Addio a Totò Schillaci: il campione siciliano di Italia ’90

Ieri 18 settembre, è venuto a mancare a Palermo, il grandissimo Totò Schillaci.

Il calciatore simbolo di Italia ’90, lottava da tempo contro una brutta malattia che purtroppo lo ha portato via prematuramente all’ età di 59 anni.

 

Foto: Wikipedia

 

La camera ardente è stata allestita presso la sala stampa dello Stadio Renzo Barbera, per permettere a tutti di dare l’ ultimo saluto a un campione rimasto umile e amato da tutti, prima dei funerali che si svolgeranno venerdì 20 settembre alle ore 11:30 in Cattedrale a Palermo.

Il Presidente della FIGC, gabriele Gravina, ha disposto un minuto di raccoglimento prima delle gare di tutti i campionati in programma fino a fine settimana.

La città di Messina, dove ha giocato per qualche anno, ha predisposto il lutto cittadinoper il 20 settembre.

I giocatori del Palermo e dell’ Inter ( in campo contro il Manchester in Champions League) disputeranno gli incontri con la fascia nera al braccio.

Il mondo del calcio, nazionale e internazionale, i club, i tifosi, i compagni di di nazionale, il presidente del Consiglio, il Presidente della Regione Siciliana, il sindaco di Palermo, cantanti e persone “normali”,  ricordano la grandezza e l’ umiltà di questo campione nato e cresciuto a Palermo, diventato una leggenda nello sport ma rimasto “uno di noi.”

Totò è stato simbolo di riscatto da una vita difficile in un quartiere di periferia complesso, dove sarebbe stato facile perdersi, nel quale era tornato impegnandosi a dare una possibilità ai giovani che come lui “volevano farcela”, attraverso la scuola calcio del centro sportivo Ribolla o aiutando i giovani richiedenti asilo dell’ Asante Calcio che ha accompagnato nell’ esordio inTerza Categoria.

La Regione Siciliana ha fatto sapere che intitolerà la sala riunioni dell’ Assessorato al Turismo, allo Sport e allo Spettacolo a Totò Schillaci.

Come affermato dal Presidente Schifani, “è doveroso perpetuare la memoria di un nostro conterraneo che, grazie ai suoi goal, ha fatto sognare gli italiani. La sua vita e la sua carriera hanno dimostrato a tutti che il talento, la tenacia e la voglia di riscatto consentono di realizzare obiettivi apparentemente impossibili. Ricordare Totò Schillaci significa offrire un modello di umiltà e perseveranza alle nuove generazioni”.

 

LA CARRIERA

Schillaci ha giocato in 4 squadre di club e in Nazionale e ha segnato circa 200 gol.

Nato a Palermo l’ 1 dicembre 1964, arriva al professionismo nel 1982 vestendo la maglia del Messina e in 7 anni porta la squadra in seri B , mettendo la palla in rete per ben 77 volte.

Da qui arriva alla Juventus di Boniperti e vi rimane per 3 stagioni, vincendo la Coppa Uefa e la Coppa Italia e mettendo a segno 36 gol prima di passare all’ Inter nel quale giocherà per 2 stagioni e segnando 12 reti.

Nel 1994 vola in Giappone per giocare allo Jubilo Iwata per 4 stagioni, totalizzare 65 reti e vincere un titolo nazionale.

In un post, la società, addolorata per la scomparsa di Totò, ricorda che il suo gioco intuitivo influenzò il modo di giocare degli attaccanti nipponici e il suo nome “rimarrà scolpito nella storia del club come una delle leggende”.

 

LA NAZIONALE

Memorabili le “notti magiche” di Italia ’90, quando l’ allora Commissario Tecnico della Nazionale Azeglio Vicini, puntava a vincere il mondiale trascinato dai gol di un talento siciliano convocato come riserva e diventato capocannoniere con i suoi 6 gol.

Come lo stesso Schillaci ha raccontato, durante la partita contro l’ Inghilterrra, riuscì a far assegnare un calcio di rigore a favore dell’ Italia e Baggio gli diede l’ onore e l’ onere di tirarlo per fargli vincere la classifica dei bomber: un “regalo inatteso”, un gesto che solo i signori del calcio sanno fare.

Schillaci e Baggio Foto: ilSicilia.it- Google imaagini

Con gli azzurri ha giocato 16 partite e segnato 7 reti.

Quando raccontava della sua esperienza in nazionale ne parlava così:

Era una squadra di grandi campioni: Baggio, Baresi, Vialli, Maldini, Ancelotti e io ho avuto l’ onore di giocare con loro. Era un ambiente importante, io ero orgoglioso perchè non è che c’ erano tutti questi siciliani nel giro azzurro…

 

 

Ciao Totò.

 

“Notti magiche inseguendo un gol sotto il cielo di un’ estate italiana …e negli occhi tuoi voglia di vincere..” 

 (dall’ inno ufficiale dei Mondiali di calcio di Italia ’90).

 

 

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