Omicidio-suicidio Ragusa, celebrati i funerali: presenti le bambine FOTO

Questa mattina sono stati celebrati nella chiesa Maria Regina di contrada Cisternazzi a Ragusa i funerali di Simone e Alice.

AGGIORNAMENTO: Secondo quanto dichiarato da un familiare, le bimbe non si sarebbero accorte di nulla e sarebbero state svegliate dai nonni.

Questa mattina sono stati celebrati nella chiesa Maria Regina di contrada Cisternazzi a Ragusa i funerali di Simone e Alice.

Presenti anche le due figlie della coppia di 9 e 6 anni. Le bambine sanno cosa è successo ai loro genitori. Emergono dettagli importanti, anche se il condizionale è d’obbligo: pare che la più grande si sia svegliata dopo l’esplosione dei tre colpi di pistola che hanno ucciso la sua mamma e avrebbe assistito al suicidio del padre.

A quel punto le bambine in lacrime avrebbero chiamato i nonni paterni che hanno a loro volta hanno lanciato l’allarme.

Sembra che poco prima della tragedia, Simone abbia chiamato sua madre e le abbia detto: «Sto uccidendo Alice, prendetevi cura delle bambine».

Foto articolo: ragusanews

Dramma nel volo da Catania a Amsterdam, un uomo si accascia e muore

Dramma ieri su un volo partito da Catania e verso Amsterdam. Un passeggero a bordo ha avuto un malore e il pilota è stato costretto ad effettuare un atterraggio di emergenza all’aeroporto di Pisa.

A dare l’allarme al 118, come riporta la stampa locale, è stato il personale di bordo poco prima di arrivare nella città toscana, intorno alle 22. Ma, una volta, toccato il suolo, i sanitari della Misericordia non hanno potuto far altro che dichiarare il decesso.

La vittima è un turista olandese di 72 anni, H.P., che a quanto pare ha avuto un infarto ad alta quota. Sul posto anche la polizia, anche se la morte è avvenuta per cause naturali.

Spacciava cocaina ai giovani, arrestato 32 enne

Nella giornata di ieri i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Alcamo, a seguito di una prolungata attività d’indagine protrattasi dal gennaio 2019 davano esecuzione ad un ordinanza di custodia cautelare nei confronti di DAVID Rosario, classe’87, con numerosi precedenti di polizia, originario di Partinico ma di fatto domiciliato ad Alcamo.

L’attività posta in essere dai Carabinieri iniziava nel mese di gennaio 2019 quando, durante un servizio di controllo del territorio, lo stesso veniva fermato per un normale controllo. Quest’ultimo aveva nella sua disponibilità alcune dosi di cocaina, non sufficienti però per comprovare l’attuazione di una concreta attività di spaccio e, perciò, veniva denunciato. Da questo momento in poi veniva intrapresa una minuziosa attività di indagine al fine di accertare se il DAVID fosse un semplice consumatore di sostanze stupefacenti o se, diversamente, si rendesse responsabile anche di cessioni di droga.

A seguito di una lunga serie di servizi di osservazione effettuati anche mediante l’ausilio di strumentazione tecnica, i Carabinieri di Alcamo riuscivano a dimostrare che il DAVID -tramite un grande numero di accortezze che gli consentivano di essere considerato, a primo acchito, un semplice assuntore – era in realtà un attivissimo spacciatore che si serviva anche di alcuni uomini di fiducia, per concretizzare le cessioni della sostanza.

Numerosi infatti sono stati gli episodi che i Carabinieri della Compagnia di Alcamo hanno avuto modo di riscontrare, delineando così il modus operandi utilizzato dal DAVID. Quest’ultimo infatti era solito accordarsi preventivamente con i vari acquirenti e, solo successivamente, con appuntamenti fissati in orari e luoghi sempre diversi, si incontrava con questi ultimi, effettuando la compravendita al dettaglio consegnando piccoli quantitativi di sostanza volta per volta. Un’attività questa, così ben consolidata, da rappresentare un vero e proprio business con numerosi clienti affezionati, principalmente residenti ad Alcamo e di età compresa tra i 18 e i 30 anni.

Nei mesi di febbraio e marzo i Carabinieri di Alcamo hanno avuto modo di accertare, in diversi episodi, che tutte quelle accortezze utilizzate dal DAVID nella sua attività; infatti, quest’ultimo consegnava ad altro soggetto,una dose di cocaina che, a sua volta, questo avrebbe poi dovuto consegnare all’acquirente finale.

Come è facile evincere, quindi, con l’arresto di DAVID viene a crollare un importante punto di riferimento sul territorio di Alcamo per gli acquisti di cocaina.

ULTIM’ORA SICILIA, accoltella la moglie 55 volte riducendola in fin di vita. Arrestato un 43 enne

Alle prime ore dell’alba di questa mattina i Carabinieri della Sezione Radiomobile di Mazara del Vallo hanno sottoposto a fermo NORRITO Guglielmo mazarese classe 1975, disoccupato, con precedenti di polizia, per il reato di tentato omicidio.

Intorno alle 4.30 circa giungeva presso la locale Centrale Operativa del Comando Compagnia Carabinieri di Mazara una richiesta di intervento da parte di personale del 118 il quale stava soccorrendo una donna che era stata poco prima accoltellata più volte. Immediatamente si faceva confluire sul luogo, ove pochi istanti prima si era consumata la tragedia, 2 equipaggi della Sezione Radiomobile impegnati nel controllo del territorio durante la notte.

Giunti presso l’abitazione della donna, in pochi istanti, i militari dell’Arma hanno trovato per terra in un lago di sangue la vittima, ancora in vita, prontamente soccorsa da personale sanitario che provvedeva all’immediato trasporto in ospedale nella speranza di salvarle la vita.

Acquisiti i primi dati e le testimonianze dei parenti presenti sul posto e ricostruita la scena si apprendeva che poco prima, a seguito di una animata lite il Norrito si scagliava contro la moglie e, tramite un coltello da cucina sferrava diverse coltellate, risultate poi in totale 55, in varie parti del corpo tra cui addome, polmoni e collo arrivando a danneggiare anche la giugulare. Portato a termine il suo atto criminoso, l’aggressore chiamava la sorella avvisandola di andare presso la propria abitazione sostenendo di aver ammazzato la moglie.

I Carabinieri si mettevano subito sulle tracce del 43enne, che da un primo momento sembrava sparito nel nulla e, tramite l’ausilio di altro personale dell’Arma, veniva dapprima rintracciata la sua autovetturasull’autostrada a 29 Palermo – Mazara del Vallo, direzione Palermo nei pressi di un cavalcavia, a motore acceso ma senza nessuno a bordo, successivamente veniva recuperato anche il Norrito che si era poco prima lanciato dal cavalcavia per in altezza di circa 10 metri provocandosi fratture agli arti inferiori.

Il fermato veniva trasportato presso ospedale civile di Mazara del vallo per le fratture riportate nel tentativo di fuga in attesa della convalida, mentre rimangono gravi le condizioni della moglie, trasferita d’urgenza in prognosi riservata, presso l’ospedale civico di Palermo, ove verrà sottoposta a intervento chirurgico nel tentativo di ricostruire la giugulare gravemente lesionata.

Caltagirone, beni confiscati alla mafia

Si chiama “Testimoni di terre liberate” il progetto approvato dalla Giunta municipale con il quale il Comune di Caltagirone partecipa all’avviso pubblico, con procedura valutativa a sportello, per l’individuazione di interventi di recupero e rifunzionalizzazione di beni confiscati alla criminalità organizzata, previsti dalla Regione siciliana nell’ambito del Pon Legalità.  La delibera, dopo il completamento dell’istruttoria, ha ricevuto il via libera dalla Segreteria tecnica per la gestione del Pon Legalità 2014-2020 del Dipartimento della Pubblica sicurezza dello stesso Ministero dell’Interno.

Il progetto, redatto dall’Ufficio tecnico comunale – importo 1.337.565,00 euro – prevede il recupero e la rifunzionalizzazione della masseria Bongiovanni, bene confiscato alla mafia che rientra fra gli immobili affidati in concessione gratuita per 20 anni, lo scorso gennaio, alla Caritas diocesana, individuata dopo selezione pubblica per la gestione dei beni che l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc) ha trasferito al Comune. Si tratta di terreni agricoli, per circa 32 ettari, con annessi fabbricati rurali. I fondi e i fabbricati in questione si trovano in località Renelle – Bongiovanni e sono i beni confiscati in applicazione della legge contro la criminalità organizzata a Sebastiano Rampulla, nato nel 1946 e morto nel 2010.

La Caritas contempla un investimento di 1.116.000 euro (fondi propri per 200mila, gli altri da acquisire attraverso finanziamenti pubblici e le entrate riconducibili alla ripresa dell’azienda agricola), finalizzati alla riattivazione dell’uliveto, del vigneto e del mandorleto, al recupero dei fabbricati con la realizzazione di un palmento e l’avvio di varie attività sociali. Previsto l’impiego di una decina di operai. Il progetto “Testimoni di terre liberate” si inserisce in questo contesto di azioni.

“Si tratta – sottolinea il sindaco Gino Ioppolo – di un passo avanti significativo in vista del definitivo finanziamento dei lavori, che comporteranno l’utilizzo di questo bene secondo una funzione altamente sociale e produttiva. Si avvicina a grandi passi il raggiungimento di un risultato primario per l’Amministrazione. Il principio di legalità, infatti – conclude Ioppolo – non va puramente declamato, ma convintamente praticato”.

Caltagirone, in dirittura d’arrivo i Giochi della Gioventù

In dirittura d’arrivo, dopo alcuni rinvii dovuti alle condizioni metereologiche non ottimali delle scorse settimane, i Giochi della Gioventù, che dal 18 febbraio coinvolgono un migliaio di studenti delle scuole elementari (le quarte e quinte classi), medie e superiori della città in diverse discipline sportive: atletica leggera, mezzofondo, corsa campestre, basket, pallavolo, calcio a cinque, tennis, tennistavolo e giochi motori. L’iniziativa è promossa dall’assessorato alle Politiche scolastiche del Comune in collaborazione con la Consulta delle associazioni giovanili e dei rappresentanti degli studenti, con il Consiglio comunale dei ragazzi e con alcune associazioni e strutture sportive che operano nel territorio calatino: Csi, Asd Make Feel, Audax Poerio, Aias e Sportivamente..

Stamani, al liceo scientifico, si sono disputate le gare di atletica per le scuole superiori; lunedì 6 maggio sarà la volta delle finali intercomunali di calcio, mentre lunedì 13 maggio si svolgerà la cerimonia di premiazione dei vincitori nelle diverse discipline.

“Siamo soddisfatti per la grande partecipazione di studenti a questi Giochi – afferma l’assessore Concetta Mancuso –, che rappresentano un valido strumento per concorrere alla crescita a tutto tondo dei nostri giovani, all’insegna della lealtà e dello spirito di sana competizione”.

“E’ la conferma – sottolinea il sindaco Gino Ioppolo – del ruolo importante che lo sport svolge nell’affermazione di principi e valori capaci di ispirare e guidare le azioni e le scelte dei protagonisti ben al di là della singola gara”.

Tenta rapina al supermercato Decò, arrestato un 26 enne. GUARDA NOME

Nel corso del fine settimana personale dell’U.P.G.S.P.- Squadra Volanti ha svolto servizi di controllo del territorio mirati al contrasto del fenomeno dei cd. parcheggiatori abusivi.

Sono stati complessivamente sanzionati quattro soggetti che chiedevano soldi agli automobilisti nella zona di Piazza Europa e in quella di Piazza Spirito Santo.

Agli stessi sono state altresì sequestrate le somme illecitamente ricavate dall’attività da loro svolta, nonché intimato di allontanarsi dai predetti luoghi.

Nel pomeriggio di ieri, personale della Squadra Volante dell’U.P.G.S.P. ha tratto in arresto per rapina impropria CONSTANTIN Daniel, classe 1993, pluripregiudicato per reati contro il patrimonio, domiciliato presso un campo nomadi cittadino.

In particolare, gli operatori venivano inviati dalla Sala Operativa presso il supermercato “Decò” di Piazza Cavour, ove il personale dell’attività commerciale aveva bloccato un uomo che aveva tentato di rubare della merce e guadagnare la fuga con la forza.

Gli addetti alla vigilanza riferivano ai poliziotti che nel momento in cui il CONSTANTIN aveva oltrepassato le barriere antitaccheggio queste ultime si allarmavano, per cui lo stesso veniva invitato a svuotare la borsa a tracolla che indossava; ma l’uomo con fare fulmineo scappava e, raggiunto da due dipendenti del supermercato, cercava di divincolarsi con violenza, proferendo altresì frasi minacciose verso di loro.

Uno dei due dipendenti veniva trasportato presso il pronto soccorso di un nosocomio cittadino in quanto a seguito della colluttazione accusava forti dolori a un fianco e ad una mano. Il CONSTANTIN veniva tratto in arresto e su disposizione del P.M. di turno trattenuto presso le locali camere di sicurezza in attesa del giudizio direttissimo che si svolgerà in data odierna.

 

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Nella giornata appena trascorsa personale della Squadra Volante dell’U.P.G.S.P. ha arrestato tre soggetti responsabili del reato di evasione. In particolare, nella mattinata di ieri gli operatori sorprendevano il cittadino colombiano RIASCOS Kevin, classe ‘98, pregiudicato, persona a loro nota perchè sottoposta alla misura degli arresti domiciliari per reati in materia di stupefacenti, mentre usciva dal portone di un’abitazione del centro storico.

Il RIASCOS, che dichiarava di essersi allontanato dalla sua abitazione per andare a scambiare quattro chiacchere con un amico, veniva quindi accompagnato in Questura e tratto in arresto per il reato di evasione.

Su disposizione del P.M. di turno, che ripristinava gli arresti domiciliari, veniva riaccompagnato a casa.

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Nella nottata odierna veniva arrestato per evasione GRASSO Francesco, classe 1986, pluripregiudicato per reati contro il patrimonio, in atto sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, il quale veniva sorpreso dagli operatori mentre parlava in strada con altri soggetti.

Su disposizione del P.M. di turno il GRASSO veniva associato presso la Casa Circondariale di Piazza Lanza in attesa dell’udienza di convalida innanzi al GIP.

 

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Infine, nel corso della notte veniva arrestato ALONZO Andrea, classe ’92, in atto sottoposto alla misura della detenzione domiciliare.

Nello specifico, gli operatori, in transito in via Plebiscito, procedevano al controllo di un individuo sospetto che alla richiesta di esibizione dei documenti tentava di fuggire appiedato per le strade limitrofe, ma veniva prontamente bloccato.

Dagli accertamenti esperiti lo stesso risultava essere sottoposto alla detenzione domiciliare presso la sua abitazione e per questo veniva tratto in arresto per evasione.

Su disposizione del P.M. di turno, l’ALONZO veniva convalidato l’arresto, disposta l’immediata liberazione e ripristinata la misura originaria.

ULTIM’ORA CATANIA, operazione “Gisella”: i 26 arrestati. GUARDA NOMI FOTO E VIDEO

Dalle prime ore del mattino, su delega della Procura Distrettuale, circa 200 Carabinieri del Comando Provinciale di Catania, supportati dai reparti specializzati (Squadrone Eliportato Carabinieri “Cacciatori di Sicilia”, Compagnia di Intervento Operativo del XII° Reggimento Carabinieri “Sicilia” e Nucleo Elicotteri di Catania), nelle province di Catania e Reggio Calabria, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Catania, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 26 persone, affiliate al sodalizio criminale denominato dei Tuppi, operante nel territorio dei Comuni di Misterbianco e Motta Sant’Anastasia, attualmente confederato alla famiglia mafiosa dei Mazzei, storicamente affiliata a “Cosa Nostra”, ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, omicidio, estorsione in concorso, furto, ricettazione e riciclaggio in concorso, detenzione e porto illegale di arma clandestina, trasferimento fraudolento di valori e corruzione, con l’aggravante del metodo mafioso.

 

 

Il provvedimento trae origine dalle dichiarazioni del collaboratore Luciano Cavallaro, esponente storico  del gruppo mafioso dei ‘Tuppi’, già fortemente radicato sul territorio di Misterbianco a partire dagli anni ’80 (periodo nel quale era affiliato alla famiglia mafiosa dei ‘Cursoti’) e particolarmente attivo nella gestione delle illecite attività, che poneva in essere in contrapposizione con il gruppo  del ‘Malpassotu’, costituente la locale articolazione della famiglia Santapaola, facente capo a Pulvirenti Giuseppe. Da tale contrapposizione sul finire degli anni Ottanta scaturì un conflitto, finalizzato al controllo del territorio, che vide soccombere il gruppo facente capo a Mario NICOTRA, inteso “Mario u tuppu” (dalla particolare acconciatura “a chignon”) ucciso il 16 maggio 1989, motivo per il quale gli esponenti dei Tuppi furono costretti ad emigrare in Toscana.

La cruenta guerra tra i due gruppi ed i numerosi omicidi che ne scaturirono sono documentati  dalle dichiarazioni di numerosi collaboratori provenienti dal clan del ‘Malpassotu’ e dalle conseguenti sentenze già emesse nei confronti della citata famiglia mafiosa avversaria.

Al fine di riscontrare le dichiarazioni del collaboratore CAVALLARO Luciano, su delega di questa Procura Distrettuale, veniva avviata un’indagine condotta – dal febbraio 2016 al mese di aprile 2018 – dal Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Catania e dall’Aliquota Carabinieri di questa Sezione di P.G., mediante attività tecniche e dinamiche, che riscontrava l’attuale operatività della famiglia mafiosa dei ‘Tuppi’ che, rientrata a Misterbianco dopo che il clan ‘Malpassotu’ era stato debellato dalle numerose iniziative giudiziarie, alleatasi con la famiglia dei ‘Mazzei’, è rimasta ad operare sul territorio di Misterbianco.

Le indagini hanno consentito di ricostruire l’attuale organigramma del sodalizio criminale dei Tuppi  che vede al vertice l’anziano e carismatico NICOTRA Gaetano, detto “zio Tano”, fratello del predetto Mario Nicotra, il quale è coadiuvato, nella gestione degli affari e nel governo dei singoli affiliati, dal fidatissimo RIVILLI Antonino. Anche il nipote NICOTRA Tony, ritornato in libertà dal 17 febbraio 2017, riprendeva il controllo della cosca e si avvaleva della “collaborazione” del giovane fratellastro NICOTRA Gaetano, del ”figlioccio’, GUGLIELMINO Carmelo, sempre attivamente impegnato a “sbrigare” le “beghe sul campo” e di MUSARRA AMATO Daniele. Alle strette dipendenze di RIVILLI e di Tony NICOTRA opera, poi, il “gruppo di Motta Sant’Anastasia”, capitanato da DISTEFANO Daniele, inteso “Minnitta”, il quale, a sua volta, si avvale dell’opera del fratello, Filippo DISTEFANO, e dei “soldati”, BUZZA Filippo, AGOSTA Domenico, INDELICATO Gaetano, SPAMPINATO Francesco e PIRO Giuseppe.

Il materiale probatorio acquisito ha consentito di contestare, per la prima volta, al gruppo dei Nicotra i reati di associazione mafiosa ed altri reati fine, tra i quali l’omicidio di Paolo ARENA, anche ai capi ed affiliati del gruppo dei ‘Tuppi’ che, a causa dell’allontanamento in Toscana, finora non era stato sottoposto a procedimenti per mafia per i fatti riguardanti Misterbianco.

Le dichiarazioni di CAVALLARO Luciano, inoltre, risultano riscontrate anche su uno degli omicidi risalenti alla citata guerra di mafia, in particolare sono emersi elementi di prova sulla responsabilità di NICOTRA Gaetano, classe 1951 – in qualità di mandante – nell’omicidio consumato in data 28 settembre 1991, in Misterbianco, ai danni del consigliere comunale Paolo ARENA, esponente di spicco della Democrazia Cristiana etnea, che veniva assassinato con colpi di fucile esplosi da due ignoti sicari. Le indagini avevano portato a ritenere che il fatto di sangue potesse essere legato ad ingerenze criminali negli affari politici ed economici del Comune di Misterbianco. Proprio in relazione alla carica politica ricoperta, Paolo ARENA aveva intrattenuto relazioni illecite e continuative con Mario NICOTRA e, dopo l’omicidio dello stesso per mano del clan PULVIRENTI, aveva allacciato rapporti affaristici con quest’ultimo gruppo. L’appoggio garantito da ARENA al clan PULVIRENTI era stato vissuto dai restanti appartenenti al clan NICOTRA come un vero e proprio tradimento da sanzionare con la morte del politico. L’ipotesi investigativa dell’epoca è stata confermata quindi dall’esame delle dichiarazioni fornite dai collaboratori di giustizia e dall’analisi di atti di procedimenti instaurati in Toscana nei confronti degli esponenti apicali dei TUPPI durante la loro permanenza in quell’area.

 

Il nome “Gisella dato all’indagine è il nome in codice utilizzato nei colloqui telefonici dai giovani sodali che costituiscono il gruppo di “Motta”,  per indicare il “capo”, ossia RIVILLI Antonino. Le indagini attestano, infatti, che l’operato del gruppo di Motta è tutt’altro che avulso dal contesto mafioso dei NICOTRA i quali intervengono per ‘sistemare’ situazioni sconvenienti scaturenti dalle illecite attività degli affiliati, dando loro disposizioni, che i componenti del gruppo sono tenuti a rispettare, sicché anche i dettagli delle illecite azioni sono sempre oggetto di attenzione da parte del gruppo di ‘comando’.

Attività preminente del gruppo di Motta, come detto capeggiato da DISTEFANO Daniele, è quella dei furti di veicoli agricoli perpetrati in danno di aziende ubicate nelle provincie di Catania ed Enna, furti finalizzati a richieste estorsive avanzate nei confronti degli interessati per la restituzione dei mezzi. Trascorsi tre giorni senza che qualcuno avesse fatto richiesta di restituzione del mezzo, si procedeva alla vendita del veicolo mediante intermediazione di soggetti incaricati da DISTEFANO Daniele o dal suo “braccio destro” BUZZA Filippo, dove uno dei due interpellava telefonicamente i mediatori utilizzando una terminologia allusiva e trasmettendo, tramite l’applicazione “Whatsapp”, le fotografie scattate ai mezzi per potenziali acquirenti. Venivano utilizzate SIM card intestate a soggetti extracomunitari e/o dell’Est europeo mediante il c.d. metodo “citofonico”, per effettuare conversazioni “dedicate”.

Il 31 marzo 2017, l’attività investigativa consentiva di rinvenire e sequestrare una pistola calibro 9 corto a salve – modificata in arma comune da sparo – con relativo munizionamento, nel corso di una perquisizione domiciliare effettuata presso l’abitazione del pregiudicato SOZZI Sebastiano, alias “Davide”. Il sequestro era preceduto dall’ascolto di numerose conversazioni sulle utenze in uso a BUZZA Filippo, DISTEFANO Daniele e dello stesso SOZZI Sebastiano, dalle quali emergeva che quest’ultimo aveva commissionato l’arma ai due affiliati dell’organizzazione dei NICOTRA.

La forte presenza sul territorio è riscontrata anche dall’infiltrazione del sodalizio nelle istituzioni: le indagini attestano infatti che il gruppo veniva agevolato da un militare, effettivo alla locale Stazione Carabinieri di Motta Sant’Anastasia (anch’egli destinatario di misura cautelare detentiva), il quale forniva informazioni sulle attività del proprio ufficio, orientando il gruppo nella programmazione dei reati. In particolare, il militare, dal mese di gennaio al mese di aprile 2017, in cambio di utilità economiche, riferiva a due affiliati informazioni riservate (rivelazione dell’identità dei confidenti nonché modalità su come sottrarsi alle attività di controllo). Il predetto è stato indagato per corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio e rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio, con l’aggravante di favorire e agevolare il citato sodalizio mafioso.

Le indagini hanno documentato come i componenti del sodalizio siano molto attivi nel rilevare attività economiche riconducibili a terzi che hanno maturato debiti nei loro confronti come: la macelleria di Piano Tavola il cui gestore era sottoposto ad usura ed estorsione, motivo per il quale era fuggito a Malta e il Night Red Lips, un locale di intrattenimento, mascherato da associazione culturale.

Gli accertamenti patrimoniali svolti nei confronti di RIVILLI Antonino, AGOSTA Domenico e GUGLIELMINO Carmelo hanno consentito altresì di acclarare la sproporzione tra le capacità reddituali ufficialmente dichiarate dagli indagati ed il valore dei beni rientranti nei rispettivi patrimoni tale da fare ritenere pienamente operativa la presunzione della illecita provenienza degli stessi. Nella circostanza, sono stati  sottoposti a sequestro  preventivo beni mobili ed immobili per un valore complessivo di  oltre €1.500.000. Nello specifico, al RIVILLI una villa ed un terreno siti nel comune di Belpasso, all’AGOSTA due imprese individuali a Belpasso ed un’associazione culturale a Motta S. Anastasia e al GUGLIELMINO un’abitazione, un magazzino, una bottega a Misterbianco e un terreno a Belpasso. Nei confronti dei tre indagati si è provveduto, altresì, al sequestro preventivo di numerosi rapporti finanziari ed assicurativi.

 

ELENCO DELLE PERSONE COLPITE DALL’ ORDINANZA DI CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE “OPERAZIONE GISELLA” DEL 30 APRILE 2019

 

LIBERI

 

  1. AGOSTA Domenico, cl.1986 (carcere Siracusa)
  2. AGOSTA Emanuele, cl.1990 (carcere Siracusa)
  3. AVELLINO Giuseppe, cl.1964 (carcere Catania Bicocca)
  4. BUZZA Filippo, cl.1974 (carcere Siracusa)
  5. CANTALI Rosario Salvatore, cl.1973 (carcere Agrigento)
  6. CARPINO Gianfranco, cl.1968 (carcere Catania Bicocca)
  7. DESTRO Luca, cl.1982 (carcere Caltanissetta)
  8. DI PASQUALE Vincenzo, cl.1967 (carcere Caltanissetta)
  9. DISTEFANO Daniele, cl.1984  (carcere Catania Bicocca)
  10. DISTEFANO Filippo, cl.1977 (carcere Siracusa)
  11. GUGLIELMINO Carmelo, cl.1978  (carcere Catania Bicocca)
  12. INDELICATO Gaetano, cl.1987 (carcere Caltanissetta)
  13. LA SPINA Alfio, cl.1982 (carcere Agrigento)
  14. MARCHESE Carlo, cl.1972 (carcere Agrigento)
  15. MONTELEONE Saverio, cl.1982 (carcere Reggio Calabria)
  16. MUSARRA AMATO Daniele, cl.1970 (carcere Catania Bicocca)
  17. NAVARRlA Antonino, cl.1960 (carcere Caltanissetta)
  18. NICOTRA Antonio detto Tony, cl.1966  (carcere Catania Bicocca)
  19. NICOTRA Gaetano, cl.1979 (carcere Catania Bicocca)
  20. NICOTRA Gaetano, cl.1951 (carcere Catania Bicocca)
  21. PALMERl Lucia, cl.1969 (carcere Catania Piazza Lanza)
  22. PARISI Emanuele, cl.1989 (carcere Caltanissetta)
  23. RIVILLI Antonino, cl.1971  (carcere Catania Bicocca)
  24. SAPUPPO Giovanni, cl.1980  (carcere Catania Bicocca)
  25. SPAMPINATO Francesco, cl. 1977 (carcere Agrigento)

 

GIA’ DETENUTI

 

  1. PIRO Giuseppe, cl.1991, in atto detenuto nel carcere di Catania Bicocca

 

 

 

Sala Stampa Carabinieri Catania
11:40 (2 ore fa)
 a Sala

Link video operazione:

https://we.tl/t-PLPMXVZMWD

 

link presentazione PowerPoint:

https://we.tl/t-xDU2dlGXje

Gela, il 16 e 17 Maggio la quinta edizione di “Una Voce per la Sicilia”: ci saranno Cecilia Gayle, Fabrizio Berlincioni e Ivan Lazzara collaboratore del maestro Beppe Vessicchio

Si terrà il 16 e 17 Maggio alle ore 20:00 al teatro Eschilo di Gela la quinta edizione della programma televisivo “Una Voce per la Sicilia”, ideato da Emanuele d’Angeli, l’obiettivo della trasmissione è quello di decretare le tre “Voci Siciliane” dell’anno, una per ogni categoria:

-Dai 6 ai 13 anni JUNIOR

-Dai 14 ai 17 anni YOUNG

-Dai 18 anni in su SENIOR

Saranno 48 i cantanti che verranno selezionati per partecipare alla trasmissione e che quindi avranno superato la fase di casting che ha visto protagonisti circa 320 artisti.

Anche quest’anno 4 le puntate, che verranno trasmesse da 17 Tv siciliane, una nazionale e in tutto il mondo grazie allo streaming; 2 semifinali, 1 finale e 1  finalissima.

Una grande copertura televisiva, unica, per un talent di questo genere, un’ottima opportunità per i cantanti che cercano una vetrina prestigiosa.

Dopo il grande successo dello scorso anno anche in questa edizione tre i giudici d’eccezione, Cecilia Gayle (Cantante costaricana, nota per i successi intramontabili come “El Tipitipitero” e “El Pam Pam”), Fabrizio Berlincioni (Autore musicale che ha scritto solo per Mina più i 10 canzoni, e poi ancora altri per Celentano, Fiordaliso, Andre Bocelli, Fausto Leali, Toto Cutugno, Massimo Ranieri, Albano solo per citarne alcuni e autore televisivo per programmi come: ti lascio una canzone, io canto, the winner is, buona domenica, la sai l’ultima?, the wall, melaverde e tantissime altre)e Ivan Lazzara (Vocal Coach e vocal trainer di cantanti di fama interazionale e di importanti personaggi dello spettacolo, master sull’equilibrio instabile nel canto all’universita Santander in Spagna, collabora attivamente con maestro Beppe Vessicchio).

Una giuria di massima qualità, a cui spetterà il compito di giudicare le performance dei cantanti, saranno loro a  decretare i vincitori.

Non mancheranno gli ospiti ad ogni puntata che il direttore artistico, Emanuele d’Angeli, sta già ultimando al fine di rendere la trasmissione televisiva più originale possibile.

Durante le puntate momenti dedicati alla musica immortale, con la stessa Cecilia Gayle che canterà dal vivo i suoi brani di maggiore successo.

L’unico talent televisivo in Sicilia, dedicato a giovani cantanti, che rappresenta l’innovazione nell’ambito televisivo grazie anche alla dinamicità del format e ad una regia televisiva moderna e d’impatto.

Particolare sarà il format nelle 2 puntate di semifinali i quali i cantanti si sfideranno, nella manche unica dal nome “1 contro 1”, di fronte ai 3 giudici della Semifinale, che decreteranno ad ogni manche un vincitore.

Importanti anche in questa edizione le opportunità di crescita artistica e quindi i premi in palio, riguardanti il mondo della musica che verranno resi noti nei prossimi i giorni tramite il canale Youtube, il profilo instagram e la pagina ufficiale Facebook “Una Voce per la Sicilia” che conta quasi 30.000 iscritti.

Appuntamento il 16 e 17 Maggio al teatro Eschilo di Gela per “Una Voce per la Sicilia” il programma tv dedicato ai giovani e alla musica.

 

 

 

 

 

Confedercontribuenti, “Indecente come sono stati trattati i cittadini. Serve subito la proroga”

Durissima presa di posizione da parte della Confedercontribuenti, in riferimento alla vicenda che sta coinvolgendo numerosi cittadini in fila dalle prime ore della nottata per poter effettuare il pagamento della cartelle inerenti la rottamazione ter. Una nota senza mezzi termini che chiede a gran voce, cosi come tantissime altre associazioni e in particolare i commercialisti, la proroga del pagamento in scadenza oggi.

Solo l’indecenza di uno Stato che non funziona puo’ portare a trattare i propri cittadini come fossero delle pecore a cui far fare la fila infinita, di fronte a sistemi informatici mal funzionanti e sportelli di riscossione intasati, con mancata consegna dei ruoli richiesti ormai da mesi. Questo è lo scenario a poche ore dalla scadere dei termini per la rottamazione ter e per il Saldo e Stralcio. Noi di Confedercontribuenti, aggiunge il Presidente Finocchiaro, chiediamo una proroga immediata dei termini di scadenza, per la precisa responsabilità di una amministrazione finanziaria inefficiente e incapace di gestire una legge dello Stato.