tre mesi a causa del coronavirus: ecco gli effetti devastanti che sta subendo il nostro amato Paese

Il primo trimestre ha segnato un crollo deciso del nostro PIL segnando una discesa fino al 4,7%. Una brutta botta a livello produttivo per il nostro Paese. Una crisi che non si ricorda da molti anni.

Una situazione che viene dalla discesa di tutte le attività produttive che per motivi ben noti sono rimaste ferme. Il 2020 non parte sicuramente dal punto di vista economico in maniera ideale, anzi la speranza e quella di contenere i danni provocati dal virus.

La speranza che al più presto nuove manovre economiche su base nazionale e su base europea possano almeno mitigare questo momento di calo e inoltre la speranza che almeno nel medio periodo se non nel breve le attività produttive, cuore trainante della nostra economia possano in totale sicurezza ripartire. Ovviamente si aspettano normative in merito da parte dei nostri governi locali e nazionali.

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Regione Siciliana, corposa manovra a sostegno dell’editoria locale

Regione Siciliana, corposa manovra a sostegno dell’editoria locale: al vaglio delle misure di intervento importanti a favore della categoria

Regione Siciliana in soccorso. L’editoria siciliana e in particolare la piccola editoria sta soffrendo per l’emergenza da covid-19, come tutte le numerose imprese del territorio siciliano.

Il governo Musumeci sta fortemente valutando ed è al vaglio del governo regionale un corposo sostegno economico per le piccole editorie. L’importo si aggira a circa 10 milioni di euro che sarà stanziata nella prossima manovra finanziaria.

Le risorse messe in campo dalla Regione attraverso l’Irfis sono estese all’intera filiera dell’informazione, dalle agenzie di stampa ai giornali fino ai distributori e alle edicole. Sembrerebbe che prende corpo il grido di aiuto di tanti professionisti che stanno vivendo una situazione difficile.

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Ricette veloci – Prepariamo una buonissima crostata alla frutta

Ricette veloci – La crostata alla frutta è un dolce classico ma intramontabile, una torta colorata, fresca e profumata, ideale in tutte le occasioni

Ingredienti per la crostata

-300 gr di farina 00
-2 uova
-100 gr di zucchero
-100 gr di burro
-1 buccia di limone grattugiata

Ingredienti per la crema al limone

-4 tuorli
-160 gr di zucchero
-25 gr di farina
-25 gr di fecola
-500 ml di latte
-1 limone

Ingredienti per guarnire la crostata

-200 gr di fragole
-1 banana
-1 arancia
-2 kiwi
-ciliegie
-gelatina per dolci

Preparazione (crostata di frutta)

Preparate la pasta frolla mettendo in una ciotola la farina e lo zucchero, fate un buco al centro e mettete uova, burro tagliato a tocchetti, buccia di limone.

Iniziate ad impastare  facendo assorbire man mano tutta la farina. Formate con l’impasto una palla, avvolgete nella pellicola  e mettete a riposare in frigo per 20 minuti.

Stendete la pasta frolla su un piano infarinato ottenendo uno spessore di circa 2 cm. Foderate uno stampo, ritagliate i bordi. Infornate a 180°. Cuocete per circa 30 minuti.

Preparazione (crema pasticcera al limone)

Mettete il latte in un pentolino e fatelo riscaldare insieme alla buccia di limone. Nel frattempo in una ciotola capiente lavorate con una frusta le uova con la farina + amido e lo zucchero, fino ad ottenere un composto omogeneo.

In una ciotola montate i tuorli con lo zucchero, aggiungete la farina + fecola. Trasferite il composto in un pentolino e cuocete la crema a fiamma bassa fino a farla addensare, mescolando in continuazione. Occorreranno circa 5 minuti di cottura, coprite con la pellicola e fatela raffreddare. Assembliamo ora la torta

Decorate la base con la crema pasticcera, Tagliate la frutta a pezzi, della forma che si preferisce e la posizionate sopra la crema, decorando così la torta. Lasciamo raffreddare in frigorifero per una mezz’ora e poi… buon appetito!

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Caltagirone, Fratelli d’Italia: “Il Gravina non può essere Covid-hospital specializzato”

Caltagirone, Fratelli d’Italia: “Il Gravina no Covid-hospital specializzato. Gli ospedali misti spesso si sono rivelati moltiplicatori del contagio”

A seguito dei recenti e noti eventi che hanno interessato una casa di riposo a Caltagirone sono emerse tutte le criticità legate alla scelta di designare l’Ospedale Gravina quale centro Covid regionale. In particolare, si segnala l’intollerabile ritardo nel prevedere la possibilità che il laboratorio del nostro nosocomio potesse effettuare le analisi dei tamponi e degli altri test legati all’emergenza.

Ebbene, con riferimento alla Fase 2, come più volte dichiarato dagli organi di stampa dal Ministro della Salute, prevede la necessità di creare Covid-hospital specializzati perché, come purtroppo è accaduto, gli ospedali misti spesso si sono rivelati moltiplicatori del contagio.

Pertanto, si ritiene fondamentale che l’Amministrazione renda nota, sin d’ora, alla Regione Siciliana l’impossibilità dell’Ospedale Gravina ad essere designato quale centro Covid dedicato.

Se, infatti, il Gravina fosse destinato esclusivamente alla cura dei malati di coronavirus, la nostra città, e l’intero territorio del calatino, perderebbero la possibilità di usufruire dell’ospedale per tutte le altre emergenze e specializzazioni sanitarie.

I nostri concittadini e quelli dei centri a noi vicini sarebbero costretti, con gravi disagi, a rivolgersi ad altre strutture lontane parecchi chilometri per potersi curare.

Per queste ragioni, l’Amministrazione ha il dovere in primo luogo, di difendere la piena funzionalità dell’ospedale Gravina anche quando, speriamo prima possibile, termini la fase acuta dell’epidemia, indicando, ove necessario altri stabili quali la ex Casa di Riposo Santa Maria di Gesù o, in alternativa la conversione delle strutture sanitarie di Santo Pietro quali possibili sedi di Covid Hospital dedicati, in secondo luogo di richiedere un potenziamento dell’Ospedale che ha già subito, nel passato troppi ridimensionamenti e invece, come si è visto in questi giorni è un punto di riferimento per l’intero territorio.

Pertanto, il circolo cittadino di Fratelli d’Italia invita l’Amministrazione comunale a voler accertare quale sia, nella programmazione regionale, il ruolo dell’ospedale Gravina nella delicata Fase 2 post 4 maggio. Farlo sin da adesso eviterebbe il rischio di subire scelte a danno dell’intero territorio.

Riceviamo e pubblichiamo

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Proroga due mesi di disoccupazione INPS per chi non lavora

Proroga due mesi di disoccupazione INPS per chi non lavora: ma la novità non vale per tutti i percettori di NASpI, ecco per chi

Una buona notizia per chi beneficia del sussidio di disoccupazione ormai prossimo in scadenza: la NASpI è stata prorogata di due mesi per tutti coloro che ne hanno diritto, e questo in virtù del fatto che al momento sembra quasi impossibile “uscire” per cercare lavoro”.

Salta Decreto di Aprile: scontro sui bonus e sul Reddito di Emergenza

A dichiararlo è stato il ministro Gualtieri in audizione sul Def: nel prossimo decreto (che dovrebbe arrivare entro il prossimo 6 maggio) «sarà prorogata di 2 mesi la Naspi a favore di coloro che hanno il sussidio di disoccupazione in scadenza».

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Bar ristoranti e parrucchieri riaprono prima solo a determinate condizioni

Bar ristoranti e parrucchieri riaprono prima solo a determinate condizioni: ecco l’ipotesi della poco conosciuta (ancora per poco) Fase 3

Quanto stiamo per riportare è frutto di un ragionamento che ha una logica ma non necessariamente la stessa adottata dal Governo che ha il potere di valutare se bar ristoranti e parrucchieri riaprono prima del previsto, ovvero a partire del primo giugno.

In queste ore i vari governatori regionali stanno manifestando piuttosto apertamente il proprio dissenso contro le ultime misure decretate dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Questo modo di attivare la “Fase 2” non piace a tanti, i governi regionali infatti lamentano l’eccessiva restrizione da parte del Governo nazionale rispetto alle situazioni locali che in alcune regioni sono meno drammatiche.

Ed ecco perché c’è la remota possibilità che la “Fase 3” (perché esiste pure questa anche se ancora non è molto conosciuta) potrebbe anticipare i suoi tempi e presentarsi nel bel mezzo della “Fase 2” e quindi permettere un allentamento delle misure restrittive imposte dal Governo nazionale e quindi, in questa ipotesi, anche quelle attività commerciali costrette a non aprire potrebbero riprendere a lavorare.

Ma cos’è la “Fase 3”?

Sinteticamente possiamo dire che la “Fase 3” è caratterizzata da misure straordinarie attivate localmente, diverse tra le regioni e in virtù della situazione locale riguardo l’emergenza coronavirus.

Per fare un esempio, se in Sicilia l’emergenza è meno grave, allora molto probabilmente il governo regionale avrà l’autorità necessaria per allentare determinate misure previste in generale a livello nazionale. Finora è stato possibile solo il contrario, ovvero le regioni avevano facoltà di restringere le misure decretate dal Governo nazionale, considerando la propria situazione locale.

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Marianna Caronia all’Ars: “Esenzione canoni per i lidi e Tosap per bar e ristoranti”

Marianna Caronia all’Ars ribadisce l’esigenza di intervenire concretamente: “Esenzione canoni per i lidi e Tosap per bar e ristoranti”

“Ribadiamo, come gruppo parlamentare della Lega all’ARS, la necessità che la Regione dia una esenzione totale dal pagamento dei canoni
demaniali ai gestori dei lidi balneari. Le imprese, soprattutto quelle del settore turistico e del suo indotto, hanno oggi bisogno di contributi reali e non solo di rinvii dei pagamenti.

Confido nella sensibilità del Governo e dei colleghi parlamentari perché questa norma da noi proposta non venga stravolta. Così come confido nella sensibilità del Governo perché, dando ai Comuni adeguati fondi compensativi, anche bar, ristoranti e pub possano essere esentati dal pagamento della TOSAP e si favorisca l’utilizzo degli spazi all’aperto che in vista della bella stagione saranno la vera valvola di sfogo perché questi locali possano tornare a lavorare con serenità e garantendo la sicurezza dei lavoratori e dei clienti.”

Lo ha dichiarato Marianna Caronia della Lega in merito al dibattito in corso all’ARS sulle misure di sostegno alle imprese di fronte all’emergenza derivante dal Covid-19.

La Commissione bilancio dell’Assemblea aveva infatti già accettato la proposta di esenzione totale dai canoni demaniali, che è stata però sottoposta a riscruttura su proposta del Governo.

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Matteo Salvini in videoconferenza con oltre 250 rappresentanti delle categorie produttive siciliane

Matteo Salvini in videoconferenza con oltre 250 rappresentanti delle categorie produttive siciliane: incontro utile per un confronto diretto

Oltre 250 fra imprenditori, rappresentanti delle attività produttive ed esponenti di organizzazioni di categoria siciliani hanno incontrato in videoconferenza il leader della Lega Matteo Salvini, attraverso la piattaforma zoom. L’incontro, organizzato su impulso del segretario regionale della Lega in Sicilia, senatore Stefano Candiani, è servito per ascoltare dalla viva voce di chi subisce ogni giorno le gravi difficoltà economiche dovute all’emergenza coronavirus, le criticità della cosiddetta “fase due” e l’insufficienza delle misure fino ad ora previste dal governo Conte rispetto alle specifiche esigenze delle diverse categorie produttive. Una crisi, che in Sicilia risulta ulteriormente aggravata, tenuto conto della situazione dell’Isola e della necessità di provvedimenti mirati per salvare l’economia dei principali settori produttivi: istanze e richieste che la Lega farà proprie, traducendole in proposte politiche mirate ai vari settori.

All’affollata riunione in video, durata circa quattro ore – durante la quale sono intervenuti anche il senatore ed ex ministro con delega al Turismo Gian Marco Centinaio, il deputato, pescatore professionista e membro della Commissione agricoltura Lorenzo Viviani e il vicesegretario nazionale della Lega Andrea Crippa – hanno preso parte, fra gli altri, agricoltori siciliani, pescatori di diverse marinerie dell’Isola, allevatori, commercianti al dettaglio, proprietari di bar e ristoranti, di torrefazioni, parrucchieri e titolari di centri estetici, albergatori e operatori turistici, titolari di stabilimenti balneari, imprenditori del settore agroalimentare, di quello nautico, toelettatori per animali, autotrasportatori, produttori vinicoli, artigiani, costruttori, florovivaisti, manager del settore farmaceutico, proprietari di agenzie di vendita e noleggio autovetture, di disbrigo pratiche automobilistiche, di agenzie di viaggi, di palestre e centri sportivi, rappresentanti di varie associazioni di categoria e di molti altri comparti.

“L’obiettivo – ha sottolineato Matteo Salvini, intervenendo all’incontro – è di trasformare in proposte normative le richieste che arrivano dai vari settori produttivi. Fino ad oggi confesso che abbiamo agito in maniera composta ed educata, ma l’ascolto in termini concreti da parte del governo nazionale è stato pari a zero, e come si è intuito dalla conferenza stampa di domenica, più che alla fase due ci prepariamo a una fase meno uno. Per noi l’obiettivo è che quell’Italia che non si è ammalata di virus non si ammali di fame, perché questo è ciò che sta avvenendo per interi settori produttivi. Un obiettivo che tutto il mondo dell’impresa pone come priorità anche in Sicilia è “burocrazia zero”: occorre una strategia totalmente diversa da quella seguita fino ad ora dal governo, che vada in questa direzione, dando un’enorme lezione di libertà e di liberalismo, altrimenti non ne usciamo, perché se i soldi arriveranno a luglio o ad agosto sarà troppo tardi”.

“La riapertura in sicurezza dei settori che sono in grado di garantire la tutela sanitaria e le distanze – ha proseguito il leader della Lega – come stanno adottando altre nazioni, è necessaria, anche perché alcune forme di mercato una volta perse non le recuperiamo più. Anche per queste ragioni, resteremo in parlamento a oltranza, per tutto il tempo necessario, giorno e notte”.

“Pretendiamo dal governo Conte risposte certe e non proclami, come quelli ascoltati fino a poche ore fa – ha detto il segretario regionale della Lega in Sicilia, Stefano Candiani – perché i problemi della Sicilia e di tutta l’Italia sono problemi seri e il Paese che lavora va considerato. Il governo dia risposte sulle riaperture in sicurezza con i soldi che le imprese si aspettano per tornare a lavorare e con quanto occorre per far ripartire tutti i settori e fugare le incertezze di gran parte delle categorie produttive. La Lega chiede che, laddove siano garantite le condizioni di sicurezza, si riapra per rimettere il Paese in funzione, altrimenti la parte di chi lavora si restringerà sempre di più e i costi che derivano da questa gravissima crisi, aumenteranno a dismisura”.

“La Lega darà battaglia – ha aggiunto Candiani – perché le ragioni che arrivano dal mondo produttivo entrino nella zucca di questo governo, non con provvedimenti tampone come quelli presi fino ad ora. La buona pazienza e la buona volontà che sta mettendo chi lavora non ha eguali, ma prendere provvedimenti in ritardo significa condannare a morte le nostre imprese. Dalla Lega ci sarà massima determinazione perché nessuno resti indietro”.

Presenti, fra i tantissimi intervenuti, l’industriale del settore dolciario Giuseppe Condorelli; il presidente della Sac Aeroporto di Catania e Componente della giunta nazionale di Confagricoltura, Sandro Gambuzza; il presidente regionale di Confcommercio e provinciale di Federalberghi Agrigento, Francesco Picarella; il presidente di Ance Sicilia, Santo Cutrone; il presidente regionale della Federazione italiana scuole materne, Dario Cangialosi; il presidente nazionale pescatori marittimi professionali Fabio Micalizzi; il segretario regionale Assobalneari Luca Maimone; il presidente regionale FIPET/CIDEC, Federazione italiana pubblici esercizi e turismo, Roberto Tudisco; il vicepresidente della Piccola Impresa di Confindustria Palermo e di Sicindustria e imprenditore agroalimentare, Annibale Chiriaco; il presidente di Pmi Sicilia Roberto Biscotto; il vicepresidente della Consulta regionale autotrasporto Salvatore Bella; il direttore generale nazionale UAAMI, Unione artistica acconciatori misti italiani, Vincenzo Tallarico; il vicepresidente vicario di FIPE Sicilia (Federazione italiana piccoli esercenti) Antonio Cottone.

Alla riunione con i settori produttivi hanno partecipato anche i deputati europei, nazionali, i parlamentari regionali siciliani della Lega in collegamento dall’Ars e i nove commissari provinciali del Carroccio in Sicilia.

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Gela, giovane ventenne beccato con la droga nelle mutande

Gela, giovane ragazzo ventenne beccato con la droga nelle mutande: vano è stato il tentativo di illudere gli agenti di polizia

I poliziotti del Commissariato di pubblica sicurezza hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Gela un ventenne, cittadino di nazionalità nigeriana, in possesso di regolare permesso di soggiorno, per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Ieri sera una pattuglia della Polizia di Stato è intervenuta in Piazza Stazione in ausilio a una pattuglia della Polizia municipale che aveva sanzionato tre cittadini nigeriani per violazione alle norme di contenimento sul Covid-19.

All’esito dei controlli eseguiti dagli agenti della Polizia di Stato, è emerso che due stranieri erano privi di permesso di soggiorno e per ciò sono stati condotti presso l’ufficio immigrazione.

Al ventenne regolare, invece, sottoposto a perquisizione personale, sono stati trovati tre sacchetti di marijuana nascosta negli slip. Lo stupefacente, il cui peso complessivo è risultato di 64,22 grammi, è stato sequestrato.

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