18 dicembre: Giornata internazionale per i diritti dei migranti

Nel 2000, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha proclamato il 18 dicembre la Giornata internazionale per i diritti dei migranti, con Risoluzione 55/93. La scelta della giornata fa riferimento al 18 dicembre 1990, giorno in cui l’Assemblea Generale ha approvato la Convenzione Internazionale sulla protezione dei diritti di tutti i lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie, documento entrato in vigore nel 2003 ma non ancora ratificato dall’Italia, nel quale si trova la definizione internazionale di “lavoratore migrante” e si stabiliscono standard internazionali per il trattamento dei migranti e delle loro famiglie.

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In Italia si calcola che il numero di immigrati regolarmente presenti si aggiri tra i 3.800.000 e i 4.000.000.

Lo scopo di questa giornata è quello di prevenire lo sfruttamento e mettere fine ai movimenti clandestini o illegali di questi migranti, oltre che alla criminalità e i comportamenti discriminanti nei confronti degli stessi.

La presenza di questi ultimi presenta aspetti sia positivi che negativi. I migranti, di fatto, contribuiscono con le loro conoscenze, reti e competenze a costruire comunità più forti e resilienti, ma nel contempo tolgono opportunità lavorative agli italiani stessi.

L’Agenda 2030, inoltre, ha riconosciuto, per la prima volta, anche il contributo della migrazione allo sviluppo sostenibile, e il principio fondamentale dell’Agenda è quello di “non lasciare indietro nessuno”, nemmeno i migranti.

I motivi delle numerose migrazioni sono differenti, e vanno dalla guerra alla ricerca di migliori opportunità di vita, e le conseguenze di queste hanno diverse sfaccettature, ma il principio alla base è sempre lo stesso: accogliere in un paese è un gesto apprezzabile, ma al contempo è importante controllare la presenza di questi migranti, per evitare che un paese possa riscontrare ulteriori problemi.

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