Modica ospedale, arrestato e licenziato gastroenterologo Carmelo Aprile

Gastroenterologo Carmelo Aprile licenziato dall’ospedale di Modica, era già stato arrestato: si faceva pagare per far sorpassare chi pagava ticket.

Il gastroenterologo Carmelo Aprile è stato licenziato dall’ospedale di Modica, era già stato arrestato perché pare che abbia fatto pagare delle visite e degli esami medici, sorpassando coloro che usufruivano del ticket.

A decidere per il licenziamento sarebbe stato il direttore generale dell’Asp di Ragusa Angelo Aliquò. Le accuse contro il gastroenterologo sarebbero di peculato aggravato, truffa aggravata e abuso d’ufficio.

Le indagini sono iniziate dopo la denuncia di un cittadino ed hanno permesso di ricostruire il tutto tramite le intercettazioni telefoniche e documentazioni dell’Asp.

Pare che alcuni pazienti avrebbero pagato anche 150 euro, prezzo molto più alto rispetto a quello del ticket.

Nel Ragusano terribile incidente, finisce in una scarpata dopo testacoda

Il terribile incidente si è verificato poche ore fa: il giovane alla guida di una Fiat Grande Punto ad un tratto ha perso il controllo.

Il terribile incidente si è verificato poche ore fa: il giovane alla guida di una Fiat Grande Punto ad un tratto ha perso il controllo.

L’auto sulla quale viaggiata inizia un pericoloso testacoda e finisce in una scarpata.

Sul posto i soccorsi che hanno trasportato il giovane modicano al Pronto Soccorso e la polizia municipale per stabilire le cause dell’incidente.

Il conducente se l’è cavata con qualche trauma e tanta paura, poteva finire peggio.

Foto articolo: newsicilia

Vittoria, all’ospedale “Guzzardi” donato un respiratore neonatale

Alla Pediatria dell’ospedale di Vittoria “R. Guzzardi” è stato donato un rianimatore neonatale dai parenti di Marcello Cascone, deceduto nel 2018.

All’Unità Operativa di Pediatria dell’ospedale di Vittoria “R. Guzzardi” è stato donato un rianimatore neonatale dai parenti di Marcello Cascone, deceduto nel 2018.

«Ai familiari, e a tutti coloro che hanno dato il proprio contributo all’iniziativa – ha sottolineato il Commissario Straordinario, arch. Angelo Aliquò, – va il nostro più sentito ringraziamento. Quest’iniziativa aggiunge Aliquò – rappresenta l’ennesima conferma dell’importanza della collaborazione con tutti coloro che operano sul territorio. Un gesto che dà speranza e mi sprona a dare luoghi di cura più accoglienti e umani».

«La proposta di una donazione alla Pediatria – ha detto la Dr.ssa Lisa Pisani in rappresentanza della famiglia – nasce dal desiderio dei parenti di ricordare Marcello rivolgendosi, con questo “dono in memoria” al mondo dei bambini, non a caso, ma per la grande sensibilità che Marcello in tutta la sua vita ha sempre dimostrato nei confronti degli altri.

«Questa apparecchiatura – ha precisato il Dr. Comisi, primario del reparto di Pediatria – è un respiratore a tecnologia semplice ed efficace, facile da montare e da usare, che viene impiegato per assistere tempestivamente neonati con difficoltà di inizio e/o mantenimento del respiro spontaneo, tramite l’erogazione di aria ambiente e/o ossigeno con una pressione positiva regolabile dall’operatore.

L’applicazione di questa procedura per qualche decina di secondi è in grado di stimolare efficacemente e stabilmente l’inizio e/o la ripresa del respiro spontaneo e dell’ossigenazione del neonato; nei casi più complessi, permette una soddisfacente stabilizzazione del neonato in vista di ulteriori trattamenti specifici. Questo strumento per la rianimazione andrà ad integrare la strumentazione di cui già dispone la Pediatria».

Foto articolo: giornaleibleo

Dal 4 marzo al via la campagna straordinaria di sterilizzazione dei cani randagi nei 58 Comuni della Provincia

Al via, il prossimo lunedì 4 marzo, su tutto il territorio provinciale, il piano straordinario di sterilizzazione dei cani randagi.

L’attività si inquadra in un piano di intervento per il contrasto del randagismo, disposto dall’Assessorato regionale alla Salute su tutto il territorio regionale, per un valore complessivo di 2 milioni di euro.

Per quanto riguarda la provincia di Catania, il progetto, predisposto dal Dipartimento di Prevenzione Veterinaria dell’Asp di Catania, è stato approvato e finanziato, per un importo di 440.000,00 euro.

«Grazie alla lungimiranza dell’Assessorato regionale alla Salute, guidato dall’avv. Ruggero Razza – afferma il commissario straordinario dell’Asp di Catania, dott. Maurizio Lanza -, che è intervenuto organicamente sia definendo le linee guida d’azione e la cornice normativa, sia mettendo a disposizione una cospicua copertura finanziaria, realizzeremo, per primi in Sicilia, uno strutturato intervento di sanità pubblica su tutta la provincia, con la partnership di Comuni e associazioni di volontariato».

Il Dipartimento di Prevenzione Veterinaria, diretto dal dr. Antonino Salina, ha già predisposto le procedure per l’implementazione del progetto, L’obiettivo è la sterilizzazione, nel corso del 2019, di 3500 cani vaganti sul territorio provinciale, che si aggiungeranno ai 1900 sterilizzati ordinariamente.

Sono previste, ogni settimana, 16 sedute di sterilizzazione straordinarie negli ambulatori veterinari dei Distretti. Tutte le attività saranno coordinate, su base Comunale, da un dirigente veterinario dell’Asp di Catania, al fine di raggiungere gli obiettivi prefissati e rendere uniforme in tutto il territorio provinciale l’adozione delle misure straordinarie per contrastare il fenomeno.

«Il randagismo sta assumendo gravi proporzioni – aggiunge il dott. Lanza -. Per prevenire e contrastare questo fenomeno è necessaria la sinergia fra le Istituzioni. Il deciso intervento dell’Assessorato alla Salute ha consentito di superare difficoltà operative e finanziarie. Noi abbiamo messo in atto una proposta concreta e sistematica per i 58 Comuni della provincia. Adesso, con i Comuni e le associazioni, che ringrazio per la loro adesione, parte il lavoro per dare concretezza alle azioni progettuali che si sviluppano su diversi livelli e che potranno comportare significativi risparmi nell’ambito dell’intero sistema».

Il progetto prevede che in ciascun Comune siano istituiti l’Ufficio benessere animale e Lotta al randagismo e l’Elenco dei volontari animalisti accreditati nel quale potranno iscriversi cittadini singoli o associati, in possesso dei requisiti, che gratuitamente intendano esercitare attività di volontariato per il contrasto del fenomeno del randagismo.

Si procederà, inizialmente, con la mappatura dei cani vaganti presenti sul territorio di ciascun Comune. Tutti i cani randagi censiti dichiarati “non morsicatori” verranno individuati con fotografie, dotati di microchip e sterilizzati dai veterinari dell’Asp di Catania.

I cani saranno quindi reimmessi sul territorio e saranno identificabili dai cittadini tramite un collare rosso. Tale collare ne accerta la non aggressività, il buono stato di salute e l’avvenuta sterilizzazione, affinché questi cani non siano percepiti dalla popolazione come un pericolo.

Chiunque detenga cani a qualunque titolo (proprietari, allevatori, cacciatori, detentori a scopo di ricovero, addestramento, commercio, etc.) e in qualunque sede (civile abitazione, rifugi, strutture di detenzione temporanea, aree urbane e rurali, aziende zootecniche, etc.), ha l’obbligo per legge, di procedere all’identificazione, mediante l’applicazione di microchip e registrazione all’anagrafe canina dell’animale presso la struttura che verrà indicata da ciascun Comune.

Ulteriori informazioni, in particolare sugli Obblighi dei detentori di animali, saranno fornite ai cittadini in ogni Comune.

Asp Catania, al SIN di Biancavilla previste nuove attività sanitarie e iniziative informative per la tutela della salute della popolazione

Convocato oggi, presso la Direzione generale dell’Asp Catania, il tavolo tecnico per il monitoraggio delle attività individuate nel Piano straordinario di interventi sanitari nel SIN (sito di interesse nazionale) di Biancavilla.

Presenti il commissario straordinario e il direttore sanitario dell’Asp di Catania, dott. Maurizio Lanza e dr. Gaetano Mancuso; il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno; il dr. Salvatore Scondotto (Dipartimento Osservatorio epidemiologico – Regione Sicilia); il dr. Pietro Comba e  la dr.ssa Caterina Bruno (Istituto superiore della sanità); l’ing. Antonio Leonardi (direttore Dipartimento di Prevenzione –  Asp Catania) e il dr. Rosario Di Stefano (referente dell’Asp di Catania per il SIN di Biancavilla).

«Sin dal mio insediamento ho impegnato il Dipartimento di Prevenzione a dare maggiore concretezza a tutte le azioni previste nel Piano – ha detto il dott. Lanza -. Oggi abbiamo chiarito alcuni punti operativi e abbiamo sottolineato compiti dei soggetti responsabili e finalità degli interventi. Ritengo indispensabile, in questo percorso, il pieno coinvolgimento dei medici di medicina generale».

All’incontro hanno partecipato i referenti di linea dell’Asp Catania, dell’Università di Catania e delle Aziende Ospedaliere della città (per le specializzazioni di chirurgia toracica, oncologia,  pneumologia, radiologia e igiene pubblica).

Soddisfazione per i lavori è stata espressa dal sindaco Bonanno. «La riunione di oggi – ha detto – segue ad un incontro, nei giorni scorsi, con il dr. Lanza, nel quale abbiamo manifestato la determinazione a puntare l’attenzione su uno dei problemi più avvertiti a Biancavilla. Oggi finalmente si parte con delle date, con delle scadenze, con una serie di attività fra le quali un focal point e un ambulatorio di pneumologia. Diamo un messaggio importante anche per la prevenzione. Abbiamo apprezzato questo sforzo e per questo ringraziamo i vertici della Regione Siciliana e dell’Asp di Catania».

Nel corso della riunione di oggi è stata definita sia la realizzazione di un focal point per informare i cittadini sui rischi dovuti all’esposizione a fluoro-edenite e sugli interventi di prevenzione primaria e di promozione della salute, sia l’attivazione di un ambulatorio di pneumologia, presso l’Ospedale di Biancavilla, per la prevenzione delle malattie polmonari. Grande attenzione è stata rivolta alla necessità di promuovere, nella popolazione, comportamenti che riducano il rischio da esposizione a fluoro-edenite.

Previsti anche degli incontri dedicati ai medici di medicina generale per condividere con loro gli obiettivi di prevenzione e di cura e valorizzare il loro ruolo nella gestione dei pazienti.

«Abbiamo effettuato una revisione sullo stato delle attività in corso nell’ambito del Piano di intervento straordinario nel SIN di Biancavilla – ha spiegato il dr. Scondotto -. Abbiamo dei dati aggiornati, con tutti gli strumenti informativi di cui disponiamo, compreso il Registro regionale dei mesoteliomi, che testimoniano un’attenzione particolare su tutti i temi. Stiamo attivando ulteriori aree di intervento relative ai percorsi diagnostico-terapeutici per pazienti cronici e al miglioramento delle procedure diagnostiche per i casi di pneumoconiosi».

Accanto all’attività di risanamento ambientale, che procede con i suoi tempi e le sue regole, è stata oggi sottolineata l’importanza della sorveglianza sanitaria dei casi di malattie nella popolazione.

In questo ambito, nel corso dei lavori, il dr. Comba, dell’Istituto superiore di sanità, ha posto l’accento «su un aspetto più nuovo rappresentato dall’azione delle fibre di fluoro-edenite sul polmone, non nel senso della cancerogenicità, ma della creazione di una condizione di fibrosi polmonare, cioè una perdita di elasticità del polmone simile a quella che nell’esposizione ad amianto chiamiamo asbetosi. Gli studi condotti con Asp di Catania e Osservatorio epidemiologico regionale – ha aggiunto Comba – stanno producendo i primi dati sulla necessità di mettere a punto attività di diagnosi e terapia per questi pazienti»

Il Piano di intervento straordinario nel SIN di Biancavilla rappresenta uno dei pochi programmi attivi, in Italia, in un sito di interesse nazionale per le bonifiche particolarmente caratterizzato dalla presenze delle fibre di fluoro-edenite.

Il programma, avviato dalla Regione Siciliana nel 2015, prevede una serie di linee d’intervento con il pieno coinvolgimento di tutte le Istituzioni locali.

Le priorità d’intervento hanno riguardato in questi anni la fluoro-edenite e le patologie correlate (alterazioni a carico della pleura e asbetosi), le malattie croniche (circolatorie e respiratorie), la comunicazione con le istituzioni e i cittadini, la sorveglianza epidemiologica.

Caltagirone, istituto musicale “Pietro Vinci”: prossimo avvio dei corsi liberi

Prossimo avvio, all’Istituto musicale “Pietro Vinci” (frutto di una partnership fra il Comune di Caltagirone e l’ex Provincia regionale di Catania), dei corsi liberi di musica: canto lirico, canto jazz, canto pop, chitarra, chitarra jazz, clarinetto, composizione, didattica dell’ascolto, elementi di armonia, flauto, percussioni / batteria, pianoforte, sassofono, storia della musica, tromba, violino e violoncello.

Come sottolinea il direttore Joe Schittino, questi corsi, destinati ai bambini interessati all’avviamento allo studio di uno strumento musicale, agli amatori e in generale a tutti coloro che intendono acquisire una competenza non professionale in ambito musicale (teorico e pratico), sono concepiti secondo cicli di 15 lezioni in compresenza, che si concluderanno entro il mese di ottobre del 2019. Non è richiesto alcun esame di ammissione per i richiedenti, che dovranno scaricare la domanda di iscrizione ai corsi dal sito del Comune di Caltagirone (www.comune.caltagirone.ct.it), e a consegnarla, dopo averla compilata, alla segreteria dell’Istituto, in via San Giovanni Bosco 32), aperta dal lunedì al venerdì dalle 16 alle 20, entro venerdì 15 marzo.

La quota di iscrizione è di 120 euro, da versare in un’unica rata non prima dell’avvio  effettivo dei corsi (che sarà comunicato dalla segreteria tramite e-mail e pagina Facebook dello stesso Istituto) attraverso conto corrente intestato al Comune di Caltagirone (c/c 11072956 – cap. 493). Per i minorenni dovrà essere un genitore o chi ne fa le veci a compilare i moduli per conto dell’allievo e specificare, nella causale del versamento, il nominativo per cui si richiede l’iscrizione.

Scatta l’allarme del braccialetto: evaso rintracciato ed arrestato un 53 enne calatino mentre passeggia in centro. GUARDA NOME E FOTO

I Carabinieri della locale Stazione di Vizzini, nel calatino, hanno arrestato nella flagranza il 53enne Tommaso VAINA  del posto, poiché ritenuto responsabile di evasione.

 

 

A seguito di attivazione del segnale di allarme proveniente dal braccialetto elettronico indossato dal detenuto, una pattuglia ha raggiunto immediatamente l’abitazione del presunto evaso costatandone effettivamente l’assenza. Avviate le ricerche, lo stesso è stato rintracciato ed ammanettato mentre a piedi percorreva una via del centro abitato.

L’arrestato, ammesso al giudizio per direttissima, è stato ricollocato agli arresti domiciliari così come disposto dal giudice.

Acireale, nascondeva in cucina il “fumo” da spacciare: arrestato

I Carabinieri della locale Compagnia hanno arrestato nella flagranza il 46enne Davide MARICI del posto, poiché ritenuto responsabile di detenzione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti.

Sono stati gli uomini del Nucleo Operativo ad osservarne pazientemente i movimenti fino a cogliere l’occasione opportuna per accedere nell’abitazione ed eseguire una perquisizione.

Operazione al termine della quale i militari hanno rinvenuto e sequestrato due barattoli di plastica contenenti circa 60 grammi di marijuana, nascosti dentro un pensile della cucina, nonché del materiale comunemente utilizzato dagli spacciatori per confezionare le dosi di stupefacente da porre in commercio.

L’arrestato, in attesa della direttissima, è stato trattenuto in camera di sicurezza.

Catania, replica le evasioni dal domicilio: arrestata e trasferita in carcere

I Carabinieri della Stazione di Catania Ognina hanno arrestato la 45enne catanese Concetta ALBERTI, in esecuzione di un provvedimento restrittivo emesso dalla Corte di Appello di Catania.

Già detenuta ai domiciliari per esser stata colta in flagrante durante la commissione di reati contro il patrimonio, in diverse circostanze, ne ha violato gli obblighi così come puntualmente accertato e comunicato all’A.G. dai militari di Ognina.

I giudici, recependo in toto le informative dei carabinieri, hanno inteso inasprirne il regime detentivo ordinandone l’arresto e la reclusione nel carcere di Catania Piazza Lanza.

Catania, perseguitava la moglie: arresti domiciliari per un 51 enne

La Procura Distrettuale della Repubblica, nell’ambito di indagini a carico di G.G., di anni 51, indagato per i reati di atti persecutori, commessi in danno della ex moglie, ha richiesto ed ottenuto la misura cautelare agli arresti domiciliari eseguita dai Carabinieri della Stazione di Gravina di Catania.

Le indagini, coordinate dal pool di magistrati qualificati sui reati che riguardano la violenza di genere, hanno evidenziato come l’indagato dopo la separazione dal coniuge, avvenuta nel maggio del 2015, abbia continuato fino ad oggi nella sua azione vessatoria generando nella persona offesa un forte timore per la propria incolumità tanto da costringerla ad alterare le normali abitudini di vita.

L’uomo, anche se già condannato dai giudici, poiché riconosciuto colpevole dei reati di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate, commessi sempre in danno della ex moglie,  tornato in libertà ha continuato a perseguitarla intimidendola con minacce telefoniche di questo tenore: << se non te vai da Catania ti ammazzo!>>, pedinandola ed affrontandola in strada anche in presenza di terzi, circostanze in cui ha seguitato imperterrito a minacciarla – un giorno mentre la donna si trovava dal meccanico con la propria auto le disse: <<se la macchina esce da qui te la brucio!>>.

Fino a non permetterle di intrattenere alcuna relazione sia con amici che soprattutto con uomini, come dimostrato in diversi episodi dove, l’accompagnatore della donna, sempre lo stesso, ha dovuto subire una esplicita minaccia di morte, anche se rivolta indirettamente tramite la ex moglie, che recitava: <<se continui ancora questa storia… gli sparo qui davanti a te! >> frase pronunciata dopo aver mimato di prendere l’arma da sotto il giubbotto.

Situazioni che l’hanno costretta a rivolgersi nuovamente ai carabinieri che, ricomponendo un quadro indiziario a carico dell’indagato, non hanno lasciato alcun dubbio al giudice il quale, accogliendo la richiesta del magistrato titolare dell’indagine, ha emesso la misura restrittiva.