Ragusa, programma di disinfestazione del territorio

L’A.T.I. Impresa Ecologica Busso Sebastiano S.r.l., Ciclat e IGM, per conto del Comune di Ragusa, rende noto che da martedì 11 settembre, secondo il seguente calendario, verranno eseguiti i lavori di disinfestazione nel territorio urbano ed extraurbano:

11 settembre dalle ore 01,00- zone esterne Marina di Ragusa – Marina di Ragusa  e c.de di recupero edilizio

Branco Piccolo, Branco Grande, Passo Marinaro, Punta Braccetto, Zona Castello, Donnafugata, Castellana Vecchia e Nuova, Punta di Mola, Santa Barbara, Gesuiti, C.da Gaddimeli, Villaggio Santa Maria degli Angeli, Villaggio Orchidea, C.da Gatto Corvino, Villaggio Cammei, C.da Principe, C.da Eredità, Villaggio 2000, Fontana Nuova, C.da Mangiabove, C.da Cerasa, C.da Palazzo, Via Nave (ex C.da Nave), Villaggio Primavera, Marina di Ragusa.

12 settembre dalle ore 01,00-Ibla – S. Giacomo – c.de di recupero Ragusa San Giacomo, Zona V.le delle Americhe, C.da Tre Casuzze, Villaggio Monachella I° e II°, C.da Nunziata, C.da Cisternazzi, C.da Puntarazzi, C.da Ginestra, C.da Cimillà, C.da Pozzillo, C.da Poggio del Sole, C.da Serra Limena, Zona Pianetti – Bruscè, Selvaggio Campo Sportivo, Zona V.le Europa, Zona Ville e Vallate, n. 8 Zone a verde come: Largo San Paolo, Ibla, Zona Lusia, Vallata Santa Domenica e di Modica, Mercato Ortofrutticolo, Discarica, Ville.

13 settembre  alle ore 01,00 Ragusa – zone orientativamente delimitate dalle seguenti vie: Vallata S. Domenica (Via Natalelli), Via Roma, V.le del Fante, Via Dante, P.zza Stazione, P.zza Libertà, V.le Sicilia, Zone Ospedale, Via Leonardo Da Vinci, Zona Cimitero, Via Armando Diaz, Via Risorgimento, Zona Marsala, P.zza Cappuccini, P.zza S. Giovanni, C.so Italia, Via Mariannina Schininà, Zona V.le Europa, Via G. B. Odierna, Via Paestum, Via Carducci, Via N. Colaianni, Via Padre Anselmo, Via Sacra Famiglia, Villa Pax, Via G. Di Vittorio, Campo Boario, Via Plebiscito, Via Ugo La Malfa, P.zza Don Luigi Sturzo, Via Cadorna, Via Nicastro, Via Mongibello, Via Galvani, Via Ragazzi del ’99, Via della Costituzione, V.le dei Platani, Via Archimede, Zona Selvaggio, C.da Palazzo Uccello.

Nelle giornate e nelle località sopraindicate si rende necessario evitare l’esposizione di alimenti. biancheria, avendo altresì cura di chiudere le imposte.

Ragusa, dopo il temporale lavori urgenti per la sostituzione dell’elettropompa per l’impianto di sollevamento idrico San Leonardo

Come riferisce il comune di Ragusa a seguito di un  recente temporale che si è abbatuto sulla città  è stato accertato dagli uffici del Settore ambiente ed energia un danno non riparabile all’elettropompa del Pozzo F  che serrve l’impianto di sollevamento San Leonardo.

Per questo motivo considerato che  l’impianto di sollevamento in questione provvede all’approvvigionamento idrico di buona parte della città, si è ritenuto opportuno intervenire urgentemente. Con apposita detemina dirigenziale del 24 agosto scorso è stata quindi approvata  la spesa per la fornitura e posa in opera di una nuova elettropompa  per una spesa complessiva di € 20.686,99 oltre IVA.

Con lo stesso provvedimento si è stato disposto l’affidamento in somma urgenza della fornitura alla ditta GF Impianti di Modica.

Sicilia, Musumeci: “Piano per defiscalizzare la benzina”

Nello Musumeci, governatore della Regione Sicilia, ha dichiarato che “in questa finanziaria abbiamo posto una grande attenzione sul fronte su cui ci siamo impegnati, quello del welfare. Complessivamente sono previsti 365 milioni di euro per le fasce più deboli. Di questi, abbiamo previsto 271 milioni di euro per i disabili gravi e gravissimi, la quota maggiore per i disabili gravissimi, 32 milioni gli alunni disabili e 11 milioni per i disabili psichici. Previsti anche 14 milioni per le persone affette da autismo, 11 milioni per il ‘Dopo di noi’, 17 milioni per gli anziani disabili over 65, 5 milioni per i piani di cura individuali”.

Il governatore, inoltre, ha incontrato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Resta un nostro obiettivo la defiscalizzazione dei prodotti petroliferi in Sicilia. Abbiamo avviato un ragionamento con Confindustria: ne ho discusso con Boccia e dal vertice degli industriali ho ricevuto grande disponibilità. Ieri ne ho parlato anche con Mattarella, mi ha ascoltato e mi ha detto che sara’ una battaglia difficile… ma questo non mi spaventa“.

Alicudi, scuola più piccola d’Europa con tre alunni

Ad Alicudi, una delle isole dell’arcipelago delle Eolie, la scuola primaria più piccola d’Europa.

Per raggiungerla ci sono 357 scalini da fare ogni giorno. Unica maestra e tre alunni.

 La scuola, inoltre, non ha un bidello. Fa tutto l’insegnante.

Come riportato su Il Fatto Quotidiano, questa scuola non ha aule né sezioni: è una tipica casa dell’isola affacciata sul mare. Beatrice Zullo, 57 anni, quattro figli e due nipoti, lì ha trascorso più di un anno. Poi è diventata maestra di ruolo.

Tre alunni, due di quarta e una che si prepara all’esame della secondaria di primo grado.

Alicudi, senza la scuola, sarebbe ancora più isolata, perché tra un insegnamento e l’altro nelle ore pomeridiane si praticano anche tante attività rivolte a tutte la comunità.

Caltagirone, videosorveglianza per “salvaguardare” la villa?

Il grandissimo “polmone verde” della città di Caltagirone, nonché sesto parco naturale più bello d’Italia, pullula di uno straordinario, unico ed affascinante patrimonio artistico, storico e culturale: dall’imponente palco della musica in stile moresco, realizzato dall’architetto Salvatore Montalto, alla fontana del fiorentino Camillo Camilliani; dalle quattro figure femminili in terracotta, raffiguranti le stagioni, alla balconata in stile liberty; ed ancora dai vasi in terracotta istoriati alle numerose fioriere.

Purtroppo, però, questo grande pezzo di storia dell’identità caltagironese, oltre a presentare i segni del degrado a causa delle consuetudinarie intemperie (da tempo, ormai, non si effettuano a riguardo interventi strutturali), potrebbe rischiare anche di essere distrutto anche da molteplici atti vandalici: infatti, ricordiamo ad esempio la distruzione di un grandissimo vaso (in gergo Orcione) in terracotta posto all’entrata del parco.

Di conseguenza, potrebbe risultare necessario un intervento urgente che potrebbe consistere nell’istallazione del circuito di videosorveglianza all’interno del parco, in modo tale da poter salvaguardare e, per così dire, “sorvegliare”, 24h su 24h, sull’intero patrimonio del “Giardino pubblico” di questa cittadina barocca.

 

Ebbene, adesso è arrivato il tempo di passare ai fatti, invero servirebbe un grande lavoro di concertazione, da parte di tutti, al fine di poter mettere in atto, finalmente, la tanto “inneggiata” videosorveglianza.

Quest’ultima risulterebbe, al giorno d’oggi, la soluzione più designata per la tutela di uno dei più importanti beni architettonici della città di Don Luigi Sturzo.

Don L. Sturzo, “Manifesto propaganda Dc” del suo trasferimento

Il sacerdote caltagironese Don Luigi Sturzo, nonché padre fondatore del PPI nel 1919, morì a Roma l’8 agosto 1959 all’età di ottantasette anni.

Oggi è sepolto nella Chiesa del Santissimo Salvatore a Caltagirone, in provincia di Catania, dove la salma è stata trasferita nel lontano 3 giugno 1962. Una data, quest’ultima, davvero memorabile e storica sia per la storia della politica nazionale sia, soprattutto, per la cittadina dei Monti Erei.

Manifesto – Istituto Luigi Sturzo, Roma

Sebbene vi siano tantissimi articoli, immagini, video che immortalano questo indimenticabile evento storico, nonostante ciò, scopriamo, grazie all’apporto dellIstituto Luigi Sturzo di Roma e del portale web digital.sturzo.it, il manifesto originale ed inedito di propaganda DC del trasferimento della salma del presbitero nella sua terra natale (vd. immagine).

Nel codesto manifesto, denominato “Luigi Sturzo ritorna nella sua Sicilia“, possiamo chiaramente leggere le parole che, il comitato regionale della Democrazia Cristiana, ha impresso sulla carta per la propaganda riguardo al rientro della salma a Caltagirone: “La Democrazia Cristiana ricorda commossa e reverente il sacerdote, il combattente per la libertà e le autonomie locali, la guida nella prima battaglia politica dei cattolici democratici, il siciliano e ne addita l’esempio ai giovani perché della Sua battaglia traggano ispirazione e forza per proseguire sulla strada del progresso cristiano e della giustizia“.

Pertanto, in conclusione, possiamo affermare fermamente che non si trattava di una mera propaganda, bensì di un vero e proprio ed intenso discorso sia di commemorazione sia di celebrazione di una figura, quella di Don Sturzo, di grande personalità, di immensa intellettualità ed umiltà che lo ha da subito e da sempre contraddistinto perfino nel mondo della politica.

La seconda meraviglia di Caltagirone

Continua la rassegna delle sette meraviglie della città di Caltagirone.

In questo nostro articolo ci occuperemo della seconda meraviglia di Caltagirone, vale a dire della “Scala Santa Maria del Monte“, denominata più comunemente, fin dal 1606, dell’Ex Matrice.

Scala Santa Maria del Monte – Caltagirone

L’imponentissima scalinata di Caltagirone, patrimonio dell’Unesco, che unisce la parte bassa e moderna della città alla parte alta di origine medievale, consta di ben 142 gradini in pietra lavica, rivestiti di “maiolica” caltagironese, dalla lunghezza di otto metri ciascuno.

Questa opera monumentale constò ingenti somme ed i lavori durarono a lungo.

La Scala Santa Maria del Monte mantiene, ancor’oggi, la suddivisione originaria in dieci grandi scomparti ed ogni scomparto, composto a sua volta da dieci gradini, contiene i motivi caratteristici di un secolo.

Vengono raffigurati i motivi più salienti di “Dieci Secoli”.

Infatti, come inizio è stato scelto il X sec., ovvero l’epoca in cui la Sicilia, sotto la dominazione araba, ebbe una grande fioritura artistica. Dopo il periodo arabo, segue il Normanno, lo Svevo, il periodo Trecentesco o Chiaramontano, il periodo Catalano, il Rinascimentale, il Barocco, il Settecento, l’Ottocento ed infine il Novecento.

I motivi, i quali vengono racchiusi nei seguenti dieci secoli, consistono in decorazioni più caratteristiche ed isolane dei vari periodi storici, ricavate dall’architettura, dalle pitture dei soffitti lignei, dai mosaici, dai ricami e dalla ceramica.

In conclusione, negli ultimi secoli tuttavia prendono il sopravvento tutti quei motivi usati nella ceramica caltagironese dal Cinquecento ad oggi.

 

Caltagirone, Accoglienza: teoria o pratica. Le riflessioni dell’assessore Mancuso

La parola “accoglienza” oggi più che mai ha un peso nella nostra società e nella nostra vita quotidiana; la terribile notizia del ragazzo di origini nigeriane che si è tolto la vita, ha scosso tutta la nostra comunità cittadina, a tal punto da farci porre delle domande sul perché e su come vengono seguiti questi ragazzi in un percorso di inserimento sociale e culturale che di certo non è così facile e così lineare.

A tal proposito abbiamo chiesto un confronto e una riflessione alle istituzioni, nella figura dell’ assessore ai servizi sociali Sabrina Mancuso, che con estrema attenzione ha esaminato con noi la vicenda da un punto di vista psicologico, culturale ma soprattutto istituzionale e su come agiscono i nostri enti e le nostre strutture in questo campo che ogni istante diventa sempre più difficile percorrere.

 

Cosa secondo lei ha portato questo ragazzo ad un gesto estremo come quello di togliersi la vita?
“Le ragioni che portano al suicidio possono essere tante e sono sempre complesse e di natura personale. Si possono solo formulare alcune ipotesi sulla base di situazioni ricorrenti, ma, purtroppo, non conoscendo la storia personale di questo sfortunato giovane non potremo mai avere conferma sulla validità delle ipotesi prospettate. In genere, il suicidio è legato ad una fase di acuta depressione; il gesto è consumato quando si ritiene di non avere più alcuna via d’uscita per affrontare i propri problemi e di non riuscire con le proprie forze e con le risorse presenti nell’ambiente a trovare soluzioni valide per superare le difficoltà psicologiche, sociali ed economiche che si possono vivere. Gli immigrati che arrivano nella nostra terra hanno dovuto affrontare stress di ogni genere: attraversare il deserto, subire la prigionia e le torture in Libia, assistere alla morte di genitori, fratelli, amici; queste difficoltà riescono ad accettarle con la speranza di trovare lavoro e una situazione di vita migliore, rispetto a quella che lasciano nel Paese da cui provengono.
Quando i sogni non si avverano e le loro aspettative vengono deluse, il crollo psicologico può determinare scoraggiamento e depressione; se a ciò si aggiunge l’assenza dei familiari, di amici e di punti di riferimento la crisi può generare la voglia di farla finita”.
Le strutture che orbitano sul nostro territorio sono pronte e preparate a dare un sostegno sociale e culturale e psicologico a questi ragazzi che vivono delle realtà così difficili?
“Fino a quando gli immigrati rimangono in attesa di ricevere il permesso di soggiorno esistono strutture sia di prima che di seconda accoglienza che si curano di loro; nel momento in cui ottengono il permesso di soggiorno devono cominciare a camminare con le proprie gambe e provare ad inserirsi nel mondo del lavoro e non sempre con la crisi economica presente in Italia e con le barriere, soprattutto culturali, esistenti nei Paesi occidentali, è facile trovare lavoro ed integrarsi all’interno delle nostre città.
Inoltre, dal momento che gli immigrati ricevono il permesso di soggiorno non hanno più titolo ad essere accolti nelle comunità e queste non ricevono più finanziamenti dallo Stato per il mantenimento degli immigrati, per cui a volte, vengono messi alla porta senza che abbiano un luogo dove andare e un lavoro per potersi mantenere”.
In virtù di quanto accaduto ci sono dei progetti da parte delle istituzioni a sostegno di tali realtà che ogni giorno sembrano aumentare e che comunque segnano fortemente l opinione pubblica tutta? ad esempio tavoli di concertazione con gli enti preposti e con le strutture che orbitano sul luogo e associazioni di volontariato ecc…?
“Il Comune di Caltagirone con i fondi del Piano di zona ha istituito uno “Sportello immigrati” con la presenza di una psicologa, un’assistente sociale e quattro mediatori culturali; il servizio è a disposizione degli utenti stranieri per offrire consulenza legale e supporto psicologico e sociale; gli operatori collaborano con l’ASP, l’Ospedale, il carcere, le scuole e altre istituzioni territoriali per contribuire a risolvere le situazioni personali e familiari legate al mondo dell’immigrazione.
Il Comune incontra periodicamente le comunità per minori e adulti che appartengono al Sistema di Protezione e di Accoglienza dei Rifugiati (SPRAR) per minori e adulti, al progetto FAMI e ai centri di prima accoglienza per coordinare le politiche sociali in tema di accoglienza e di inserimento lavorativo degli immigrati (in questo momento alcuni minori stanno percependo delle borse – lavoro in qualità di giardinieri presso la villa Patti, sotto la supervisione dei giardinieri comunali).
I Tavoli tecnici con la Prefettura, la Questura e il Tribunale dei Minori attualmente sono costituiti presso la città metropolitana di Catania; il Comune di Caltagirone ha richiesto anche il decentramento di questi Tavoli Tecnici, ma ancora non sono arrivate risposte positive alle richieste presentate.
Con le Associazioni esiste un rapporto di proficua collaborazione in seno alla Consulta delle Associazioni di volontariato per dare sostegno materiale e supporto morale a chi vive situazioni difficili.
Un ringraziamento particolare devo rivolgere alla sig.ra Carmela Alba e all’associazione che presiede, “L’Armata di Maria”, che spesso offre vitto e alloggio a coloro che non possono più stare all’interno delle comunità perché maggiorenni o perché hanno già ottenuto il permesso di soggiorno e non trovano un adeguato domicilio o una rete sociale che li supporta.
Speriamo quindi che la parola accoglienza non si fermi solamente ad un mera teoria ma diventi forma culturale e intrinseca nella nostra mente e nella nostra vita quotidiana.
Semplici gesti possono cambiare il modo di vivere e vedere questa situazione così problematica e difficile che ogni giorno viviamo”.

 

Michele Anastasi

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Ragusa, Luca Farinella campione italiano di body building

Il prossimo 5 settembre il ragusano Luca Farinella sarà ricevuto dal sindaco Cassì dopo la vittoria del campionato italiano di body building.

Il siciliano si cimenta nella categoria fino a 90 kg, e per questo successo sarà premiato.

Un titolo prestigioso che riempie di orgoglio tutta la comunità ragusana.